Se io, se lei! Se io, se lui! di iosnio90 (/viewuser.php?uid=98446)
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…e
tutto va bene!
Sei mesi dopo…..
“Damon non ti azzardare!” - minacciò
Bonnie in preda all’isteria.
“Oh, andiamo, streghetta!” - fece il vampiro.
“Damon ti ho detto di portare quella cosa lontano da
me!” - fece Bonnie.
“E’ mai possibile che ogni giorno è
sempre la stessa storia con te?” - si lamentò
Damon, scocciato - “Buttalo giù e facciamola
finita una buona volta!”.
Bonnie lo guardò sdegnata, scuotendo la testa, da dietro il
suo nascondiglio.
Che equivaleva a dire che Bonnie lo stava fissando con gli occhi fuori
dalle orbite e con la bocca ostinatamente serrata da dietro il cuscino
che adesso usava come scudo per proteggersi da Damon dopo essersi
rintanata nell’angolo tra la scrivania e l’armadio.
“E io che pensavo che mi amassi…..” -
piagnucolò - “Come puoi fare una cosa
simile proprio a….Smettila!” - urlò,
interrompendosi, non appena si accorse che Damon se ne stava
tranquillamente davanti a lei a fare il verso di ogni singola parola
che diceva, come se fosse un copione già scritto e che
ripetevano giorno dopo giorno.
“Perché questa è…una scena
che ripetiamo giorno dopo giono, Bonnie!” - fece Damon
avanzando di un passo.
“Oooohhh, ma perché mi perseguiti? Ti ho detto che
non lo voglio! Il solo pensare che io devo…..mi fa schifo,
Damon!” - obiettò Bonnie ancora una volta.
“Adesso non essere melodrammatica e, soprattutto, non essere
bugiarda: lo sai bene quanto me che non ti fa affatto
schifo!” - replicò Damon.
“Si, invece!” - s’intestardì
Bonnie.
Damon scosse la testa e sbuffò: “Sai una cosa? Mi
sono stufato!” - disse - “E io che pensavo che mi
amassi!” - le rinfacciò.
“Ma è così, io ti amo!” -
disse Bonnie.
“A me non sembra visto che vuoi lasciarti morire di
fame!” - ribattè Damon.
“Ma io non voglio morire di fame, solo…..non
c’è un altro modo per non morire di fame? Potrei
fare come Stefan?” - tentò, ma in quello stesso
istante si rese conto dell’enorme cretinata che aveva detto e
subito Damon glielo fece notare.
“Bonnie, il sangue è sangue! Che sia di animale o
umano…è sempre sangue ed ha lo stesso
aspetto!” - disse Damon.
Bonnie abbassò gli occhi ad incontrare il pavimento e si
morse un labbro.
“Lo so…..solo che…mi sento a disagio a
bere sangue…” - tentò di spiegare.
“Bonnie? Non so se te lo ricordi, ma adesso sei una vampira e
i vampiri bevono sangue, solo sangue! Sangue e
nient’altro!” - fece Damon -
“Oppure….oppure ti sei pentita di esserti lasciata
trasformare da me?” - insinuò.
Bonnie cominciò a scuotere vigorosamente la testa:
“No, no, no…” - disse mettendo
letteralmente le mani avanti - “…non mi sono
pentita di nulla, figurati! Assolutamente no!”.
“Beh, me lo auguro visto che…Numero uno: non puoi
più tornare indietro! Numero due: è stata una tua
idea! Io avrei aspettato per tutto il tempo che ci sarebbe voluto, ma
tu hai insistito!” - le ricordò Damon.
Bonnie annuì: “Si, hai ragione! E ti ho
già detto che non me ne pento, è solo
che…insomma…devo ancora abituarmi alla faccenda
del sangue, ecco!” - disse.
“Perfetto!” - fece Damon facendo un passo insietro
- “Allora credo che per oggi dovrò rimandare
ciò che avevo in mente per dopo!”.
E addio a tutta la determinazione di Bonnie!
Damon sapeva sempre quali tasti premere per scatenare la sua
curiosità che, se da umana era immensa, da vampira lo era
ancora di più.
“E cosa sarebbe questa cosa che avevi organizzato?”
- chiese cercando di fare l’indifferente.
Ma Damon non si bevve la sua messa in scena neppure per un secondo
perché ghignò e rispose:
“Sai…dopo la tua trasformazione io e Stefan
abbiamo pensato che era meglio per il bene di tutti tenerti segregata
in casa il tempo necessario per farti abituare alla tua nuova
condizione e alle tue nuove…preferenze alimentari, se
così vogliamo chiamarle! Ma, adesso, dopo quasi due
settimane, sembri totalmente padrona di te stessa ed hai un notevole
autocontrollo, quindi avevo organizzato il tuo primo incontro ufficiale
da vampira con tutta l’allegra brigata.” -
spiegò - “Però tu non vuoi bere il tuo
sangue ed io non posso correre il rischio di far venire i tuoi amici
qui con te affamata! Insomma…non vorrai mica uccidere
qualcuno di loro, no? Quindi l’incontro salta a data da
destinarsi!” - finì Damon.
Le parole di Damon le si conficcarono nella mente e, se in un primo
momento era stata felice di rivedere i suoi amici, poi era caduta nella
tristezza più profonda quando Damon le aveva detto che
l’incontro non ci sarebbe stato..beh…a causa del
suo rifuito verso il sangue che lui le aveva portato.
E Damon aveva ragione perché lei non voleva fare del male a
nessuno, ma cosa poteva saperne lei di quello che sarebbe potuto
succedere se si ritrovava a stretto contatto con le sue amiche, umane e
piene di sangue, mentre era a stomaco vuoto perché aveva
fatto i capricci?
Già si vedeva con i canini conficcati nella gola di Elena,
poi in quella di Meredith e poi in quella di Alaric…
No, lei non potreva esporli ad un rischio del genere!
Però li voleva vedere, voleva parlarci…..
Passare le sue giornate con Damon e, a volte, con Stefan era stato
fantastico, ma le mancavano le sue amiche e, incredibilmente, le
mancavano anche i racconti lunghissimi e noiosi di Alaric sulle sue
spedizioni alla ricerca di mostri.
In un attimo, Bonnie decise: fece un passo avanti, strappò
il bicchiere dalla mano di Damon e, dopo un bel sospiro,
buttò giù tutto il sangue in esso contenuto
e….beh…era buono!
Damon aspettò che lei finisse e poi la guardò con
orgoglio.
Bonnie, impovvisamente, si sentì colma di vergogna dalla
testa ai piedi per quello che aveva voglia di chiedergli e
cominciò a mordersi il labbro inferiore e a passarsi le mani
tra i capelli.
“Fammi indovinare: ne vuoi ancora!” - fece Damon.
Bonnie annuì, guardandolo con i suoi grandi occhioni da
cucciolo impaurito.
“Come ogni giorno del resto!” - continuò
Damon - “Sinceramente, non capisco
perché dobbiamo rifare ogni voltra lo stesso teatrino visto
che alla fine il sangue che ti porto lo bevi comunque e poi me ne
chiedi sempre di più! Risparmieremmo tutti e due tempo ed
energie se tu rinunciassi alla tua patetica idea che, forse, un giorno
bere sangue non sarà più di tuo gradimento,
perché non avverà mai! E, per inciso, tutte le
energie ed il tempo risparmiato…beh…potremmo
utilizzarli in un modo decisamente più piacevole!”
- finì lanciandole un’occhiata maliziosa e
squadrandola dalla testa ai piedi.
“Vedrò di fare del mio meglio, allora!”
- gli promise Bonnie.
“Va bene! Adesso scendo giù per la tua
ordinazione, ma…nel frattempo, che ne dici di metterti
qualcosa addosso di più coprente?” - fece Damon
avvicinandosi a lei e mettendole le mani ai lati delle braccia -
“Non che a me dispiaccia questo tuo audace
abbigliamento….” - continuò,
riferendosi alla camincia da notte in seta nera che le arrivava a meno
di metà coscia - “…ma preferirei che
nessun altro ti vedesse così, neppure mio fratello che
sarà qui tra poco insieme a tutti gli altri!”.
Bonnie gli sorrise e si illuminò.
“Come vuoi!” - rispose, alzandosi sulle punte dei
piedi per sfiorargli appena le labbra con le sue.
Damon, a quel contatto, tentò di trattenerla, ma Bonnie
sgattaiolò agilmente via dalla sua presa e gli si
parò alle spalle.
Damon si voltò verso di lei con un sorrisino che non
prometteva nulla di buono.
“Mi spetta soltanto questo? Un misero bacetto che non era
neppure un bacetto? Dopo aver organizzato questo
bell’incontro che ti prepari ad affronatare e che hai
desiderato tanto?” - le chiese.
“Certo che no!” - fece Bonnie - “Il resto
lo avrai dopo, quando se ne saranno andati tutti!”.
“La prendo come una promessa!” - disse Damon,
saparendo oltre la porta diretto nella cucina di casa sua per prenderle
altro sangue.
Bonnie scosse la testa, si avvicinò all’armadio e
l’aprì.
Mentre tirava fuori un paio di jeans scuri e un maglioncino panna a
collo alto, il suo sguardo cadde su una fotografia attaccata con del
nastro adesivo ad una delle ante dell’armadio e sorrise.
Nella foto, lei e sua sorella Mary se ne stavano abbracciate su una
spiaggia e facevano la linguaccia all’obbiettivo.
Mary…
Se avesse scoperto che la sua tenera ed ingenua sorellina era stava
trasformata in una vampira dal suo ragazzo altrettanto vampiro, avrebbe
dato di matto.
E, nonostante Bonnie sapesse che non poteva vedere spesso né
lei né i suoi genitori e che prima o poi sarebbe giunto il
giorno di lasciarli per sempre per evitare che si accorgessero del
fatto che lei non cambiava con il passare degli anni, Bonnie era grata
del fatto che non avevano dovuto farlo subito e che c’era
ancora tempo, anni di visite ai suoi familiari.
Non come era successo ad Elena….
La situazione dell’amica la faceva sempre stare male, ma non
poteva evitare di sentirsi felice per la propria.
Nell’esatto istante in cui Damon le aveva dichiarato il suo
amore a quel ballo, Bonnie aveva deciso che sarebbe diventata un
vampira al più presto.
L’unica cosa che le aveva fatto desistere dal farlo quella
notte stessa era stato il pensiero dei suoi genitori, del finto
funerale che avrebbero dovuto organizzare, della sua vita di reclusione
nel pensionato per eviatre che qualcuno la vedesse….ma per
fortuna era riuscita ad evitare tutto questo.
I suoi genitori, infatti, le avevano confidato circa un mese dopo che,
dato che ormai le loro bambine erano diventate due donne forti ed
indipendenti, il loro compito era finito e loro avevano deciso di
trasferirsi in Texas nel nuovo ranch che avevano già
comprato e restaurato senza che nessuno ne sapesse nulla.
E dopo appena un paio di settimane da quell’annuncio, i suoi
genitori erano già partiti promettendo di tornare per le
feste di Natale se ne avessero avuto il tempo.
Così Bonnie e Mary erano rimaste da sole, ma poi Scott, il
fidanzato di Mary, le aveva proposto di sposarlo e di trasferirsi con
lui a New York e, dopo un matrimonio lampo celebrato soltanto in Comune
alla presenza di tre persone scarse, anche Mary aveva preso il volo e
lei era rimasta da sola.
A quel punto, non avendo nessun ostacolo, Bonnie aveva chiesto a Damon
di trasformarla e di tenerla con se per il resto
dell’eternità e lui lo aveva fatto.
Dopo tre giorni di sonno, Bonnie si era risvegliata nella sua stanza,
con Damon a tenerle la mano e Stefan che, premurosamente come suo
solito, le aveva portato un’intera brocca di sangue umano e
l’aveva aiutata a berlo, evitandole il trauma di dover
attaccare qualcuno per poter completare la trasformazione.
Poi erano cominciati i dieci giorni di lontananza forzata da chiunque
non fosse un vampiro e, adesso, erano finalmente terminati.
Ma in quei dieci giorni Bonnie aveva avuto modo di scoprire molte cose
sulla nuova se stessa….
Di notte, usciva con Damon ed andava dritta nell’Old Wood per
imparare ad usare la sua nuova forza, la sua nuova velocità,
l’udito ultra sviluppato, la vista da lince e Bonnie si
divertiva da matti.
Un’altra cosa che trovava divertente era guardarsi allo
specchio e vedere una ragazza che era lei, ma che non era lei.
Aveva sempre i capelli rosso fuoco e ricci, ma adesso erano leggermente
più scuri ed erano sempre splendenti ed in ordine, non
importava cosa lei facesse.
Aveva sempre gli occhi marroni, ma adesso avevano una leggera sfumatura
nera tutt’intorno che le rendeva lo sguardo più
profondo e..beh…seducente.
Aveva sempre la pelle morbida e traslucida, ma adesso era
più pallida e più…solida: al tatto le
dava l’impressione che niente potesse ferirla.
Aveva sempre una corporatura piccola e snella, ma adesso sembrava
più atletica, scattante e tonica.
E poi le lentigini….lei ne aveva sempre avute poche, ma
adesso erano praticamente scomparse.
Era come se l’immortalità ti portasse via ogni
difetto fisico per renderti esteticamente perfetto.
Non che questo fosse un problema per Bonnie, ma era strano specchiarsi
ed abituarsi all’idea che quella bomba sexy che aveva davanti
era lei.
Ma si sentiva fiera di se stessa: se era diventata così
bella allora era possibile che, già da umana, avesse avuto
una buona base di partenza!
E, infine, c’era la magia.
Bonnie aveva creduto che, non appena fosse diventata una vampira,
avrebbe perso ogni suo potere di strega e invece no….era
sucesso esattamente l’opposto: non appena era diventata una
vampira anche la strega che era in lei si era risvegliata e aveva
portato con se tutto l’immenso potere magico che Bonnie
portava dentro e di cui aveva sempre avuto paura.
Aveva cominciato a fare magie senza neppure volerlo, come se fossero
una cosa del tutto naturale e senza nessuno sforzo.
Non le servivano più incantesimi e formule strane per farle
levitare un oggetto perché bastava che lo guardasse
perché quell’oggetto cominciasse a volare in giro
per la stanza.
E adesso era, quindi, una specie di strega-vampira o di vampira-strega,
come dir si voglia.
Aveva chiesto a Damon se era mai esistito qualcun altro come lei, ma
lui non aveva saputo darle una risposta e neppure Stefan.
Bonnie allora si era appuntata mentalmente di fare delle ricerche e
aveva piazzato quell’appunto in cima alla lista delle cose da
fare non appena si fosse immersa completamente nella sua nuova vita.
Il rumore della porta della sua stanza che veniva aperta la distolse
dai suoi pensieri e, dopo essersi riavviata i capelli
all’indietro, sorrise al suo riflesso nello specchio.
“Sei perfetta…e coperta!” - disse Damon
- “Sei perfettamente coperta!”.
Bonnie sorrise e gli si avvicinò.
Damon le porse un altro bicchierone stracolmo di sangue e Bonnie lo
bevve senza fare storie, tutto d’un fiato.
“Visto? Così è molto più
rapido e semplice e ci lascia del tempo per fare una cosa prima che
arrivino gli altri…”.
“Cosa?” - chiese Bonnie.
“Questo!” - rispose Damon, attirandola a se per i
fianchi e baciandola.
Bonnie gli portò le braccia dietro la nuca e si
lasciò andare completamente presa da Damon, dalle braccia di
Damon, dalle labbra di Damon, dal profumo di Damon e dalla sensazione
inebriante di desiderio folle che le divampava dentro sentendo il
sapore del sangue che dalla sua bocca passava in quella di Damon.
Come sempre, si staccarono troppo presto e pochi secondi dopo qualcuno
bussò alla porta di casa.
“Sona già arrivati? Uffa!” - si
lamentò Bonnie.
Damon sorrise sornione e la trascinò giù per le
scale tenendola per mano e portandola davanti alla porta principale
ancora chiusa.
“Dopo, streghetta…dopo!” - le
sussurrò all’orecchio prima di spalancare la porta
e lasciare che Stefan, Elena, Alaric e Meredith entrassero.
Stefan la salutò con un sorriso e si mise da parte per
lasciare spazio ad Elena e a Meredith che la strinsero e
l’abbracciarono forte.
“Wow, Bonnie sei….wow!” - fece Elena
guardandola.
“Si, Bonnie sei bellissima!” - commentò
Meredith - “Non che prima non lo fossi, ma
adesso…..fantastica, assolutamente fantastica!”.
“Si, è come se non fossi tu, ma allo stesso tempo
fossi tu! Non so se mi spiego!” - fece Elena.
“Oh, non sai quanto ti capisco! Ancora adesso mi fa strano
guardarmi allo specchio!” - disse Bonnie.
“Ma….è tutto apposto? Tutto il resto,
dico! E’ apposto? Ti senti bene? Ti va bene cosa sei
diventata?” - le chiese premurosa Meredith.
“Sei sempre la solita, Meredith! Nonostante io adesso sia
immortale tu sei ancora qui a preoccuparti per me!” - sorrise
Bonnie.
“Io mi preoccuperò sempre per te!” -
rispose Meredith.
“Lo so!” - fece Bonnie - “E, comunque,
si…va tutto a meraviglia e non potrei essere più
felice della mia scelta!”.
“Perfetto! Era quello che volevo sentirmi dire!” -
disse Meredith.
“Adesso che ne dite di entrare in casa? Siamo ancora tutti
sulla porta!” - fece notare Stefan.
“Stefan ha ragione e poi io non ho ancora salutato
Bonnie!” - concordò Alaric facendo un passo avanti
- “Ciao Bonnie!”.
Bonnie sorrise divertita: “Ciao Alaric!” - rispose.
Un’ora dopo erano ancora tutti insieme, seduti sul divano e
le poltrone del salotto di casa di Bonnie, a chiacchierare del
più e del meno.
Damon era seduto su una poltrona e Bonnie era seduta sulle sua gambe e
gli teneva le braccia allacciate al collo, voltandosi ogni tanto a
dargli un bacio.
Nel frattempo, guardava i suoi amici e ripensava a come si erano messe
le cose per tutti loro dopo il ballo.
Meredith ed Alaric erano più innamorati che mai.
Lui continuava con i suoi viaggi avventurosi, ma non rimaneva mai via
per tanto tempo come faceva prima. Adesso il massimo del tempo che era
riuscito a resistere lontano da Meredith erano state due settimane tre
mesi prima e dopo quella volta i suoi viaggi erano durati tre giorni o
poco più.
Meredith era contentissima di quella nuova situzione, ma si sentiva
impreparata.
Ormai si era abituata ad una relazione a folle distanza e che si poteva
definire quasi platonica visto il pochissimo tempo che trascorrevano
insieme, mentre adesso si ritrovava a dover fare i conti con una vera
relazione amorosa, fatta di alti e bassi, di litigate, di cene in
famiglia, di passeggiate mano nella mano, di baci, carezze
e…notti infuocate, come le definiva lei! Anche se, guardando
Alaric, Bonnie non ci vedeva proprio nulla di infuocato,
ma….vabbè…che poteva saperne lei.
“La signora Flowers mi ha mandato un’ e-mail oggi e
mi ha detto di dirvi che vi saluta tutti, che vi vuole bene e che si
sta divertendo un sacco in Florida con la signora Stones!” -
fece Meredith.
“La signora Flowers manda le e-mail?” - chiese
Stefan, scioccato.
“Si! Ed ha un cellulare, ascolta musica rock dal suo i-pod ed
ha persino un account Facebook che aggiorna regolarmente con foto,
video e commenti strampalati! Se volete vi do
l’indirizzo!” - aggiunse Meredith.
“Stai scherzando, vero?” - fece Stefan.
“Per niente! Prova a cercare Teophilia Flowers su
Facebook!”- lo sfidò Meredith - “A
proposito, Bonnie! La signora Flowers mi ha detto che ti ha inviato una
richiesta d’amicizia su Facebook e che tu non l’hai
ancora accettata!” - aggiunse.
Bonnie si stranì un attimo:
“Ehm…provvederò al più
presto!” - disse.
La signora Flowers era un mito e con lei anche la signora Stones.
Erano partite da cinque mesi oramai e non accennavano a fare ritorno
perché dicevano che si stavano divertendo troppo.
Bonnie era grata ad entrambe per ciò che avevano fatto per
lei e per Damon perché sapeva che, se non fosse stato per
loro, adesso loro due non starebbero insieme e ne sentiva tanto la
mancanza! Ma se loro erano contente, allora lo era anche lei e sapeva
che avrebbero avuto tempo per recuperare…adesso di tempo ne
aveva a sufficienza per fare di tutto e di più.
“Ah e poi lo sapete che Matt ha una ragazza? La
porterà qui per le feste di Natale così potremmo
conoscerla!” - disse Meredith.
“Ma si può sapere come fai a sapere tutto di
tutti?” - le chiese Elena, meravigliata.
“No, Elena, la cosa più importante da sapere
è: chi diavolo è quella povera pazza che sta con
Mutt?” - intervenne Damon, guadagnandosi
un’occhiata di disapprovazione da Bonnie.
“Ti ricordo che stai parlando di un mio caro
amico!” - gli disse.
“Ed io ti ricordo che, prima che tu e Stefan arrivaste in
città, Matt era il mio ragazzo! Quindi, secondo il tuo
ragionamento, anch’io ero pazza!” - si
accodò Elena.
“Ok, ok….calmatevi! Come se non avessi detto
niente…!” - fece Damon alzando le mani in segno di
resa.
Bonnie ed Elena si scambiarono un’occhiata complice e si
sorrisero, felici per aver difeso l’amico lontano. Poi Elena
tornò a guardare Stefan che le sorrideva seduto di fianco a
lei, tenendole la mano.
Bonnie li guardò sorridendo.
Stefan ed Elena….
Erano troppo buffi ed era buffa tutta la situazione che avevano tirato
su da quando avevano deciso di ricominciare tutto dall’inizio
e per gradi.
Bonnie pensava che Elena, quando aveva accettato, non doveva aver
capito di che grandezza erano questi gradi e quanto tempo ci sarebbe
voluto per passare a quelli successivi, altrimenti si sarebbe tirata
indietro.
Certo, però, che Stefan era fantastico….
Ormai era lui a dettare le regole del gioco nella relazione tra lui ed
Elena, relazione che poi non era ancora una relazione vera e propria.
Avevano ricominciato dall’inizio, si, ma
dall’inizio si erano spostati di poco, molto poco.
Tra loro due ora esistevano regole di comportamento, orari, cose che si
potevano fare e cose che andavano eviatate, cose che si potevano dire e
cose che andavano taciute ed erano tutte norme imposte rigorosamente da
Stefan e spiegate con il fatto che lui doveva riacquistare la fiducia
in Elena che aveva perso.
Ed Elena accettava ogni cosa pur di stargli vicino.
La situazione, agli occhi di Bonnie, si era totalmente capovolta e
questo la divertiva.
Insomma, per essere precisi, Stefan ed Elena erano tornati alla fase
dei primi appuntamenti fatti di sguardi, poche parole, imbarazzi e
passeggiate mano nella mano.
Elena continuava a vivere in una stanza diversa da quella di Stefan ed
erano severamente vietati i baci, nonostante lei si struggesse per
averne uno.
Più volte era capitato che Elena le chiedesse di intercedere
segretamente per lei con Stefan, in modo da farlo cedere almeno su quel
punto.
Bonnie acconsentiva sempre quando sentiva la voce supplichevole
dell’amica, ma ogni volta che entrava in argomento con
Stefan, lui le rispondeva di dire ad Elena che i baci sarebbero
arrivati più in là, che tra di loro tutto era
cominciato con un bacio, un bacio troppo frettoloso che era arrivato
quando nemmeno si conoscevano e che non aveva fatto altro che portare
cose spiacevoli e che quindi lui preferiva aspettare e lei avrebbe
dovuto fare altrettanto.
Elena, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, si era arresa e adesso
aspettava con impazienza il giorno in cui Stefan avesse deciso che era
arrivato il momento di passare al grado successivo della loro relazione
che, appunto, ancora non era una relazione.
Perché? Perché Stefan ed Elena non erano
ritornati insieme!
Adesso loro due si stavano "frequentando" per conoscersi meglio e per
poter valutare in seguito la prospettiva di diventare una coppia a
tutti gli effetti, come diceva sempre Stefan.
Per questo motivo Elena era ancora di più sulle spine visto
che Stefan stava valutando e poteva, alla fine, anche decidere di
mollarla per sempre e tanti saluti.
Per il momento, quindi, si limitavano a: lui che l’andava
prendere nella sua camera bussando alla porta e portandole
cioccolattini o fiori, lei che sorrideva felice e che lo seguiva al
piano di sotto dove, mano nella mano, passavano ore ed ore a parlare di
argomenti non ancora noti a nessuno prima che lui la riportasse su per
le scale e la salutasse con un bacio sulla guancia per poi tornarsene
nella sua stanza a decidere la data del loro successivo incontro.
Tutto questo era e-si-la-ran-te!
Bonnie odiava dirlo e anche solo pensarlo, ma lei e Damon passavano ore
ed ore a prenderli in giro e a ridere come pazzi a loro insaputa e,
persino in quel momento, si stavano scambiando occhiate divertite e
Damon si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere nel vedere Elena
che stringeva convulsamente la mano di Stefan con lo sguardo speranzoso
di chi sta desiderando con tutto se stesso che qualcosa accada, mentre
Stefan se ne stava lì tranquillo e solo di rado la degnava
di uno sguardo o di un sorriso.
Bonnie diede una piccola gomitata a Damon: “Smettila di
sghignazzare! Non è carino!” - gli
sussurrò.
“Senti chi parla!” - rispose Damon.
Bonnie dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere.
“Credo che sia arrivata l’ora di andare! Si sta
facendo tardi!” - fece Stefan, guardando l’orologio
e alzandosi con Elena.
Giusto! Stefan aveva dato anche degli orari e nei giorni
infrasettimanali aveva deciso che avrebbe accompagnato Elena a casa non
dopo le nove di sera ed erano già le otto e trenta: dovevano
sbrigarsi!
Bonnie e Damon si alzarono e li accompagnarono alla porta.
“Allora da oggi Bonnie può uscire, vedere gente,
vedere me?” - chiese Meredith.
“Direi di si!” - rispose Stefan -
“Damon?” - chiese.
Damon annuì: “Si! E’ pronta!”
- disse.
Bonnie sorrise ed abbracciò prima Meredith, poi Alaric, poi
Elena ed infine Stefan che la tenne stretta a se per un bel pezzo.
Bonnie ricambiò la stretta e si lasciò cullare
dal suo migliore amico.
“In tutta quell’orribile situazione che si era
creata, una cosa bella c’è stata: io e te ci siamo
trovati!” - le disse, dolcemente.
Bonnie annuì: “Io ci sarò sempre per
te, Stefan! Sei importante per me!” - disse.
“E tu per me, Bonnie! Non sai quanto…” -
rispose Stefan prima di sorriderle ed uscire, allontanandosi
serenamente con Elena.
Bonnie rimase sulla porta a guardare i suoi amici che scomparivano nel
buio.
Damon le arrivò alle spalle e
l’abbracciò, allacciandole le mani sul ventre e
poggiandole il mento su una spalla.
“Torniamo dentro?” - le proprose.
Bonnie sospirò ed annuì.
“Bonnie ma tu…sei felice? Con me,
intendo!” - fece, improvvisamente dubbioso, Damon.
Bonnie si voltò verso di lui e si perse nel mare scuro dei
suoi occhi.
“Certo che sono felice, immensamente felice!” -
rispose - “E tu?” - gli chiese.
“Immensamente!” - rispose Damon, sorridendo.
“Perfetto, allora!” - fece Bonnie sciogliendo
l’abbraccio e chiudendo la porta con un calcio - “A
proposito….sai che non sono tanto sicura di riuscire a darti
la ricompensa di cui stavamo parlando prima? Sono stanca e ho il mal di
testa!” - disse fingendo uno sbadiglio e portandosi una mano
sulla fronte.
Damon si allontanò di qualche passo e tornò
all’istante ad essere lo sbruffone pieno di se con quello
sguardo sempre malizioso e a doppio, triplo e anche quadruplo senso.
“Guarda che i vampiri non hanno il mal di testa!” -
le disse.
“Ah no? Scommettiamo?” - lo sfidò Bonnie
indietreggiando in direzione delle scale.
“Non provarci nemmeno, streghetta!” - fece Damon
avanzando verso di lei.
Bonnie sorrise e si fermò un istante, quel tanto che bastava
per sporgersi leggermente in avanti a dirgli: “Prova a
prendermi!” - prima di cominciare a correre su per le scale,
con Damon alle calcagna.
In quel momento, tra le risate, gli scherzi e l’amore che lei
e Damon stavano condividendo, Bonnie percepì la sensazione
forte, chiara e distinta che quello non sarebbe stato un avvenimento
temporaneo e riuscì persino a vedere, nella sua mente, uno
squarcio di quella che sarebbe stata la sua vita con Damon, la sua vita
eterna con Damon…..e le piaceva un sacco!
FINE
NOTE:
E così siamo arrivati alla fine anche di questa storia!
Quando metto la parola FINE ad una della mie fanfictic mi sento sempre
triste e malinconica!
Mi era successa la stessa cosa al terminare della serie de "Il
linguaggio ndella resa", ma questa volta sento che quella sensazione si
è evoluta maggiormente e la cosa mi abbatte ancora di
più.
Se penso che all'inizio questa doveva essere una storia breve di appena
sei capitoli mi viene quasi da ridere.....e penso: Ma come diavolo mi
era venuto in mente di renderla così breve?
Ho adorato questa storia, ho adorato ogni singolo personaggio ed ogni
singolo rapporto che ho creato tra di loro.
Ma se devo dire quale coppia mi mancherà di
più...beh....Stefan e Bonnie, assolutamente.
Prima di scrivere questa storia, l'idea di creare questa sorta di
rapporto d'amore platonico tra loro due mi ronzava in testa
già da parecchio tempo, ma solo mettendola per iscritto mi
sono resa conto di quanto la cosa, almeno ai miei occhi, funzionasse,
avesse un senso e mi piacesse!
Per questo motivo mi dispiace un sacco doverli lasciare, ma almeno, con
il loro breve scambio di battute finali, spero di avervi fatto capire
che il loro fantastico rapporto non è cambiato e non
cambierà mai!!!
Passando ai ringraziamenti di rito....
Naturalemte ringrazio di cuore tutti coloro che hanno inserito questa
storia nelle seguite, nelle preferite e nelle ricordate!
Ringrazio tutti i lettori silenziosi che, vi assicuro, sono parecchi!!!
Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato anche soltanto un breve
commento in questi mesi: mi avete dato la spinta per andare avanti!
Ritornando ai commenti....ringrazio tutte le mie commentatrici
più fedeli che non hanno mai mancato di farmi sapere la loro
ad ogni capitolo.....siete fantastiche, ragazze!!!XDXDXDXD
Un grazie speciale a luna nueva 96: se non fosse stato per la tua
insistenza non avrei reso questa storia una long!!!!
E, per finire, una dedica: dedico quest'ultimo capitolo ad Amy In
Wonderland che è una vita che mi chiede di trasformare
Bonnie in una vampira e, finalmente, l'ho accontentata e spero di non
averla delusa!!!XDXDXDXD
Che dire....vi ringrazio di tutto cuore!!! Ma......
......ma morto un Papa se ne fa un altro!XDXDXDXDXD
Ebbene si, dopo una pausa di poco più di un mese, verso gli
inizi di Settembre, comincerò a pubblicare la mia nuova
storia rigorosamente Donnie e Stelena!!!!
Spero di non annoiarvi con questi miei incessanti ritorni...ma...non ce
la faccio a stare senza di voi!!!XDXDXDXDXD
Questa volta, però, non vi lascerò nessuno
spoiler sulla nuova storia in questa nota!
Ma....durante tutto il mio mese di pausa lascerò spoiler
vari sul mio blog quindi vi consiglio di seguirlo! Lì vi
lascerò il titolo della nuova storia, la nuova trama, le
varie schede dei personaggi nuovi che inserirò e che saranno
fondamentali....e tante altre piccole cosucce in attesa del "postaggio"
del primo capitolo!
Spero, quindi, di rivedervi spesso lì e ricordate che...nel
caso vogliate commentare gli spoiler inerenti alla nuova storia potete
farlo direttamente sul blog oppure potete lasciarmi un messaggio
privato qui su Efp!!!!
E dopo questa infinità di informazioni nuove.....Vi lascio!!!
Per questa storia è tutto.....ci rivediamo già in
questi giorni sul blog per i nuovi spoiler oppure direttamente qui a
Settembre!
Grazie ancora....BACIONI...IOSNIO90!!!
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