Sei la grande fatica, e la notte che sazia di OperationFailed (/viewuser.php?uid=127118)
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Nickname:
OperationFailed
Titolo:
Stropicciarsi
Fandom:
Sherlock BBC
Personaggi:
John Watson, Sherlock Holmes
Rating: Pg13
Avvertimenti:
introspettivo
Conteggio parole:
200 con fiumidiparole
(esclusa la citazione finale)
Riassunto: John
Watson è stato congedato dall'esercito e il ritmo dei giorni
a Londra gli sembra
lento, lento, lento. Quella noia travestita da quiete non fa per lui.
Note:
flashfic, ispirato da una poesia di C. Pavese. Partecipa allo Sherlockfest_it
Prompt: Sei
la grande fatica, e la notte che sazia.(C. Pavese)
Disclaimer: I
personaggi di John H. Watson e Sherlock Holmes non mi appartengono, per
loro fortuna, in quanto sono stati ideati da Sir. Arthur Conan Doyle,
senza il quale noi non saremmo qui a consumarci cuore e cervello.
L'adattamento BBC appartiene a Moffat e Gatiss, la citazione finale
appartiene a Cesare Pavese. Questa fanfiction non è
a scopo di lucro
(anche perché ci guadagnerei ben poco) e non intende
offendere la
sensibilità di nessuno.
Ha attraversato
continenti di minuti, galassie d’infinite ore.
Giorni
di seta. Lisci, così piatti che ha pensato talvolta
all’esistenza di un
ferro da stiro per i respiri già usati, ad una governante
col doppio
mento che eliminava le pieghe dai suoi giorni-camicia. E che gli
bruciava la stoffa, accidenti. Voleva le pieghe, lui! Spasmi e infarti
e soffocamenti d’adrenalina, voleva.
I
giorni non si rincorrevano più l’un
l’altro, persino le nuvole
passeggiavano assonnate per il cielo, come se fossero state turisti in
pigra esplorazione.
Poi è
successo.
Quando non lo credeva
più possibile.
Come
succede con le calamità naturali, che ruggiscono solamente quando le
si crede in
letargo. Esistono sismografi e diavolerie varie, ma
dov’è la scala
Richter per gli sconvolgimenti della vita?
Non
sa come, o perché, o quando esattamente gli abbia dato il
permesso – ha
il dubbio di non averglielo dato mai – ma ora i giorni e le
ore sono
astronauti ingoiati da un razzo per la luna. Ora i respiri sono
spiegazzati come carta straccia, ritorti di speranza, sommersi dalla
luce nebulosa di occhi color della strada. Ora ci sono i suoi passi, il
volteggiare del suo cappotto, un’aurora spezzata a loro
disposizione.
Ora c’è Sherlock Holmes.
Ora la terra e il cielo
sono
un brivido forte,
la
speranza li torce,
li
sconvolge il mattino,
li
sommerge il tuo passo,
il
tuo fiato d’aurora.
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