storia 1
Un
computer con annesso accesso ad internet può diventare una
finestra sul mondo. Un mondo fatto di notizie, nozioni, sapere e
novità in continua evoluzione. Non si ferma un momento.
Basta aggiornare una pagina, e ti ritrovi a leggere cose nuove, momenti
di vita nuovi. Così come potresti trovare gente nuova da
conoscere.
Non tutti condividono l'idea di un'amicizia cominciata in internet. I
mezzi oggi sono tanti; chat, forum, giochi di ruolo, facebook, tumbrl,
netlog e chi più ne ha più ne metta.
E c'è chi si incontra, chi si conosce, chi approfondisce e
trasferisce tale amicizia nel mondo reale.
Così come c'è sempre chi vede di cattivo
occhio quello che accade, in questo mondo ahimè sconosciuto
e anche pericoloso a volte, purtroppo.
Eppure non va sempre male.
Loro hanno cominciato così.
Andrea e Riccardo non hanno cominciato seguendo l'ideale di un'amicizia
da creare in internet. Non hanno cominciato cercando qualcuno con cui
condividere pensieri, stati d'animo e parole. Hanno cominciato
semplicemente per perdere il tempo in modo diverso, per staccare dalla
noia della solita routine di una giornata d'autunno.
Seduti ognuno alla propria postazione computer, nella propria stanza,
nella propria città e nel proprio mondo. E sono entrati in
contatto per caso.
Puro caso.
Riccardo è il tipico ragazzo che potrebbe essere definito
nerd. Ama i videogiochi, ama la musica con particolare attenzione sulle
chitarre, ama la fotografia. Passa un bel pò di
tempo dietro un pc, perchè ama anche quello. Studia
all'università e ha 19 anni. E tra una pagina di diritto e
l'altra, si distrae entrando in chat, facendo un paio di chiacchiere
con persone random. Sconosciute.
Qwerty:
"ciao, ci sei?"
Paulie: "si, ciao... come ti chiami?"
Come ti chiami. Alla fine è una domanda lecita, nel caso in
cui fermi un ragazzo quando sei in discoteca ad esempio, e ti colpisce
particolarmente. E quindi ne approfitti, tra una canzone che sta quasi
per spaccarti i timpani e la voce dello speaker, ne approfitti proprio
per domandargli com'è che si chiama.
Così Andrea, studentessa diciassettenne con la passione per
la danza, dietro il proprio pc, alla sua prima esperienza su
chattissimo.it*, cominciò a comportarsi con Qwerty come se
ce lo avesse di fronte. Come se fossero in discoteca e in quel momento
ci fosse un attimo di silenzio tra la musica e la voce dello speaker.
Qwerty: "come mi
chiamo? Riccardo, e tu?"
Paulie: "io sono andrea... ma sono
donna!"
Si ride per poco, quando non si conoscono i toni con cui l'altro ti si
rivolge e sei dietro un pc con la semplice finalità di
perder tempo. Basta una frase che magari per te ha senso, ma che per
l'altro, letto in quel particolare contesto, non ce l'ha minimamente.
Tant'è che:
Qwerty: "Ah beh, per fortuna allora!"
E rideva. Rideva davvero. Se solo avesse potuto vederlo in quel
momento, Andrea se ne sarebbe probabilmente innamorata.
Poichè Riccardo ha una risata, un sorriso, molto contagiosi.
Basta davvero quel poco a rallegrarti la giornata.
Paulie: "dai... nel senso che Andrea
può sembrare un nome mascolino... ma non lo è! E'
unisex!"
Qwerty: "si ma tranquilla, non
giustificarti! cosa fai?"
Paulie: "quello che fai tu credo...
chatto..."
Guida del "navigatore": una cosa da fare sempre, quando oramai sei
pratico del pc e soprattutto del mondo della chat random, è
quello di controllare il profilo della persona con cui parli. Di solito
non c'è scritto molto, ma notizie come sesso, età
e orientamento sessuale possono sempre rivelarsi utili. E di sicuro
c'è scritto la data d'iscrizione, da quanto è
lì, da quanto tempo chatta in quella sessione.
Qwerty: "ti sei iscritta oggi...
come ti trovi qui? E' semplice la chat, no?"
Paulie: "si dai, anche se non sono
molto pratica..."
Qwerty: "sono il primo con cui
parli? potrei sentirmene onorato!"
Paulie: "oddio non sarai mica uno di
quelli che cerca sesso su internet? no perchè se
è così, chiudo!"
La paura più grande, soprattutto da parte delle ragazze, per
di più sotto i 18 anni, è quella di incappare in
pedofili o gente fissata con il sesso. Se ne sentono di ogni tipo in
tv, e non si sa cosa becchi alla fine, quando quello con cui parli non
ha limiti e potrebbe chiederti di tutto. Non ci sono molte sicurezze in
questo senso, sul mondo di internet. E' vero. Meglio essere prudenti
quindi...
Qwerty:
"ma no!! Tranquilla, era solo un modo carino per cominciare un
discorso..."
Paulie: "attento ai tuoi modi
carini, perchè mi spaventano...E ho il muose puntato su
quella X rossa..."
Qwerty: "no dai, dai un'altra
possibilità ai miei modi carini... posso sapere quanti anni
hai?"
Paulie: "ma se sapevi che mi sono
appena iscritta! hai controllato il mio profilo! L'ho capito sai? Non
sono così sprovveduta..."
Qwerty: "ah preferisci che non te lo
chieda e indaghi su di te? Va bene, sarà fatto!"
Paulie: "ma se hai già
indagato! Sai già che ho 17 anni...non mentirmi che poi ti
becco!"
Lui, a Milano, rise di nuovo. E anche lei, a Bari, fece lo stesso.
Rideva per delle frasi che le apparivano di colore blu su di uno
schermo.
Qwerty: "e va bene, va bene...
però è più carino se me lo dici tu,
no?"
Paulie: "ehi, i tuoi modi carini
continuano a spaventarmi!"
Qwerty: "ma dai che non ho detto
nulla di male! ...non aver paura! Non ti mangio! Non so nemmeno dove
abiti!"
Paulie: "questo è un
pessimo modo per chiedermi di dove sono?"
Qwerty: "potrebbe essere... ma certo
che sei proprio furba tu!"
Paulie: "dì la
verità... mi credevi una sprovveduta? Sono nuova, mica
scema! Sono di Bari comunque... e tu?"
Qwerty: "ah vicini insomma... io
sono di milano!"
Paulie: "dietro l'angolo!"
Qwerty: "chiudi le finestre quando
fai la doccia che potrei spiarti!"
Paulie: "continui a spaventarmi!"
Ma alla
fine rise, lì. Perchè quel tipo aveva un modo di
fare... quasi impacciatamente stupido.
Qwerty:
"ahahah ma era solo per quantificare la nostra distanza!"
Paulie: "certocerto... siamo
abbastanza distanti quindi adesso mi fai meno paura"
Qwerty: "per fortuna!"
Paulie: "ma come per fortuna! certo
che come importunatore cybernetico sei proprio scarso!"
Qwerty: "ma...ma... non ferirmi
così andrea!"
Sorrisero
entrambi, consapevoli della strana piega che stava prendendo la cosa.
Paulie:
"e invece si, te lo meriti! così impari a mollare subito la
presa!"
Qwerty: "e va bene... questa me la
segno però!"
Paulie: "segna segna!"
Lei sta lì, fissa il pc, aspetta un'altra risposta. Aspetta
un altro modo per divertirsi, per colpirlo di nuovo, per sorridere e
ridere insieme. O almeno immaginando che anche lui faccia lo stesso. Ma
passano i minuti... e non riceve risposte. Così la noia,
quella che voleva combattere entrando in quella chat, la assale ancora.
E allora cosa si fa?
Non sa che è lui, non l'ha capito ancora. Non può
nemmeno immaginarlo. Quindi semplicemente, molla la presa, e camba
direzione. Verso qualcosa che può risolleviarle meglio
l'uomore.
Paulie: "ci sei ancora?"
Qwerty: "sisi sono qua"
Paulie: "e perchè non
parli?"
Qwerty: "ma
no... però parlo anche con altra gente..."
Paulie: "ok io stacco... ciao falso
importunatore!"
Qwerty: "ciao andrea... ci si
ribecca!"
Paulie è offline.
Certo, ci si ribecca. Figurarsi! Entrando per caso in una chat,
iscrivendoti con un nome a caso e inserendo qualche dato, quante
possibilità vuoi che si abbiano per ribeccarsi? Nulle
praticamente.
Quindi ciao, importunatore fallito... e pessimo intrattenitore anche.
NOTE:
* chattissimo.it
è un sito di chat inventato di sana pianta dall'autrice.
Nel prossimo capitolo, il destino vuole, dopo mesi da questa
chiacchierata, che i due si ribecchino. Con nick differenti,
ovviamente. E come faranno a riconoscersi? A sapere che sono loro di
nuovo?
Stay tuned.
Accetto molto volentieri consigli, recensioni, anche messaggi privati.
Ne ho bisogno, per continuare a parlarvi di noi.
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