I
passi
dell'amore
#
1
Stella
gli era comparsa davanti come una visione, un angelo
si
potrebbe dire, a primo acchito gli parve addirittura di sognare ad
occhi aperti. Invece lei era lì, reale, a qualche metro di
distanza,
un incanto per chiunque volesse riposare lo sguardo per un momento.
Un
angelo, pensò nuovamente, osservando il suo
sorriso spontaneo,
gli occhi scuri e vispi, i capelli che scendevano fin sotto le spalle
ed il vestito immacolato – come ignorare una
bellezza così
naturale?
«
Mi scusi...», disse, puntandolo con l'indice, «...
La discrezione è
una virtù a lei sconosciuta, signore? »
L'ideale
che inconsciamente si era costruito nella sua mente d'un tratto
sfumò
nel nulla: la figura angelica della donna si stava dirigendo proprio
in sua direzione ed il Commissario ebbe l'impressione di dover
affrontare un kamikaze.
«
Veramente, io... io bevevo il mio... - cosa ho preso?
- ah,
sì, il mio cappuccino. »
E
ridacchiò sagacemente, cercando un alibi di ferro con il
quale
difendersi. Tuttavia l'espressione della donna conservava
un'imperiosità più unica che rara, Diego
capì che non gli sarebbe
stato possibile liquidare la questione facilmente.
«
'Sto scimunito », borbottò lei
tra sé e sé, vivamente
piccata, « A voi uomini basta una gonna corta ed una
scollatura e
perdete la ragione! »
Diego
non riuscì a controbattere in tempo poiché una
voce esterna gridò
un nome che gli fece perdere definitivamente il senno: Stella,
si
chiamava, sei lettere che lo avevano mandato in paradiso.
«
Arrivo – rispose a sua volta, voltando agilmente la chioma
bionda
–, un momento! A mai più, villano. »
La
ragazza – Stella, ripeté a
bassa voce tra sé e sé –
fece dietrofront, al Commissario sembrò di veder svanire una
visione. Poi, osservando un documento d'identità lasciato
cadere ai
suoi piedi, si convinse che la sua giornata non fosse del tutto
sfortunata.
Stella
Morini.
La
sera stessa era riuscito ad invitarla a cena, trattando per la prima
volta con il suo caratterino pimpante, spiritoso e, forse,
un tantino difficile.
#
2
Un
paio di mesi dopo Diego poteva considerarsi pazzamente innamorato:
Stella illuminava le sue giornate, lo faceva ridere in continuazione,
quando si fermava da lui metteva in subbuglio qualsiasi cosa
–
aveva imparato ad amare anche il suo disordine, a lungo andare
– ma
condiva la sua vita in maniera diversa ogni giorno.
Una
sera Diego aveva deciso di prepararle una cena a lume di candela
–
o, almeno, ci aveva provato –, desiderava stupirla. Ma,
ancora una
volta, a coglierlo di sorpresa fu proprio lei: Stella si era
presentata sulla soglia della porta con un abitino nero, scollato e
corto.
Straordinariamente
bella.
E
Diego la fissò per un buon minuto, un guanto da forno in una
mano ed
il vassoio bollente nell'altra – cose che stava bellamente
ignorando, in quel momento, un'ustione di terzo grado poteva valere
la visione di Stella –, lei gli sorrise con aria sbarazzina.
«
Ti piace? », gli chiese, avvicinandosi un po' e stampandogli
un
bacio sulle labbra.
«
Eh. Diciamo che fuori dalla porta potrebbe esserci la fila. In quanti
ti hanno seguita per strada? »
Stella
ridacchiò vivacemente, poi annusò il profumo
della pasta al forno
nel vassoio.
«
Ho una gran fame. »
Poi
gli cinse il collo con le braccia, giocando ad allentargli il
colletto della camicia e stampandogli baci lascivi sulla curva del
collo. Diego si disse che, per quella sera, la sua “operazione
lume di candela” poteva considerarsi fallita
– anche perché
a salvarsi era stata solo la pasta al forno, poco cotta tra l'altro,
il resto si era bruciato –, ma, in cambio, avevano un gustoso
dessert da poter godere a pieno.
«
A chi lo dici... », Diego si lasciò allentare la
cravatta; in quel
momento pensò che Stella era l'unica in grado di
assicurargli
emozioni così forti giorno dopo giorno, «...
Stella,
Stella...»
«
Che c'è? », bisbigliò lei, guidandolo
verso il materasso, senza
lasciargli un attimo di tregua.
«
Tu, sai, noi,
cioè... Vuoi
sposarmi? »
Il
tempo si fermò per un attimo: Diego non credeva di aver
detto
veramente quelle parole e Stella si fermò per un istante.
Poi, sulle
labbra di entrambi, indugiò un sorriso.
«
Lo voglio,
Commissa'. »
~
Mh,
sì, grossomodo sono pazza u_u.
Questi
giorni sto vedendo nuovamente gli episodi della prima stagione
– e,
di domenica, seguo quelli della seconda stagione – e mi sto
fissando un'altra volta. Diego e Stella mi
piacciono
tantissimo, non c'è niente da fare :3.
Comunque,
i “moments” che narrerò sono sei: per
ora ho postato i primi due ma ho già pronti altri due.
Grossomodo, ripercorrono i momenti
della prima stagione... I primi due, invece, sono le mie ipotesi,
frutto della mia fantasia. Ho in mente di fare la stessa cosa con i
“moments” della seconda stagione, vedremo.
Spero
vi piaccia l'idea :).
Una
precisazione: ogni tanto leggerete frasi del genere “'sto
scimunito” o “commissa'”, che sono
inserite di proposito
così... Stella, ogni tanto, conia termini romaneschi e
napoletani,
se ci fate caso, anche questo secondo me fa parte della sua
personalità ed ho voluto inserirli :).
A
presto!
Kiki.
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