Ciao, mamma

di _Alien_
(/viewuser.php?uid=141257)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 Aveva sentito tutto. Era quella ragazza, dunque, che aveva rapito il cuore di suo figlio. Aveva sempre sperato che sia Zuko che Azula si sposassero con le persone che amavano, come era successo a lei. Ma, a differenza sua, quell’amore sarebbe dovuto divampare sempre con la stessa intensità, senza mai spegnersi né attenuarsi. Lei aveva sempre amato Ozai, anche quando era stato accecato dal desiderio di potere, anche quando l’aveva esiliata per raggiungere il suo scopo. Ma ormai, non le importava più. Aveva avuto molto tempo per riflettere e in quel tempo aveva pensato sempre alla sua famiglia smembrata. Intanto, Iroh stava spiegando a Mai il motivo del suo ritorno.
- Adesso dov’è?- chiese la ragazza.
- Nell’altra stanza. Forse vorrà incontrare anche te. – le rispose suo cognato.
- Mi farebbe davvero molto piacere conoscerla.- disse lei. “Perché no?” pensò fra sé Ursa “Vorrei proprio sapere cosa ci trova Zuko in lei”. Decise così di mostrarsi. Camminò silenziosamente fino all’entrata della stanza dove si trovavano Iroh e la sua interlocutrice. Era molto emozionata.
Mai si girò di scatto e sgranò gli occhi, nel vederla. La madre del suo fidanzato era avvolta in un mantello scuro che le copriva il volto. Intuendo i pensieri della ragazza, la donna si rivelò. Mai riconobbe immediatamente i lineamenti di Zuko e la colpirono molto gli occhi dorati di Ursa. Quelli di Zuko erano, però, diversi: erano magnetici, carismatici, ti conquistavano ad ogni sguardo. O almeno conquistavano lei. Tentò di sorridere, ma era troppo sorpresa per qualunque approccio.
- Iroh mi ha parlato molto bene di te. – le disse Ursa:- Mi ha detto che ami mio figlio.
- E’ vero.- riuscì a mormorare la lanciatrice di coltelli.
- Ami lui... o ami il Signore del Fuoco Zuko?- le chiese la donna, a bruciapelo. Lei rimase allibita da quella domanda e rimase in silenzio. Si sentiva offesa, anche se non avrebbe voluto esserlo. “Tipico di Azula” pensò.
- Amo Zuko da sempre. Anche se fosse stato un contadino o uno spazzino o il più povero e insignificante del mondo, l’avrei amato comunque. Ma, se non avessi conosciuto Azula, che è sua sorella, non avrei conosciuto neanche lui.
L’ultima frase che disse era più una riflessione a voce alta, una constatazione, ma Ursa ne rimase comunque colpita e sorrise.
- Sei una brava ragazza, Mai. Vedi, io sono una persona un po’ particolare. Volevo davvero vedere se eri sincera. E lo sei stata.
Mai era affascinata da quella donna così bella e così strana, ma che in fondo doveva ringraziare perché aveva dato la vita al suo amore di sempre.
- Mi dispiace, ma... lui non è ancora pronto per tutto questo. Rimanete qui.- le consigliò Mai.
- Io vorrei vedere Ozai. – ma Mai le spiegò che l’uomo era in prigione e che Zuko l’avrebbe potuta vedere.
-  Perché? Visita spesso le prigioni?
- Sì. Per porre sempre la stessa domanda a mio fratello.- rispose Iroh:- Dove sei tu?
Continua...




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=775263