My
first girlfriend
Salve
a tutti! Questa è una storia vera e mi è
successa
poco tempo fa, parla d un normale
14enne
che si innamora e che come può
succedere
a tutti in amore, incontra una
serie
di ostacoli. Spero vi piaccia.
wammy_s
boy
Amicizia
e amore
Avevo
da poco compiuto 14 anni e anche le vacanze di Pasqua erano finite da
poco; passai un bellissimo orrendo periodo di vacanza a pensare quasi
tutto il tempo a una ragazza (Giulia), eravamo molto amici, ci
scambiavamo messaggi quasi tutti i giorni; il lunedì e il mercoledì
avevamo il rientro obbligatorio, così avevamo la possibilità di
incontrarci.
Al
ritorno dalle vacanze; quando la rividi, mi sentii sollevato dalla
fine delle vacanze, non riuscivo a pensare praticamente ad altro; il
suo bellissimo sorriso, i suoi occhi così intensi che sembrano ti
stiano parlando al cuore e la sua voce; così dolce. Di lei adoravo
tutto, mi sentivo bene, felice, e spensierato solo quando c'era lei e
un giorno senza lei era una terribile sofferenza: ero innamorato.
4
Maggio; era il compleanno di una mia amica, quando arrivai a scuola
le feci gli auguri, alle 8: 00 suonò la campanella e tutti quanti
entrammo nelle classi, ci sedemmo. Io aspettavo impaziente che quella
maledettissima campanella suonasse la fine delle lezioni mattutine;
il tempo non passava più, sembrava si fosse fermato. Dovevo vederla,
sentivo che non avrei retto per altro tempo, era come se lei era
l'energia che mi teneva in vita. Finalmente la campanella emise quel
fastidioso e pure così tanto atteso suono; io preparai di fretta la
cartella, mi fiondai giù per le scale e raggiunsi la mensa; posai lo
zaino in un angolo e la cercai con lo sguardo. Non la vedevo, poteva
non essere venuta o magari stava male...-poverina- pensavo ma
poi...eccola sbucare dalle scale, senti un profondo sollievo nel
vederla. – Cavolo...è stupenda – pensai. Feci per andare a
salutarla ma sentii qualcuno chiamarmi e mi girai in quella
direzione; era una mia amica. -Ciao, senti volevo chiederti...ma è
vero che ti piace la Giulia?-; io restai scioccato, -com'era
possibile?- pensai -Non l'ho detto a nessuno, possibile che si veda
così tanto che mi piace?- pensai. Feci un attimo una pausa, poi
risposi alla domanda, lei ovviamente disse che era una cosa carina;
io faci per andarmene ma lei richiamò nuovamente la mia attenzione.
-Giulia sa che lei ti piace-; rimasi nuovamente scioccato -e glielo
hai detto tu?No, si vede...mi sa che una sua amica l'ha notato e
gliel'ha riferito...ah, anche gli altri sanno di questa cosa...-.
Rimasi un secondo a riflettere su quelle parole, poi risposi
-Ah...tutti quanti...bene,bene bene...Giulia come l'ha presa?-
-Perché non guardi di persona?- rispose lei. Mi affacciai a
guardarla...era stranamente...felice?Stava saltellando come un
bambino a cui si regalano dei giocattoli nuovi; era ancora più
carina quando faceva così. Mi gira nuovamente verso la mia amica -Tu
dici che io le piaccio?- -Si- rispose. Sgranai gli occhi, iniziai a
tremare e ad affannare, il mio cuore pompava a raffica,l'adrenalina
scorreva all'impazzata in tutto il mio corpo. Non riuscivo più a
ragionare, era come se stessi volando, ero felice e spaventato allo
stesso tempo. Mi appoggiai a un tavole e mi ripresi, ma tremavo
ancora un pochino. L'atteggiamento di Giulia sembrava dire che io le
piacessi ma non era una cosa sicura. Tirai un respiro profondo e mi
calmai e lentamente mi avvicinai ai miei amici. -Allora ti piace
Giulia eh?- disse Dario -Si, molto,tanto...- risposi stupidamente; il
mio amico rise seguito subito da me. Ci sedemmo al tavolo, io mi misi
in modo da poter vedere Giulia; era ancora quell'aria da bambino
felice. Appoggiai la testa sulla mano e continuai a fissarla con lo
sguardo perso nei suo bellissimi occhi. Ad un tratto mi accorsi che
tutti i miei amici mi stavano fissando allibiti, -OOO!Che fissate?!-
dissi, Dario e gli altri però come risposta diedero un risata.
Finimmo
di mangiare e ci incamminammo verso la nostra aula.
All'intervallo
io e i miei amici ci sedemmo in un angolo, mentre Giulia e le sue
amiche nell'altro, la classe era divisa in due. Per qualche secondo
ci fu un silenzio molto imbarazzante, ma venne interrotto dalla prof
che iniziò a fare l'appello. Finito l'appello Dario iniziò a
stressarmi con frasi del tipo -Dai dille che ti piace- o -Siamo tutti
con te!-. La cosa sembrava convincermi ancora meno, fino a quando non
tirai un sospiro e mi alzai da terra, -Fate caos- dissi, e in un
attimo i due gruppetti si sciolsero e gli studenti iniziarono a
vagare per la classe. Feci per avvicinarmi ma quando la vidi emergere
da quella massa di ragazze non me la sentii e feci per tornare
indietro ma Dario mi bloccò la strada. Mi spinse in avanti come per
incoraggiarmi, la stessa cosa con Giulia, continuavano a tamponarci
fino a quando non ci trovammo a una spanna di distanza. Rimanemmo
immobili a fissarci negli occhi, sembrava che il tempo si fosse
fermato, io mi sentivo stupido e teso, il baccano era cessato di
nuovo e me ne accorsi solo quando deglutii. Restammo ancora qualche
istante a fissarci negli occhi, gli occhi di Giulia erano di un
meraviglioso marrone misto a verde e a grigio: erano bellissimi
pensai. Cercai di concentrarmi, così scossi la testa e aprì bocca,
per un istante non usci nessun suono ma poi, la fatidica frase: -Devo
parlarti...- -Ok- rispose lei. Feci cenno di sederci ad un banco,
scostai a Giulia la sedia poi mi sedetti di fronte a lei. Ci fissammo
negli occhi e il tempo rallentò di nuovo, io feci dei lunghi respiri
e cercai di calmarmi, ma con quel silenzio non ci riuscivo, non mi
era mai capitato di dire ad una ragazza che mi piace. Ad un tratto il
silenzio cessò: -Allora, non mi dovevi dire una cosa?- chiese lei
con aria speranzosa, io esitai un attimo a rispondere -...s-si, ecco
io...tu mi piaci...molto...- rimasi sorpreso di me stesso, quasi
pensavo di non averlo detto, nonostante tutto tremavo ancora. -...era
così difficile?- chiese lei -No, beh...e che non è una cosa a cui
sono abituato...-risposi timidamente -senti...anche tu mi piaci
tanto, ma mi sono appena mollata con il tipo...-disse Giulia -...lo
so...-.
Ci
fu un altro attimo di silenzio, non riuscivo ancora a calmarmi, poi
lei disse – Stai calmo. Mica ti mangio...- - si, è solo che non mi
è mai capitato di piacere ad una ragazza che piacesse anche a
me...-; lei sorrise timidamente.
Parlammo
per tutto l'intervallo, non ci accorgevamo del tempo che passava: non
era una cosa importante al momento. La campanella emise di nuovo quel
suono e le lezioni pomeridiane iniziarono.
Giulia
ed io ci sedemmo vicini e facemmo a guardarci e a sorridere a
intermittenza quando i nostri sguardi si incrociavano, non potevo
fare a meno di guardarla.
Anche
l'ultima campanella suonò e tutti quanti uscirono da scuola, per noi
fu il momento di salutarci, io non sapevo come fare, era come se si
fosse resettato tutto, lei mi porse la guancia e io la baciai
istintivamente. -Ciao, devo andare- disse Giulia; io la salutai poi
mi sedetti sulle scale e aspettai l'arrivo di mia madre. Era come se
fosse successo tutto troppo in fretta, come se avessi mandato
avanti-veloce quel meraviglioso giorno. Sospirai profondamente -E'
possibile?!- pensai – piaccio ad una ragazza che piace a me...-; la
cosa mi sembrava davvero strana ma decisi di ignorare quella vocina
dentro di me che diceva che non avrei mai avuto una ragazza: -se
questo è un sogno non voglio più svegliarmi- pensai. Mi scappò
istintivamente un sorriso, seguito da una specie di risata; poi
finalmente arrivò mia madre che mi portò a casa. Ero a casa ma la
mia testa era altrove, avevo bisogno di dirlo a qualcuno; ai miei
genitori non l'avrei detto di sicuro visto come avevano reagito
qualche giorno fa al fidanzamento di un'amica di mia sorella. Restava
mia sorella, la cosa non mi ispirava ma era per togliermi quel “peso”
di dosso; sapevo che avrebbe reagito in una certa maniera ma non
pensavo si arrabbiasse, la cosa comunque,non mi diede troppo
fastidio visto che ero troppo felice per arrabbiarmi.
Per
tutto il resto della settimana avevamo pochi compiti così, finiti i
miei mi sdraiai qualche secondo sul mio letto, chiusi gli occhi e mi
immaginai Giulia; sorrideva e rideva: era bellissima. Riaprii gli
occhi, presi il cellulare e iniziai a scriverle un messaggio, ma
all'improvviso il mio cellulare mi allertò di un nuovo messaggio:
era Giulia.
Il
messaggio diceva -Ciao!Come va?Volevo chiederti una cosa...- le
risposi frettolosamente -Dimmi- -Da quanto tempo ti piaccio?...avrei
considerato l'idea di mettermi con te... :)-. Rimasi di stucco, tirai
un espiro profondo, poi un altro e un altro ancora; rilessi
attentamente il messaggio per più volte cercando di capirci
qualcosa; ma per quanto lo leggessi continuavo ancora a non crederci.
Dopo essermi ripreso le risposi -Dal rientro di Pasqua-, poi
finalmente la sua risposta -ok mi sa che ti dico di si!Ho capito che
mi piaci tanto... :)-.
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