Ecco
qui, è finita anche questo giro.
Avrete
notato che ho dipinto un Jared quantomeno diverso dai miei soliti, ma
io credo che lui quando è innamorato si comporti esattamente
così. Sono fermamente convinta che non tradirebbe mai
l'amore della sua vita, così come sarebbe disposto a fare
qualsiasi pazzia per lei.
Non
so se voi siete d'accordo con me. Voi che pensate?
Comunque
grazie a tutte per aver letto e commentato questa storia. GraTzia!
Per
leggere questo capitolo, consiglio di ascoltare questa canzone
http://www.youtube.com/watch?v=tuK6n2Lkza0
Lo
spunto della scena mi è stato dato da valetrinity89, quindi
la ringrazio!
EPILOGO
Jared
fischiettava felice nel taxi che lo aveva caricato al LAX. Voleva solo
tornare
a casa in tranquillità. Le riprese erano andate
così bene che avevano terminato
con un paio di giorni in anticipo e quindi prima delle solite sedute
stampa di
routine poteva godersi un po’ casa sua e non solo.
Guardò l’orologio: Zoe era
di sicuro a casa da scuola, quindi le avrebbe fatto una sorpresa con i
fiocchi,
visto che non si aspettava che lui tornasse così presto da
New York.
Pagò
il tassista e si avviò verso casa sperando che il suo cane
non lo sentisse
prima della ragazza. Aprì la porta silenziosamente rimanendo
bloccato quando
sentì delle note familiari: “Are you gonna be my
Girl” dei Jet era sparata a
palla per tutto il soggiorno. Mollò la valigia
all’entrata e cercò Zoe che non
doveva essere distante.
Infatti
ecco la: aveva i capelli lasciati liberi sulla schiena, i suoi occhiali
da sole
e una camicia a quadri di Jared chiusa solo da un bottone al livello
del seno,
dove spuntava un reggiseno nero di pizzo coordinato con un paio di
culotte. Ai
piedi un paio di fantasmini bianchi, ottimo per scivolare sul pavimento
appena
passato di cera, come poteva constatare Jared.
Big
black boots,
long brown hair,
she's so sweet
with her get back stare.
E
mentre cantava faceva ammiccamenti Sexy.
A Jared veniva da ridere, ma voleva
rimanere invisibile il più possibile. Gli piaceva sapere
cosa faceva Zoe quando
lui non c’era.
Well
I could see,
you home with me,
but you were with another man, yea!
Aveva in mano una spazzola che usava come microfono. Si scatenava
saltando e
scivolando per il pavimento del soggiorno. Jared seguiva il movimento
delle sue
curve ipnotizzato, tanto che decretò che la sorpresa
l’aveva fatta lei a lui e
non viceversa, anche se Zoe non sapeva che lui fosse li.
I
know we,
ain't got much to say,
before I let you get away, yea!
I said, are you gonna be my girl?
In quel momento Zoe si girò verso di lui rimanendo a bocca
aperta. Che ci
faceva Jared a casa?
“Al
massimo sono il tuo ragazzo.”
“Questo
lo so anche io, a meno che tu non
abbia fatto un viaggetto in qualche ospedale per cambiare sesso. Cosa
ci fai
qui?”
“Uhm...
ero convinto fosse ancora casa
mia, ma forse ho sbagliato.”
Zoe
arrivò da lui praticamente pattinando
e lo baciò sulle labbra dolcemente.
“Avessi
saputo che arrivavi oggi ti venivo
a prendere no?”
“E
perdermi la scena di te che giri per
casa mezza nuda? Giammai! E per fortuna che Shannon non sta
più qui, altrimenti
sarei potuto diventare molto geloso.”
Dopo
il concerto di Capodanno, Zoe e Jared
avevano deciso di provare direttamente a convivere, anche grazie al
fatto che
stava per scadere il contratto d’affitto del vecchio
appartamento di Zoe. Erano
abbastanza sicuri che avrebbe funzionato la cosa, visto che avevano
fatto
abbondante pratica durante i vari tour e così era stato.
Shannon
fin da subito si era spostato
nella piccola depandance in giardino, usando la casa vera e proprio
solo quando
aveva bisogno di suonare. Alla fine, contro il parere degli altri due,
si era
preso una casa sulla spiaggia, in modo da poter rubare i tramonti* con
tutta
calma e quindi la mars house era diventata il loro personale nido
d’amore. A
parte per il fatto che rimaneva comunque lo studio dei 30 Seconds To
Mars. Per
fortuna per loro in quegli ultimi dieci mesi, avevano suonato ben poco.
Avrebbero ripreso in breve gli strumenti per tornare in tour, ma nel
frattempo
un po’ di calma per tutti ci stava. Soprattutto per Tomo che
ormai era alquanto
agitato per l’arrivo del primo pargolo Milicevic.
“Hai
poco da essere geloso. Anche lui
ormai tra un po’ sarà finalmente
ingabbiato.”
Jared
si sedette sul divano, facendo in
modo che lei gli si poggiasse sopra e intanto di poter insinuare le
mani sotto
la sua camicia.
“Hai
pettegolezzi per me?”
“Uhm...
qualcosa. Ho parlato con Emma che
è incredibilmente soddisfatta di essere riuscita a dargli un
ultimatum. Spero
per Shannon che lo sappia mantenere.”
“Del
tipo?”
“O
lei o le altre. Non può correre da Emma
quando si sente solo per poi scopare a destra e a manca come se nulla
fosse.
Emma ha deciso, sta a Shannon capire quanto ci tiene a lei e siccome
sono già
due settimane almeno che lui si attiene alla regola, possiamo quasi
definirci
speranzose. E comunque so che tu sai già, quindi queste
discussioni sono
quantomeno inutili.”
Jared
rise portandola direttamente su
Marte. Le era mancato da morire in quel mese di lontananza. Non era
semplice
lasciarsi, ogni volta si ritrovava con un peso al cuore e qualche
lacrima sul
cuscino, ma non gli avrebbe mai chiesto di cambiare lavoro solo per non
lasciarla. E comunque tra la scuola e gli amici, riusciva comunque a
passare
quei periodi in velocità.
La
vera prova del nove sarebbe stato il
tour: di certo lei sarebbe stata con loro nei vari mesi estivi, ma per
il resto
dell’anno avrebbero dovuto fare spola avanti ed indietro.
Sarebbe stato da
divertirsi, ma non importava, erano entrambi certi che ce
l’avrebbero fatta a
superare anche questa.
Quando
avevano deciso di mettersi insieme
avevano fatto una lunga chiacchierata, ovviamente dopo aver cercato di
buttare
giù i chili di troppo di Zoe, e avevano deciso che per
portare avanti una
storia seria, c’era bisogno di compromessi. Zoe lo avrebbe
aspettato senza
dover perdere il suo lavoro e lui, invece di stare in vacanza
all’estero,
sarebbe sempre tornato a casa. Era un dolce compromesso per Jared,
anche se
avrebbe preferito avere Zoe vicino a sè praticamente sempre,
ma la prima cosa
che aveva capito era che lei non avrebbe rinunciato alla sua vita e a
quello
che a lei piaceva, per lui. Anzi, probabilmente per nessuno. Se in un
futuro
Zoe avesse deciso di mollare l’insegnamento per seguirlo in
giro per il mondo,
allora lo avrebbe
fatto solo per se stessa. E in fondo quello era uno dei tratti
distintivi che
l’aveva fatto innamorare di lei.
La
strinse ancora di più tuffandosi nei suoi capelli per
inspirare a fondo il
profumo che gli era tanto mancato, mentre lei rideva per un principio
di
sollettico.
“Ehy,
mister, la smetta di infilare quella mano dove non dovrebbe
stare.”
“Prova
a fermarmi se ci riesci.” Zoe si lasciò togliere
la camicia, mentre la bocca di
Jared le baciava le spalle e le mani scendevano verso il bordo delle
culotte.
“non ti lamenti più?”
“Uhm...
no, mi piace troppo. Ti adoro quando mi tocchi
così.”
“Lo
so, per questo continuo a toccarti.”
Rimasero
sul divano per delle ore, indecisi se continuare a rimanere li o
spostarsi per
stare più comodi a letto, fino a quando lo stomaco di Zoe
non prese a
brontolare.
“Ho
fame Jay.”
“L’avevo
notato. Ma non ho voglia di uscire, dato che sono appena
tornato.”
“E
io
non ho voglia di cucinare, dato che sono bella comoda su di
te.” Jared rise e
si allungò fino a prendere il fedele BlackBerry che
lampeggiava sul comodino.
Lasciando perdere chiunque lo stesse cercando, chiamò la
pizzeria ad asporto.
“Salve,
vorremmo ordinare una pizza. Anzi, facciamo due. Una ai peperoni e una
normale.
Mezz’ora? Perfetto. In Mars Street 30**. Grazie a
dopo.”
Zoe
si strusciò ancora una volta su di lui, nuda e perfettamente
appagata.
“Così
mi salvi la vita.” Jared sorrise tra se.
“Sei
tu che hai salvato la mia, Zoe.”
*Citazione
presa da Closer to the Edge
ovviamente
**Non
serve che spiego, vero?
FINE
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