Severus dov'è?
I personaggi non sono miei ,
ma di zia Row ... non scrivo a scopo di lucro
Erano passati due giorni. D’estate. Di caldo. Di solitudine.
Negli anni passati, le sue giornate fuori dalla
scuola, traboccavano dei loro discorsi ,delle loro risate, dei loro
respiri.
Ma da quell’anno, non sarebbe stato più
così.
Gli occhi verdi di Lily scintillarono di lacrime represse.
“Sporca Mezzosangue”. Con due parole lui
aveva messo fine alla loro amicizia. Al loro legame speciale. Le aveva
fatto capire cosa veramente pensava di lei e con quante bugie
le aveva riempito la testa, per tutto quel tempo.
Un sorriso amaro le increspò il bel viso
già un po’ colorito dal quel Sole, che sembrava
non saper brillare quell’estate.
Quanto era sciocca a star male per uno come lui,
così cattivo, scostante e ,da un po’ di tempo,
totalmente sedotto dal potere delle arti oscure.
Nonostante ciò la sua scura presenza
nella sua stanza ,così rosa e ordinata, le mancava
come l’aria ,in quel torrido pomeriggio scandito dal frinire
delle cicale.
Guardò fuori dalla finestra verso
Spinner’s End.
Chissà cosa stava facendo il ragazzo che fino a
poche settimane fa lei chiamava migliore amico.
Lo stomaco le fece male,come punto da mille aghi.
Poteva fare così male la fine di
un’amicizia?
Chinò la testa e i dolci boccoli rossi le
coprirono il viso ,arrossato dalla calura.
Il suo cuore si fermò un istante, quando
sentì il cigolio della porta della sua stanza.
Che Severus fosse stato così coraggioso da
presentarsi a casa sua , per parlare con lei?
Con i begli occhi sgranati, si voltò verso
l’entrata, con l’animo colmo di speranza.
Sua mamma le sorrideva, ignara del suo tormento.
“Tesoro ma che ci fai seduta qui tutta sola?
Perché non esci a goderti questa bella giornata?”
“Non ne ho voglia mamma.” le rispose
rude, come non lo era mai stata.
La donna sospirò grave e le posò una
mano sulla spalla.
“Bambina mia, c’è qualcosa
che non va? Me ne vuoi parlare?”
“No.”
Ancora una volta Lily sentì la sua voce stridere.
“Tesoro …” la donna fece una
pausa, come se avesse paura a formulare quella domanda che galleggiava
nell’aria della casa, dal ritorno della figlia “
… Severus dov’è?”
“Non è più qui
…”
Fu poco più di un sussurro,pronunciato dalle
labbra tremanti della ragazza.
Con la testa di nuovo china , Lily sentì il tocco
delle labbra di sua madre sui capelli.
“Vedrai che passerà.”
Annuì incerta.
Non poteva far altro che domandarsi se fosse possibile
che quel legame, fiorito nel suo animo e curato da lei con il
massimo amore, potesse mai essere estirpato.
Si disse che, un giorno, quella parte di lei
così ferita sarebbe stata curata da un altro sorriso e da
altri momenti , forse più belli.
Asciugandosi una lacrima bollente con il dorso della mano,
Lily abbandonò la finestra accanto alla quale era seduta.
Ignara di privare della sua immagine due occhi neri come la
notte che dietro un cespuglio, sotto il caldo afoso di un cappotto
nero, la fissavano, persi nella contemplazione di un viso che
non si sarebbe più rivolto a lui.
Angolo dell'autrice:
Grazie per essere
arrivati a leggere fino a qui ... avete un coraggio da veri
Grifondoro!!!
Mi sono resa conto
di non poter far a meno di scrivere dei pensieri di Lily e Severus , le
idee mi affollano la mente ed è giusto farle
uscire...perciò...vi prego non mi tirate pomodori,
pietà!!!
Detto questo ,
grazie ancora per aver letto...se vi va fatemi sapere cosa ne pensate
di questa follia^^
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