Della
magia di un silenzio in primavera ~
prompt: #043, blade
of grass
Quando la figlia di Eva danzava, il mondo intorno si fermava a
guardare. E la magia si compiva spesso: nei giardini della reggia, in riva al
mare azzurro, nel folto delle foreste – di colpo, Lucy si dimenticava di
tutto, lo prendeva per mano e gli chiedeva di suonare per lei. Qualche volta
persino le ninfe si univano a loro, cantando con voce di vento. In quei
momenti, così sorridente e leggera, Lucy gli appariva bellissima.
Quando
era troppo stanca per continuare a volteggiare, si lasciava cadere al suo
fianco e guardava con attenzione il cielo sopra di sé. Il più
delle volte erano soli, poiché Lucy si rifiutava per principio di
seguire i suoi fratelli nelle loro battute di caccia o nelle lunghe cavalcate
in paese, che non la divertivano quanto una passeggiata nello splendore di Narnia. Era anche successo che strappasse da terra un filo
d’erba e gli chiedesse di mostrarle come soffiarci sopra in modo da
produrre una melodia; in questo stava diventando bravissima.
«Potrei
restare qui per sempre» sospirava, posando la guancia sulla sua spalla e
facendolo rabbrividire col suo respiro.
Tumnus non diceva nulla; si limitava a sperare.
Il giorno
in cui Lucy sollevò il viso e lo baciò, con la naturale leggerezza
di un soffio d’acqua pura, capì che nessuna musica sarebbe mai
stata capace di esprimere la sua magia quanto il silenzio.
[ 228 parole ]
Nota: Questa movieverse
si ambienta durante l’adolescenza di Lucy a Narnia,
prima che esca dall’armadio e torni all’età e alla
dimensione terrestri. Non espone temi di pedofilia né di interracial/furry; il sentimento
che Tumnus si accorge di provare per Lucy è
assolutamente platonico.