Capitolo 1
– Sei sicuro che non ti serva una mano? – mentre
aspetto di ricevere una risposta, porto le ginocchia al petto e prendo
il controllo del telecomando. È da parecchio tempo che non
rimango a casa la domenica sera da non sapere cosa guardare.
Così, con svogliatezza, inizio a saltare da un canale
all’altro finché non capito su un programma di
gossip.
A quel punto
l’intero soggiorno si riempie di una voce stridula e
dirompente. Un timbro davvero unico, difficile da dimenticare,
soprattutto se ci lavori insieme per quasi dieci anni. Ecco, infatti,
che appare il simpatico faccione di Zenjiro dietro ad un bancone
bianco. Un colore molto semplice, come per il segnaposto che riporta a
caratteri cubitali il suo ruolo di presentatore.
–
Due cuori, una promessa e tanto amore. Questi sono gli ingredienti
perfetti per il nuovo programma che sarà trasmesso su tutti
gli schermi televisivi. – proferisce con enfasi, alzando il
pollice verso la telecamera. – Insomma, da non perderselo
assolutamente! –
Per sostenerlo
al meglio, vedo la collega al suo fianco scuotere la testa in segno di
approvazione, mentre nella parte inferiore del monitor comincia a
scorrere il titolo del programma tanto decantato: Wedding Date.
A leggerlo
bene quel nome non mi giunge per niente nuovo. Provo a cercare tra gli
archivi dei ricordi dove l’ho potuto sentire o almeno
recuperare un indizio che gli assomigli, anche nel più
piccolo segno, ma niente. L’unica cosa che si pone davanti a
me sono dei grossi e fastidiosi buchi neri. E io li odio
perché escono sempre nel momento meno opportuno.
Allora
ricontrollo un’altra volta la didascalia, accorgendomi della
presenza di una data. Questa volta, inevitabilmente, una lampadina si
accende. Mentalmente continuo a ripetere che è un errore
quello a cui sto pensando, eppure i tasselli stanno finalmente andando
ai loro posti: un presentatore insistente, un notiziario da fare e
un’intervista a cui partecipare.
Stringo il
telecomando con la mano sudata, chiudendo per un attimo gli occhi. Non
voglio vedere e non voglio sentire niente. Ma se così fosse,
in tal caso avrei dovuto cambiare canale prima che la collaboratrice di
Zenjiro prendesse la parola.
–
Per i nostri, cari, spettatori sarà difficile perdersi la
prima puntata perché sarà dedicata all'evento
più atteso dell'anno. – riferisce con
tranquillità, sfoggiando un sorriso smagliante. –
Sì, avete proprio capito bene, stiamo parlando del blindato
matrimonio di Sana Kurato con Naozumi Kamura. Come faranno molte
testate giornalistiche, anche le telecamere di Wedding Date si
piazzerà davanti alla chiesa e seguirà gli sposi
negli spostamenti. Per quelli che però non sanno aspettare
fino a sabato, ecco un assaggio da parte dello staff: un servizio sul
rinomato chef che cucinerà per la coppia d’oro.
–
Nel sentire
quelle parole Zenjiro inarca le sopraciglia e si gira verso la collega
con un espressione atterrita. Lei, però, sembra non farci
caso, anche di fronte alla sua domanda.
– Ma
non dovevo mandare io il servizio? –
Mi dispiace
per lui ma non voglio andare oltre. Di scatto premo il tasto rosso e,
dopo qualche secondo, lo schermo ritorna nero. Non credevo che un
giorno lo avrei potuto dire ma questa funzione mi piace molto. A volte
vorrei poterla applicare anche nella vita di ogni giorno. Certo, non
sempre. Mi basterebbe fino a sabato. Lasciandomi così
l’opportunità di preparare un matrimonio senza la
pressione dei media.
Questo
è purtroppo un sogno a cui non potrò mai aspirare
perché sono diversa dagli altri. Sin da quando ero una
bambina di cinque anni, le persone non hanno fatto altro che
ripetermelo. E più il mio nome diventava importante,
più le loro raccomandazioni aumentavano, costringendomi a
vivere una vita a metà.
Il matrimonio
è comunque una questione diversa. Per cominciare
è una cosa mia, personale. Quindi se voglio faccio quello
che mi piace, altrimenti che razza di giorno speciale sarebbe?
Capisco che
sono una celebrità, ma prima ancora sono un essere umano,
con pregi e difetti e non un Dio in terra.
Con un sospiro
esasperato, appoggio la testa sullo schienale del divano. Il mio
sguardo cade subito su due perle cristalline, piene d’amore.
Il proprietario di tale bellezza mi sorride, rendendo ancora
più scintillante l’azzurro dei suoi occhi.
–
Scusa, ma non ho sentito che cosa mi stavi dicendo. Volevi qualcosa?
–
–
Darti una mano in cucina. – rispondo allegra. Per tutta
risposta Naozumi scrolla la testa. Di sicuro capisco il motivo del suo
rifiuto, ma questa volta sarei stata brava. Avevo persino intenzione di
seguire le istruzione del ricettario e di non fare a casaccio come
l’ultima volta che gli ho quasi bruciato la cucina.
–
È meglio se fai qualcos’altro. – mi
propone con disinvoltura, raggiungendomi sul divano. – Per
esempio potresti guardare po’ di televisione. Anzi,
perché l’hai spenta? Stavano parlando di noi.
–
–
No, per l’esattezza stavano parlando del cibo che mangeremo.
Un argomento fuori posto dal momento che sto morendo di fame.
–
–
Dai, non fare così. Ancora qualche minuto e la cena
sarà pronta. –
– Lo
hai detto anche venti minuti fa. – e glielo ricordo con un
finto broncio.
–
Non sai proprio aspettare, cara Sana. Questo è un vero
peccato perché di là c’è
qualcosa di davvero squisito. – le ultime parole mi
raggiungono all’orecchio come un lieve sussurro,
l’ultima forma di suono prima che nostre labbra si
incontrano. Peccato che nel momento meno opportuno il cellulare di
Naozumi comincia a squillare e lui, senza perdere tempo, lo tira fuori
dalla tasca dei pantaloni per controllarlo.
–
È qualcosa di importante? – non sono mai stata una
persona curiosa, ma il fatto che abbia serrato la mascella mi
preoccupa.
–
No, è il lavoro. A quanto pare domani dovrò fare
le ultime riprese. –
–
Per fortuna sono le ultime. –
–
Già. – mugugna, digitando qualcosa sul cellulare.
Sembra che il messaggio lo stia preoccupando più di quanto
vuole dirmi. Okay, proviamo a coinvolgerlo un’altra volta.
– E
dopo non dovremmo più parlare di lavoro se non altro fino al
mese prossimo. –
–
Assolutamente. –
–
Fantastico. – affermazione banale però non so
davvero cosa aggiungere.
– A
proposito. Me lo sono dimenticato. –
–
Cosa? –
– Di
prendere i biglietti per la luna di miele. – mi spiega
Naozumi scrollando le spalle quasi a scusarsi della sua improvvisa
assenza, mentre appoggia il cellulare sul tavolino davanti a noi.
–
Non ti preoccupare. Basta averli per quando partiremo. –
– E
dire che oggi ero nelle vicinanze dell’aeroporto, invece
adesso mi tocca mandare la mia assistente. –
–
Non ci sei riuscito a causa di un imprevisto? –
– I
giornalisti. – risposta semplice ed esaustiva. Essendo due
celebrità sappiamo molto bene cosa vuol dire avere a che
fare con loro, per cui non ci dilunghiamo tanto nel darci spiegazioni.
–
Ecco un altro buon motivo per uscire dal Giappone. –
–
Chissà se alla fine ci annoieremo di non averli intorno.
– mi dice scherzosamente.
–
Non credo ma se vuoi puoi guardarti i servizi televisivi che parlano di
noi. –
–
Che gusto c’è nel guardare dei fotogrammi, se noi
due siamo qua? –
–
Vorrei approfondire meglio questo noi. – mormoro con voce
suadente, ponendogli finalmente un bacio sulle labbra. – ma
domani mi dovrò svegliare presto e sistemare le ultime
incombenze. –
–
Riguarda il matrimonio? Spero che non ci siano tante cose da fare. In
fondo mi dispiace di non aver partecipato molto. –
Due o tre
cosette. Piccole sciocchezze che devo rimandare finché non
trovo l’abito adatto. Perciò mi sembra ingiusto
farlo preoccupare, no? Tanto domani lo troverò.
Sì, me lo sento.
Anche
perché mi sembra orribile dargli una notizia del genere dopo
sei mesi di preparativi.
–
No, non pensare male. Devo soltanto definire gli ultimi preparativi.
– cerco di usare un tono convincete e spero che ci sia
cascato. Io odio dire bugie.
Intanto mi
stringo al petto del mio fidanzato e mi lascio pettinare i capelli
dalla sua grande mano. Il semplice gesto mi riporta a quando ero
bambina, facendomi sentire protetta e amata. In questo frangente ci
sarà sicuramente qualcuno che sta aprendo nuove scommesse,
ovvero altri buoni motivi per cui farmi esasperare, ciò
nonostante, per la prima volta da mesi, non me ne importa. Adesso sono
qui, felice, e accanto a me c’è l’uomo
con cui voglio stare. Alla fine il resto non conta niente.
– Mi
sento sollevato. Ero quasi convinto che fossi diventata matta a causa
di questo matrimonio. Ho sentito che molte donne fanno uscire il loro
lato peggiore in queste occasioni. –
–
Tranquillo. Ho un’ottima damigella al mio fianco. –
–
Davvero ottimo. Senti… credi che dovremmo scrivere delle
regole riguardo la nostra convivenza? –
–
Regole? Ma se viviamo insieme da due anni! –
–
Sì, ma voglio sentire le tue richieste, come quando sei
venuta a vivere da me. Devi aggiungere qualcosa? Oppure hai cambiato
idea su qualche punto? Sai, lo chiedo soltanto per capire cosa mi
aspetta dopo il matrimonio. – mi spiega facendomi
l’occhiolino.
–
D’accordo. Allora ricordati che la sera voglio il bagno
libero. – gli spiego, portando la mano sul suo petto,
lì dove batte il cuore. – e ci resto quanto
voglio. –
–
E’ assurdo! –
– E
se vogliamo sopravvivere te cucini e io ti guardo. –
– Su
questo punto sono favorevole. –
– E
basta. –
–Nient’altro?
Sicura? –
Scuoto la
testa. – e tu? –
–
Non saprei... avere tante coccole? –
– Un
uomo semplice e dolce. Non potevo chiedere di meglio. –
–
Allora cominciamo da adesso? - mi domanda speranzoso.
– E
la cena? –
– In
realtà è pronta. –
–
Cosa? – sto morendo di fame e lui non mi dice niente? Ma
prima di riuscire a dirgliene quattro, lui mi ha già tappato
la bocca con un lungo bacio.
– E
la possiamo riscaldarla anche dopo. –
Okay,
è un discorso sensato e poi, credo che l’appetito
sia passato: adesso ho un’altra fame da voler riempire.
L’ispirazione
deriva dagli ultimi matrimoni che stanno rimbalzando sugli schermi
televisivi e il resto proviene da una mente malata come la mia.
Scommetto che qualcuno starà già storcendo la
bocca a causa della presenza di Naozumi ma non posso farci niente: a me
piace quel povero ragazzo. Tuttavia, non posso fare a meno di dirvi che
dal prossimo capitolo sono previsti dei colpi di scena. E poi, lo so
che non sono molto brava a scrivere, spero comunque che la storia sia
di vostro gradimento.
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