Just look me in the eyes

di Lady Rachel
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Anche se le dava un fastidio immane lei non poteva fare a me no di guardarlo.

 

Lui la guardava, non di continuo, ma ogni occasione di distrazione era buona per girararsi e guardarla, quasi a spiare i suoi movimenti.

Non si capiva se fossero delle attenzioni o dei tentativi di fare breccia nelle possibili debolezze che lei, inconsciamente, avrebbe potuto mostrare.

Dal canto suo, lei, odiava quei continui sguardi che ormai riusciva a percepire  senza neanche guardarlo con la coda dell’occhio.

 

Ma li amava. Adorava il fatto che fosse considerata, amava quell’inspiegabile sensazione di essere furtivamente osservata. Non le importava cosa pensasse il suo osservatore… O forse si, un po’ le importava. Odiava quegli sguardi, ma allo stesso tempo li amava.

 

A volte le pareva che lui riuscisse a leggerle la mente o, ancor peggio, l’anima.

 

Quando i loro sguardi si incontravano subito lei distoglieva il suo, mentre lui continuava a fissarla a mo’ di sfida o semplicemente per accennare un leggero sorriso.

Appena lei era certa che lui non la stesse osservando, si voltava lentamente verso di lui, gli lanciava una veloce occhiata e poi tornava a fissare un punto qualsiasi davanti a sé.

Lei lo odiava, o forse lo amava.

 

Non si parlavano mai, il loro unico mezzo di comunicazione erano gli sguardi.

 

Lui la osservava, lei lo scrutava.

 

Lui la odiava, o forse l’amava.





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