My Immortal - L'ultimo sorriso

di Sophie Isabella Nikolaevna
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My Immortal - L'ultimo sorriso


You used to captivate me
By your resonating light
Now I'm bound by the life
You left behind
Your face it haunts
My once pleasant dreams
Your voice it chased away
All the sanity in me


E pensare che, quel giorno di cinque anni fa, ero io a volerti uccidere.
Perché volevo farlo? Per viltà, forse. Volevo chiudere con l'impegno datomi dal destino, sbarazzandomi della più potente famiglia di vampiri.
O forse non per viltà, ma per semplice paura. Paura di chi? Di te? Di... voi? O di me stesso?
Esattamente come la prima volta che ci siamo visti, io ero venuto lì per uccidere e tu mi hai steso al suolo come se niente fosse. Già, steso al suolo: in senso fisico, ma anche metaforico.
La tua voce, i tuoi occhi, i tuoi modi erano sempre gli stessi, e mi hanno lasciato come al solito senza fiato. Quella grazia che solo i vampiri possiedono... la tua luce, che mi ha catturato per anni e che per anni ho tentato - invano - di dimenticare.
E' notte, sai. Ma io non dormo.
E come potrei? Mi basta chiudere gli occhi per vederti. Un tempo sognarti era così bello; anche se non te l'ho mai detto, ti sognavo tutte le notti. Ora è la tortura più grande! Mi manchi, Juri, mi manchi, mi manchi e ancora mi manchi. E pensare che te ne sei andata giusto da qualche ora.
Sai, Juri, io non ho mai capito cosa tu realmente pensassi di me.
Perdonami, perché ho sempre sbagliato tutto. Se tu non mi avessi fermato, sei anni fa, a quest'ora saresti già morta per mano mia, e questo è il primo della lunga catena di errori che ho commesso con te.
Se solo potessi cancellare tutti i momenti brutti, tutti i vampiri che ho ucciso, tutte le occhiate arrabbiate e deluse che mi hai dedicato.
Io, Juri, darei qualsiasi cosa per poterti... rivedere, anche solo per un attimo. Se solo tu fossi qui, io potrei dirti addio come si deve... e dopo, forse, sarei pronto a lasciarti andare. Vorrei che tu mi sorridessi un'ultima volta...
Solo poter condividere un ultimo momento con te. Poi ti pregherei di andartene, se proprio devi, perché anche se sono solo, la tua presenza è ovunque, fuori e dentro di me. Apparentemente tutto questo non ha senso, giusto?
Giusto?
Dimmi qualcosa Juri, dimmi qualcosa! Dove sei?
Ti prego, torna indietro!

Stringo gli occhi, cercando di soffocare i singhiozzi che mi scuotono dalla testa ai piedi. Non devo fare rumore, non sono più solo in casa ora. A qualche metro da me dorme una creatura angelica che ha appena perso i genitori. La sua bambina. Ha i suoi stessi occhi, l'ho notato appena l'ho vista quando Kaname me l'ha portata in casa.
Quasi in risposta a questi miei pensieri, la piccola scoppia improvvisamente a piangere. L'avrò svegliata io? Oppure ha avuto un incubo?
"Yuki", dico a bassa voce. Non è l'unica a piangere, in questa stanza.
La prendo in braccio con dolcezza, per quanto un uomo che ha passato gran parte della sua vita a uccidere possa intendersene di bambini.
"Yuki, tua madre non vorrebbe vederti piangere", sussurro, accarezzandola, "forse vorrebbe veder piangere me, ma non te. E tu non vuoi che la tua mamma sia triste, vero?". Yuki emette un mugolio, stringendosi a me. Il mio cuore fa un salto, non sono abituato a queste cose.
"Sì, Yuki", continuo, "la tua mamma vive ancora. Dentro di te. E io mi prenderò cura di te come se fossi mia figlia... e da grande frequenterai una scuola che costruirò io, una scuola dove potrai essere felice. Esattamente come voleva tua madre. E ora, non piangere più, perché con te ci sono io. Non piangere più, Yuki".
'E cerca di smettere di piangere anche tu, Kaien', mi dico.
Chiudo gli occhi con la bambina stretta a me, che finalmente smette di piangere.
Juri, io sono qui, e farò quello che mi hai pregato di fare. Renderò felice tua figlia (mia figlia?)...
...in modo che tu, in un qualche modo, possa sorridermi un'ultima volta.


I've tried so hard to tell myself
That you're gone
But thought you're still with me
I've been alone all along... 




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