Svegliami quando sarà passato il dolore, svegliami quando settembre finirà.

di Yellow_
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Premessa: Allurs, prima che mi veda cancellare la storia dagli Admin superiori, (LOL), avviso che ho già postato la stessa storia  nel FanForum dei Green Day; Non so se devo mettere link o altre cose, perciò lascio così. Eventualmente, porgo le mie scuse >.<
 



E stavo lì, in piedi di fronte alla mia famiglia. Non capivo cosa fosse successo.
Mia madre, Allen, Anna, Marcy, Holly, David... piangevano tutti.
Li guardavo. Non capivo seriamente.
Le infermiere che passavano mi guardavano e squotevano la testa, accarezzandomi i capelli, e abbracciandomi.
-Mamma, perchè piangete?- Mia madre alzò gli occhi fino a farli combaciare con i miei.
Era feriti, rossi, gonfi, spenti...
-Mamma?- ripetei
Vidi mio fratello Allan alzarsi dalla panchina della sala d'aspetto e venirmi incontro, accucciandosi e prendendo le mie manine di bambino nelle sue d'adulto.
-Bill... Papà... Papà non ce l'ha fatta...- La frase andò avanti, e alla fine anche mio fratello mi abbracciò.La mia mente rimase sulle parole 'papà non ce l'ha fatta'.
Non volevo saperlo. Perchè me lo disse?!
Mi divincolai, liberandomi dall'abbraccio convulsivo di Allan.
Corsi per il corridoio a perdifiato. Mi fermai solo davanti alla stanza di mio padre, la numero 7.
A testa bassa abbassai la maniglia ed entrai.
-Papà, di la sono impazziti tutti, dicono che tu... che tu non ce l'hai fatta, ma non è così, vero?- Buttai lì, senza neanche alzare gli occhi sul letto.
-Papà, rispondimi! Dimmi che non è così!- Le lacrime rigarono il mio viso, e alzai lentamente gli occhi sul letto.
Un letto d'ospedale.
Un letto che ho odiato, e che odio ancora.
Un letto vuoto.
-PAPA'!- Urlai. Uscii dalla stanza, e controllai più volte il numero, che ora vedevo cambiato, appannato, bagnato, ma pur sempre un 7...

Corsi fuori dall'ospedale, per le strade di Rodeo, fino a casa, fiondandomi in camera mia.
Piansi tutte le mie lacrime quel pomeriggio.
Mia madre e i miei fratelli rincasarono poco dopo.
Bussarono alla porta, non chiesi neanche chi era. In mente avevo solo una frase.
-Svegliatemi quando sarà passato il dolore. Svegliatemi quando settembre sarà finito...-





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