Lei
era mia sorella, ma
questo non mi ha impedito di amarla.
Successe tutto in maniera graduale, quasi impercettibile. Ero consapevole di quanto fosse dannatamente sbagliato, mi
vergognavo di me stesso, la evitai, smisi di guardarla, se capitava che
ci trovassimo nella stessa stanza cercavo una qualsiasi scusa per
andarmene.
Ero ossessionato ma nello stesso tempo disgustato. Era mia sorella,
perchè non provavo per lei un semplice affetto fraterno?
Amavo il suo profumo, il modo in cui distrattamente si toccava i
capelli, le sue gambe, la sua pelle. Dovevo andare via. Una notte mi
decisi a partire, scrissi una biglietto alla mia famiglia scusandomi
per la mia improvvisa partenza senza dare ulteriori spiegazioni e feci
per uscire dalla porta sul retro quando una voce mi
immobilizzò : "Ron! Cosa stai facendo?" il suo tono era
sorpreso e io mi girai perso di lei senza riuscire a guardarla : "Me ne
vado". Lei sgranò gli occhi e confusa mi disse :
"Perchè mai dovresti farlo". Feci un sorriso privo di gioia
e mi decisi a rivelarle ciò che da tempo mi portavo
faticosamente dentro: "Perchè è l'unica cosa
giusta da fare. Mi sono innamorato Ginny, ma questo amore non
è puro, è sporco, macchiato, indecente. E' un
amore privo di candore. E io mi sento così terribilmente
devastato e in colpa, l'unica cosa che mi darebbe sollievo è
la morte..." Ginny rimase immobile e in silezio per qualche momento con
lo sguardo spaesato e confuso, poi con un filo di voce disse : "Non
dire mai più una cosa del genere, per chiunque tu stia
soffrendo togliersi la vita non è l'unica soluzione, a chi
ti stai riferendo Ron? Perchè un sentimento come l'amore
dovrebbe essere sbagliato o addirittura sporco?"
Non ebbi bisogno di spiegarle nulla, lei improvvisamente
capì.
I suoi occhi era sconcertati e si rimpirono di lacrime. Non riuscivo a
sopportare tutto ciò così mi voltai per andarmene
definitivamente, ma inaspettatamente lei mi prese la mano : "Non ti
impedirò di andartene, non potrò mai ricambiare
ciò che provi, sei mio fratello e ti voglio bene, questo
ricordati non cambierà mai. Credi che non mi sia accorta del
brusco cambiamento che hai avuto nei miei confronti? Non riuscivi a
guardarmi, a starmi vicino, incosciamento penso di averlo sempre
saputo. Non ti odio, ne tanto meno mi disgusti. Se hai bisogno di
andare vai, ma promettimi che un giorno tornerai e riuscirai a vedermi
solamente come tua sorella". Teneva ancora la sua mano nella mia e
senza lasciargliela mi voltai tenendo lo sguardo basso : " Mi chiedo
come tu abbia potuto avere una reazione tanto comprensiva, avresti
dovuto urlare, prendermi a schiaffi, chiamare mamma e papà e
farmi mandare via a calci...Ti prometto che un giorno
tornerò e riuscirò a guardarti nuovamente negli
occhi... "
Lei non disse nulla, mi sollevò con una mano il viso e i
nostri sguardi si incrociarono. Si avvicinò lentamente e mi
diete un casto bacio sulle labbra. Mi lasciò la mano e io
stavolta me ne andai definitivamente. Sono passati anni dal quel
giorno, ritornai dopo qualche tempo a casa, riuscendo a soffocare
l'amore che provavo per mia sorella, anche se a volte il ricordo di
quell'unico bacio mi ritorna in mente e se chiudo gli occhi riesco
ancora a sentire il suo sapore...
|