Avvertenze!
Bene ragazzi mi sono lanciata in questa folle "coppia", non so come sia
successo, mi sono messa a scrivere ed è venuta da sola xD
Avverto tutti coloro che potrebbero avere un infarto leggendo oltre che
si tratta di una specie di incesto...non me ne volete :)
Ansia ansia ansia! Molti di voi hanno capito che continuerò questa storia ma non è così! L'ho pensata per un solo capitolo e non saprei proprio come far evolvere il tutto visto che per questa coppia non immagino un lieto fine. Ci penserò okay? Non prometto niente; se nel caso dovessi continuare, i capitoli non saranno molti perchè come ho già detto l'amore tra Rose e Al lo trovo se pur molto romantico, impossibile...credo di aver detto tutto :)
Buona lettura miei cari :3
Sei
più di tutto
Era una sera d’estate, calda e afosa. Rose e Albus se ne
stavano placidamente distesi sul letto dei genitori di
quest’ultimo. Il piede di Rose sfiorava appena la caviglia
del cugino che se ne stava fermo immobile, troppo accaldato per fare
alcunché.
-Oh! Al diavolo! Sto morendo di caldo!- sbottò la rossa
scattando a sedere. Al grugnì infastidito; lo sguardo gli
cadde sulla schiena lattea della cugina. Era perfetta.
Allungò una mano quasi a volerla toccare ma
all’ultimo la ritrasse. –Non possiamo fare magie
Rosie…- disse invece nascondendo le mani dietro la schiena.
-Ma Al…potevano almeno rinfrescare la casa prima di
andarsene a spasso!- si lamentò Rose voltandosi a
fronteggiare il cugino.
Rose indossava un leggero vestitino blu notte senza spalline; una tentazione davvero troppo grande
per Albus. Il nostro eroe infatti, era innamorato della cugina da,
beh…troppo tempo. Non aveva mai detto niente a nessuno
sperando che quel folle sentimento si assopisse con il tempo, ma
aimè; non aveva fatto altro che peggiorare.
-Potevi andare con loro…- disse Albus abbassando gli occhi
verdi sul copriletto a fiori. Sentì Rose sospirare e farsi
più vicina; il suo cuore sobbalzò.
-No grazie! Se fa caldo in casa immagina fuori in balia della gente!-
rise della propria battuta mentre il cugino si beava del suono della
sua voce.
Rose si aspettava che Albus dicesse qualcosa. Non lo fece. Rassegnata
si distese di nuovo accanto al cugino che a quanto pare aveva deciso di
fare l’asociale.
Il silenzio li travolse piano piano facendo impazzire la rossa che
odiava non poter parlare per più di due secondi.
-Senti un po’ Al…ma tu hai mai fatto del sesso?-
chiese Rose dando voce ai sui pensieri scomposti. Era da giorni che se
lo chiedeva. –Con Hester intendo…- aggiunse poi.
Lui e Hester Honey –la migliore amica di Lily- stavano
insieme da mesi ormai. Non sapeva bene perché ma da quel
giorno qualcosa in lei era cambiato; quel giorno che Lily era entrata
come una furia nella sua camera e aveva annunciato “Hester e
Al! Stanno insieme!”. Si era
sentita…tradita. Al era solo suo.
-Non sono cose che ti riguardano…- rispose l’altro
irrigidendosi di colpo. Rose sapeva essere talmente imprevedibile a
volte; aveva la capacità di farlo sentire come la
più insignificante delle creature sulla terra.
La rossa sbuffò arrabbiata. –No eh? E come mai ti
piace? E’ uno scricciolo quella Hester!- disse senza
l’ombra di esitazione nella voce. –E poi se
permetti io sono molto meglio!-
Albus si mise a sedere bruscamente. Avrebbe voluto urlare, anzi
no…avrebbe voluto premere le sua labbra su quelle di Rose e
dirle che sì! Lei era cento volte meglio di Hester.
-Non dire così…- si sentì dire invece
premendosi le tempie. Rose si agitò un poco prima di
prendere il volto di Albus tra le mani.
Il ragazzo mandò giù quello che gli parve un
litro di saliva. L’aveva rifatto; l’aveva preso
alla sprovvista… ancora.
-Dillo…- soffiò Rose vicinissima alle labbra del
cugino che intanto si sforzava di rimanere lucido.
-C-cosa?- balbettò arrossendo furiosamente. Non era giusto,
non poteva fare così. Si stava burlando di lui, stava
ridicolizzando il suo dolore. Non la sopportava.
Rose sorrise appena accarezzandogli una guancia. –Che sono
più bella di lei…- disse infine come se fosse la
cosa più semplice del mondo.
Era così carino pensò Rose guardandolo: i capelli
neri scarmigliati, gli occhi verde chiaro…Hester non lo
meritava, di questo era certa.
-No Rose…smettila!- esalò Albus lottando contro
se stesso. Aveva desiderato quel momento così tanto. Ma ora
che ce l’aveva tra le dita si rendeva conto che era troppo.
Era sbagliato. Lui e Rose erano cugini.
Rose si ritrasse subito ferita, aveva sorpassato il limite. Sciocca si
disse, come hai potuto pensare di essere migliore di lei? Come hai
potuto pensare di essere la sua preferita? Illusa.
Lacrime bollenti le rigarono le guancie esangui. Albus la guardava
sconvolto, si sentiva malissimo. La sua Rose, la sua bella Rosie stava
piangendo…per lui. Lei che aveva giurato che mai avrebbe
pianto per un ragazzo ora se ne stava lì, in posizione
fetale a piangere silenziosamente.
-Rose…ti prego…- sussurrò afferrandole
un braccio. La rossa tremò a quel contatto ma non si
ritrasse. Albus la aiutò a distendersi e quando
sembrò che si fosse calmata la baciò.
Un bacio dapprima dolce, cauto. Oh, ma non fatevi ingannare, anni e
anni di silenzio non si limitano ad un bacio talmente banale. Quel
bacio appena accennato si trasformò in qualcosa di talmente
passionale e romantico da sembrare innaturale. Sia Rose che Albus
tenevano gli occhi bel serrati per paura che aprendoli qualcosa di
orrendo gli avrebbe aggrediti. La consapevolezza. La verità.
Ma il tutto non poteva durare in eterno -anche se l’avrebbero
tanto voluto-, poco dopo infatti si separarono. Gli occhi sempre
chiusi, le mani allacciate in una muta preghiera. Fu Albus a parlare
per primo, stupendo prima di tutto se stesso.
-Sei più di tutto Rose. Più bella, più
intelligente, più spiritosa…tutto! Ma
è talmente proibito questo che nessuno capirebbe, ne
usciremmo distrutti- disse serio senza farsi travolgere dalle emozioni.
Rose soffocò un singhiozzo; non voleva ferirlo. Non ora che
erano finalmente sinceri l’uno con l’altra. Aveva
ragione il caro Al, come sempre. Loro due insieme erano proibiti;
l’aveva sempre saputo ma nella sua testa in un modo o
nell’altro ce la facevano sempre. Chissà
perché.
-Ti amo Al…- mormorò Rose pervasa dalla
consapevolezza che la magia stava per finire. Il giovane la
baciò sulla fronte prima di alzarsi e uscire dalla stanza del
grande letto.
-Ti amo…- disse Albus camminando per il lungo corridoio del
secondo piano.
|