*Capitolo
1*
Quella
mattina Blair Waldorf si alzò dal letto con una strana
sensazione.
Probabilmente,
pensò, era dovuta all'essere stata fuori fino a tarda notte.
Non che non ci stesse mai, anzi, aveva come dire...una spiccata
predilezione per la vita notturna, ma non si era mai risvegliata
sentendosi in quel modo, sentendosi così stordita.
Già
stordita.
Stordita
come se fosse reduce da una serata passata a bere ogni genere di
alcolico, eppure non aveva né nausea, né mal di testa.
Era solo stordita, ma non riusciva a capire il motivo.
Poi
si ricordò
tutto.
Tutta
la sera prima, lei che andava al Victrola, Chuck che la sfidava a fa
re
uno spogliarello, e lei che accettava la sfida, salendo sul palco e
iniziando un sensuale spogliarello mentre Chuck la guardava. Poi si
ricordò della limo con cui Chuck intendeva riaccompagnarla a
casa, si ricordò del bacio e della perdita della sua verginità
con lui.
Perdita
della sua verginità con lui.
Sconvolta
dai ricordi della sera precedente, Blair si alzò di scatto dal
divanetto su cui era seduta per buttarsi sul letto e coprirsi la
faccia con un cuscino e piangere calde lacrime di vergogna.
Non
era con Chuck Bass che doveva perdere la verginità,
dannazione! Era con Nathaniel, Nate! Il suo fidanzato storico, la
persona che amava da sempre, il suo prince
charming, l'uomo
perfetto!
Singhiozzò
più forte.
Nella
stanza attigua Dorota stava mettendo in ordine di marca le scarpe di
Miss Blair, quando sentì dei gemiti di pianto provenire
proprio dalla stanza della signorina. Ora che ci pensava la signorina
non si era ancora alzata nonostante nel pomeriggio ci fosse un
importante evento mondano per il quale sapeva che avrebbe impiegato
svariate ore a prepararsi. Si chiese se poteva essere successo
qualcosa alla signorina, in effetti doveva ammettere di averla vista
un po' triste nei ultimi giorni.
Aprì
cautamente la porta della stanza di Miss Blair e la vide piangere
sdraiata malamente sul letto.
-Miss
Blair, si sente male? Posso aiutarla in qualcosa?-
Ma
la signorina non le rispose, continuava a starsene con la testa sotto
un cuscino e mormorava qualcosa, di cui Dorota carpì solo la
parola 'Nathaniel'.
-Vuole
che le chiami il suo fidanzato, Miss?-
La
signorina parve notare solo allora la presenza di Dorota, e farfugliò
fra i singhiozzi qualcosa ce sembrava un 'No, Dorota, Nate no, non
voglio vedere nessuno adesso'.
-Va
bene, Miss, non chiamerò il suo fidanzato, ma almeno vuole
fare colazione?>>
-N-no,
adesso non ho fame, grazie Dorota.-
-Miss
Blair, posso almeno sapere di che si tratta? Posso fare qualcosa?-
-No,
Dorota, sto bene, non preoccuparti, vai pure adesso.-
Dorota
si allontanò verso la porta quando venne colta da un pensiero
improvviso
-Miss
Blair, e il ricevimento dei Van der Bilt?-
-Il-Il
ricevimento dei Van der Bilt! Oddio devo prepararmi! Non posso
mancare! Devo essere perfetta, non voglio sfigurare davanti a
nessuno, specialmente davanti a quella troietta di Serena, io sono e
rimango la Queen Bee!-
Parlava
concitatamente mentre alcune lacrime ancora le sgorgavano dagli
occhi.
Dorota
sorrise. Ecco la vera Miss Blair.
Mentre
era viaggiava in limo per raggiungere la villa dei Van der Bilt fuori
città, Blair Waldorf stava tenendo una conferenza sul
contegno, la classe e l'orgoglio. L'unica spettatrice era lei stessa
però. Stava infatti riflettendo su come comportarsi: amava
Nate e avrebbe fatto pace con lui, anche se egli aveva baciato la
Piccola J credendo che fosse Serena. Lo avrebbe perdonato, d'altronde
anche lei aveva perso la verginità con un altro ragazzo e non
voleva che la loro perfetta storia andasse in frantumi. Decise anche
di comportarsi come nulla fosse con Chuck Bass, tanto per lui non era
altro che una ragazza con cui era andato a letto. E basta.
Una
volta scesa dalla prestigiosa auto, si diresse a salutare i padroni
di casa e a conversare con gli altri invitati in attesa che venisse
servito il pranzo.
Si
stava intrattenendo in una piacevole conversazione con la madre di
Nate sulla moda e lo stile, e non si accorse che qualcuno la stava
osservando da quando era arrivata.
Era
ormai da mezz'ora che lei era arrivata, ed era ormai da mezz'ora che
lei la guardava. Chuck Bass sorrise. Di solito lui le ragazze non le
guardava mai senza avere un secondo fine, ma quella volta era
diverso.
Perché aveva visto la Waldorf in un modo diverso,
sotto
una
luce
diversa. Non
era più la solita ragazza elegante e di classe, amante della
moda, ammiratrice di Audrey Hepburn, innamorata a tempo perso del suo
amico Nate e Regina dell'UES, o, per meglio dire, lo era, ma era
anche qualcosa di diverso.
Qualcosa
di più.
Aveva
dovuto riconoscerlo quando la sera prima lei si era profusa in quel
sensuale spogliarello: non si era spogliata completamente, né
era rimasta in intimo, questo no, ma era stata una visione,
una
bellissima
visione.
Si
versò del whisky in un bicchiere, quando una voce nota lo
raggiunse.
-Whisky
di già a quest'ora? Bass ti facevo più intelligente-
-Eddai
Waldorf, non fare la moralista, so quanto sai essere trasgressiva e
lo sai anche tu...immagino che non ci sia bisogno di ricordarti di
ieri sera. Oh, quanto eri discinta in quello spogliarello, peccato
che non ti sia spogliata completamente, anche se poi sono riuscito
comunque a vedere tutte le tue ,ehm, qualità
nascoste...-
Si stava divertendo a usare quel tono di voce così ironico,e
continuava imperterrito a sorridere sardonicamente.
-Smettila-,
sibilò Blair con livore crescente.
-Non
dicevi così ieri sera, nella mia limo...-, disse questa volta
con tono suadente, che non nascondeva però il lieve sapore di
ironia presente in ogni sua frase.
-Ieri
sera era ieri sera, Bass-tard-
-Ieri
sera che era ieri sera però hai perso la tua verginità
con me, Waldorf-
-E
con questo? Non vedo come la cosa dovrebbe importarti, sono solo una
ragazza in più che è venuta a letto con te, niente di
più, niente di meno-
-Tralasciando
il fatto che eravamo in una limo e non su un letto, Blair, anche nel
caso in cui la cosa non mi importasse, ricordati del tuo
fidanzatino...Come la prenderà? Beh, è vero che anche
lui è andato a letto con la tua migliore amica, ma tu Waldorf!
,So quanto sai essere vendicativa, ma pensavo che amassi Nate- -Lo
amo infatti, farò pace con lui e tutto tornerà come
prima, tutto tornerà perfetto-
-Se
lo dici tu, Blair...-
-Bene,
il pranzo sta per iniziare, vado ad accomodarmi- detto questo se
andò.
Chuck
poté ammirare la sua elegante figura avvolta in un abito da
cocktail bianco e nero con risvolti argentati e dorati. Molto bon
ton. E molto Blair.
Serena
Van der Woodsen arrivò al brunch in compagnia di Dan Humprey,
il ragazzo
solitario,
con mezz'ora di ritardo, cosicché la sua presenza venne ancora
più notata. Sapeva di essere bella, e molte volte aveva fatto
uso della sua bellezza per ottenere quello che non poteva avere solo
con i soldi.
L'ammirazione
e l'invidia della gente era quello che aveva cercato per anni,
insieme al divertimento sfrenato, ovviamente.
In
quel momento, tutti nel grande salone la stavano probabilmente
guardando: gli uomini con piacere e ammirazione, le donne con una
palese invidia; ma a lei, stranamente questo non importava, aveva Dan
accanto a sé, spaesato come può esserlo un bambino che
improvvisamente dall'aperta campagna va a vivere in una
inquinatissima ed enorme metropoli.
Serena
lo guardò e rise: dopotutto la sua situazione reale non era
così diversa da quella del suo pensiero. Daniel era stato
catapultato da Brooklyn all'Upper East Side. Dalla
feccia della società all'élite dell'élite di
Manhattan.
-So
di non sembrare a mio agio, ma in realtà sto benissimo, per
cui smettila di guardarmi con compassione, Serena, grazie-.
-Ma
io non ti sto affatto guardando con compassione!-
-Non
sarò ricco come Chuck Bass, ma non sono nemmeno stupido, anzi
per la verità sono molto intelligente, infatti...-
-Dan...-
-...sono
riuscito ad ottenere una borsa di studio per la scuola...-
-Dan...?-
-...più
prestigiosa di New York, pur essendo un semplice ragazzo di...-
-Dan!-
-...Brooklyn
e nonostante tutto mi tratti...Che c'è Serena?-
Finalmente
dopo dieci minuti buoni che lo chiamava e gli stropicciava la giacca
le aveva risposto.
-Il
brunch è iniziato, Dan, e vedi di finire i tuoi monologhi in
tempo per mangiare almeno qualcosa!-
-Oh,
sì...giusto, già il brunch...-
Dan
boccheggiava visibilmente a disagio, a Serena piaceva quando faceva
così, era divertente, così lo prese per mano come fanno
le mamme con i loro bambini e insieme andarono a mangiare fra la
confusione generale, l'imbarazzo di Dan e le sguaiate risa di Serena.
Ormai
il brunch era finito e tutti avevano ricominciato a chiacchierare
tranquillamente, anche Serena e quel Dan Humphrey.
Nate
aveva visto tutta la scena precedente il pasto. Era irritato, Serena
era una che rideva spesso, in verità, ma con lui non lo aveva
mai fatto così sinceramente, così di
cuore.
Non
era solo irritato, era anche geloso: amava Serena da sempre, da
quando erano bambini. Ma lei lo aveva considerato sempre e solo un
amico, allora lui si era fidanzato con Blair, che lo amava
disperatamente.
-Allora,
Nathaniel, com'è il brunch dei Van der Bilt?- Venne riscosso
dai suoi pensieri dalla voce petulante del nonno materno.
-Perfetto
come sempre, nonno.-
-Un
giorno ne darai di migliori-, rispose il nonno con affettazione.
-Lo
spero, William-, s'intromise così nella conversazione suo
padre Howard.
Nate
sapeva che la conversazione stava per vertere sul suo futuro, per cui
si congedò educatamente dal padre e dal nonno, che iniziarono
infatti a parlare concitatamente.
Quell'argomento
lo metteva in soggezione: sapeva che per avere successo avrebbe
dovuto sottostare agli ordini della sua famiglia, ma non aveva
tuttavia ancora voglia di parlarne.
Così
decise di andare a vedere dov'era Chuck e di stare un po' a parlare
con lui.
Blair
quella sera tornò a casa molto tardi: si era trattenuta fino
al tardo pomeriggio dai Van der Bilt e una volta rientrata in città
aveva fatto una lunga passeggiata per rilassarsi. Di solito preferiva
un lungo bagno caldo nella sua vasca idromassaggio, ma la frizzante
aria di fine ottobre era l'ideale per schiarirsi le idee. Era stata a
Central Park: un posto in cui non andava molto spesso perché
era frequentato soprattutto da gente di ceto molto più basso
del suo ma che era comunque molto bello e pulito. Il polmone della
Grande Mela.
Cenò
da sola dopo essersi messa in tenuta da notte: la madre era uscita e
il padre ora abitava in Francia.
Prima
di coricarsi dette un'occhiata al telefono e vide le nuove notizie di
Gossip Girl:
“Ecco
di nuovo a voi Gossip Girl: la vostra sola e unica fonte sulla vita e
gli scandali dell'élite di Manhattan: Lo scandalo di oggi?
Eccovelo subito.
Serena
Van der Woodsen ha portato il ragazzo solitario al blindatissimo e
élitarissimo brunch dei Van der Bilt. Forse fra loro c'è
più di una semplice storiella? Beh, lo vedremo, ma attenta S,
ora che hai posato gli occhi su il ragazzo solitario sei sicura che
rimarrà tale, o forse potrebbe diventare interessante anche
per qualcun'altra? Beh, lo vedremo...
XOXO,
Gossip Girl.”
Odiava
sentir parlare della sua ex-migliore amica, ma si rallegrava del
fatto che non vi fosse stato nessun accenno a lei e Nate che si erano
accuratamente evitati durante il brunch.
Succedeva
sempre così quando si parlava di Serena: l'attenzione di tutti
era catalizzata su di lei e basta. Ma almeno, quella volta le era
tornata utile: non voleva speculazioni sulla sua vita privata, anche
se poi era la prima a farle su quelle degli altri.
Intendeva
ovviamente fare pace con Nate, ma ancora non si sentiva pronta, e poi
voleva fargliela pagare per il bacio che aveva dato alla Piccola
Humphrey credendola Serena.
Quando
avrebbero fatto pace, avrebbe anche dovuto dirgli di non essere più
vergine, anche se non gli avrebbe certo detto che aveva perso la sua
purezza su una limo con Chuck Bass.
Quel
brutto Bass-hole! Non aveva certamente perso tempo nel farle
battutine allusive alla sera precedente! Accidenti! E lei che si era
avvicinata solo per dirgli di non iniziare a bere a quell'ora! Non
l'avrebbe più fatto, se Bass-tard voleva morire per un tumore
al fegato, bene che lo facesse anche in quel momento!
Dopo
un bel po' di maledizioni a motherChucker, la ragazza finalmente si
addormentò, sognando di essere finita nel set di Colazione da
Tiffany.
Dorota
era andata in bagno, e prima di rientrare nella sua stanza passò
a vedere come stava la signorina. Aprì piano la porta e si
avvicinò al letto: Miss Blair dormiva beatamente, doveva
essersi finalmente calmata.
Mormorava
qualcosa a proposito di Audrey Hepburn: doveva star facendo un sogno
su di lei, sulla sua attrice preferita.
Dorota
era a suo servizio da che Miss aveva cinque anni, e ormai vi si era
affezionata, anche se sapeva che la signorina non piaceva a molta
gente ed aveva tutt'altro che un caratterino buono come faceva
pensare il suo aspetto.
Ma
le voleva bene, ormai, e sapeva che anche Miss provava lo stesso.
Rimboccò
le coperte alla signorina Blair come se fosse una bambina e se ne
andò silenziosamente.
<>, le sentì mormorare.
Angolo
dell'autrice:
Ciao!
Sono Gossip Girl! No, scherzo sono Dark_Iris, altrimenti detta
Giulia.
Questa
è la mia prima fanfiction a più capitoli, per cui siate
clementi nelle recensioni!...Comunque se non vi dispiace lasciatemi
anche solo un commentino, giusto per dirmi se vi piace o no! Se
invece volete prendere qualche punto in più per la vostra
recensione dilungatevi pure, a me fa piacere!
Finiti
i convenevoli, passiamo alla storia: è ambientata
cronologicamente dopo la puntata 1x07 (quella dove Blair perde la
verginità con Chuck, per intenderci), anche se da ora in poi
sarà una mia personale rielaborazione e anche le cose
precedenti la puntata sono state rielaborate (ad esempio Blair non ha
ancora fatto pace con Serena).
Il
titolo della storia deriva da un verso della canzone Undisclosed
Desires dei MUSE, e significa 'voglio soddisfare i desideri nascosti
del tuo cuore'.
La
storia è prevalentemente una CHUCK&BLAIR, anche se, come
avrete notato dal mio usare vari punti di vista, ci saranno anche
altre storie, principalmente SERENA&DAN (odio le Serena&Nate)
e NATE&VANESSA (odio anche la Piccola J, ma in questa fic se la
metterò vedrò di darle una connotazione più
positiva).
NOTE
SUPPLEMENTARI
Per
quelle/i più modaiole/i ecco i vestiti di Blair e Serena al
brunch dei Van der Bilt:
Blair:
http://www.donnamoderna.com/moda/tendenze/la-doppia-vita-degli-abiti-da-cocktail/foto-5#title
(mi è sembrato adatto visto il suo stile classico ed
elegante)
Serena:
http://www.makewear.com/it/una-linea-di-un-ginocchio-lunghi-fino-alle-spalle-vestito-da-cocktail-in-chiffon-verde_p1796.html
(per lei ho scelto invece un vestito più spumeggiante, di un
bel verde acido che si accorda bene con i suoi capelli biondi)
Penso
che il prossimo aggiornamento avverrà fra una settimana o giù
di lì.
Un
bacione a tutti quelli che mi faranno il piacere di leggere ( e
commentare se avete voglia XD!)
Dark_Iris
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