Rain NaruHina
Nda: Primissimo esperimento NaruHina, quindi voliate perdonare la mia totale inetittudine sulla coppia ^_^'.
Li adoro assieme, sia chiaro, ma devo ancora abituarmi a scriverci sopra.
Non voglio definirlo un vero e
proprio pasticcio, ma non è di certo un capolavoro considerando
le innumerevoli e meravigliose one-shot su di loro che si trovano qui.
Oltre ad essere la prima NaruHina è anche la prima fic non
comica e con un vago accenno lime, vaghissimo sia chiaro.. sono
incapace anche su quel punto. E' un po' un esperimento per testare le
mie capacità su un fronte non demenziale e ironico xD.
Nel dubbio chiedo venia anche per la carrellata di OOC.
Buona lettura. :)
Rain.
Hinata
non avrebbe saputo collocare con precisione il luogo e il momento in
cui si era accorta di essersi innamorata di lui. Era successo e basta.
I suoi sentimenti erano cresciuti piano piano, assieme a lei, e avevano
attraversato le peggiori e più drammatiche intemperie. Ma alla
fine avevano trionfato.
C'èra voluto tempo, e pazienza, molta pazienza, ma non si era mai arresa e alla fine aveva avuto la sua ricompensa.
Il suo sguardo addosso.
Non era un ragazzo sveglio, il suo fidanzato.
Realisticamente era tutto ciò più lontano dalla concezione di intelligenza, ma Hinata lo amava anche per quello.
Amava la sua ingenuità, e anche il fatto che ridesse di lei ogni
qualvolta che arrossiva, dopo averla baciata. Amava il suo broncio
infantile, quando qualcosa o qualcuno lo infastidiva più del
dovuto o non gli prestava attenzione, come spesso Sasuke faceva.
Amava i suoi occhi, di un azzurro tanto puro e terso; il suo sorriso,
che scintillava e le abbagliava lo sguardo; il suo tocco gentile che
avvolgeva la sua mano, con fare quasi possessivo che la faceva
arrossire di gioia ed imbarazzo, ogni volta che camminavano vicini.
Naruto riusciva a farla sentire unica solo guardandola, le sue parole
la cullavano dolcemente, i suoi sorrisi le illuminavano le giornate.
Lui la guardava.
Nulla, non c'èra nulla che si potesse paragonare alla sua
figura. Naruto irradiava luce e nessun altro ragazzo era come lui.
Nè Sasuke, nè Shikamaru o Neji-niisan.
Spesso.
<< Hinataaaaaa! >>
Hinata sobbalzò, stringendosi nella sua maglietta e osservandosi
attorno. C'èra solo una persona che aveva il potere di farle
battere così forte il cuore col solo sentire la sua voce
chiamarla.
Il familiare tramestio che precedeva l'arrivo di Naruto Uzumaki la fece
arrossire di gioia ed imbarazzo, dopo aver costatato che la sua voce
tonante aveva richiamato l'attenzione di più di qualche inserviente.
<< Hinata, scusa il ritardo! >> piagnucolò Naruto,
arrivando trafelato innanzi a lei e unendo di getto i palmi delle mani
in segno di supplica. << Kakashi-sensei non voleva mollarci e il
Teme mi ha abbandonato al Quartiere Generale per andarsene da
Sakura-chan e ho dovuto attraversare tutta la.. >>
Lei scosse la testa, e i lunghi capelli scuri le ondeggiarono
soavemente sulle spalle, sorridendo. << Non ti preoccupare,
Naruto-kun. >> gli disse, dolcemente. << Non ho aspettato
molto. >>
Naruto allora trasse un lungo sospiro di sollievo, sollevato dal fatto
che la sua ragazza non fosse arrabbiata con lui, anche se in effetti le
possibilità che Hinata potesse arrabbiarsi con qualcuno erano
molto scarse.
Le sorrise e Hinata si sentì sciogliere come sempre. << Bene. >> sussurrò.
Poi si chinò a baciarla sulle labbra, come faceva sempre, ma
Hinata arrossì ed evitò il contatto. Perplesso, Naruto la
osservò sorpreso. << Che c'è? >>
Hinata gli scoccò un'occhiata eloquente e solo in quel momento
Naruto si rese effettivamente conto di trovarsi sotto al portico di
casa Hyuuga, luogo non propriamente deserto visto il gran numero di
servitori che passavano e che occasionalmente scoccavano loro occhiate
divertite e maliziose.
Naruto ridacchiò e si grattò la nuca, a disagio, mentre Hinata si strinse nelle spalle.
<< Dove vuoi andare? >> le chiese, una volta fuori da Villa Hyuuga e immersi nella vita di cittadina di Konoha.
Hinata alzò il capo ed incontrò i suoi occhi azzurri,
brillanti, e gli sorrise. << Passeggiamo un po'? >> propose
timidamente.
Lui annuì e come sempre la prese per mano, prima di condurla fra le vie e i negozi del centro.
Era autunno a Konoha, e si respirava quell'aria pura e fresca che
caratterizzava la stagione. Hinata lo ascoltò parlare della sua
giornata, e a macchinetta gli raccontò di come fosse riuscito a
stendere brillantemente il teme con un solo pugno, durante il loro
allenamento mattutino, di come il teme poi avesse steso lui con
un'altro pugno e di come poi Sakura-chan avesse steso entrambi,
spazientita. Pagò due porzioni di dango, e mangiandoli Naruto le
raccontò di come avesse pranzato da Teuchi, di come dopo lui e
il teme avessero accompagnato Sakura-chan all'ospedale per il suo turno
pomeridiano e di come, dopo ore trascorse al Quartiere, il teme lo
avesse abbandonato indegnamente per correre dietro alla loro compagna
di squadra.
Ad Hinata piaceva sentirlo parlare, la sua voce le infondeva quel
senso di tranquillità che nemmeno una ninna nanna sapeva fare. E
quando Naruto parlava lo faceva con tanta enfasi che spesso si era
ritrovata ad osservare incantata il suo profilo che sorrideva, che si
arrabbiava o che si intristiva di colpo.
<< Ah! >> sbottò Naruto, fermandosi di botto. Hinata
lo guardò. << Ma sto parlando solo io Hinata.. ti sto
annoiando? >> le chiese, ansioso e preoccupato.
Un buffo tondo si disegno sulle sue labbra, prima che esse si
piegassero in un sorriso dolce, che si estese anche agli occhi.
<< Ma no, Naruto-kun. >> gli rispose.
<< Sei sicura? >> Naruto non sembrava molto convinto, visto
il broncio in cui aveva deformato il suo viso e Hinata allora
annuì. << Ma certo. >> aggiunse, e lasciò
andare la sua mano, stringendogli il braccio premurosamente. <<
A- A me piace sentirti parlare Naruto-kun.>>
Niente, proprio non riusciva ad evitare di balbettare ogni volta che
gli confessava qualcosa di intimo. Sperò che perlomeno non si
fosse accorto del rossore che aveva imporporato le sue guancie ma
dovette ricredersi quando sentì il suo sguardo che le premeva
sulla nuca.
Lui la guardava.
Sentì un brivido lambirle la schiena e si rese conto che era la
mano di lui che gliela accarezzava dolcemente e che la sospingeva
più avanti.
Hinata non se ne era accorta nemmeno, ma erano usciti dalla
città e si erano addentrati nella zona vicina ai campi
d'addestramento, e adesso stavano costeggiando la vallata che ospitava
il fiume che percorreva Konoha, nei pressi del quartiere Uchiha.
Scesero lentamente e i loro passi rieccheggiarono fra gli alberi che
circondavano quello stretto e piccolo pontile in legno. Come una
bambina, Hinata lasciò la presa sul braccio di Naruto e
timidamente percorse quei pochi metri sul legno scricchiolante,
accucciandosi infine sul bordo.
Allungò un braccio e con un dito sfiorò la superficie
rilucente dell'acqua. Le foglie degli alberi, oramai quasi spogli,
erano planate dolcemente su di essa, formando un letto soffice e dai
colori scuri.
<< E' il posto preferito di Sas'ke-kun questo, vero? >> proferì lei, volgendo il capo verso di lui.
Arrossì quando scoprì che la stava guardando
intensamente, con una luce negli occhi che la fece rabbrividire da capo
a piedi e che allo stesso tempo l'accaldò come non mai.
Lui non smise di guardarla, neanche quando lei diede segno di essersene accorta.
Spesso.
<< Perchè mi guardi così? >> pigolò,
abbassando lo sguardo e puntandolo sul legno consumato del molo,
sentendo le guancie farsi ancora più bollenti.
Naruto parve sorpreso della sua domanda, perchè sobbalzò
e si affrettò a scuotere la testa. << Niente. >>
rispose semplicemente, tornando a sorriderle per poi avvicinarsi a lei
in due passi. << Comunque sì.. è il posto preferito
del teme.. te lo ha detto Sakura-chan? >> chiese, sedendosi
accanto a lei.
Hinata annuì e come sempre rabbrividì non appena la spalla di lui sfiorò per sbaglio la sua.
<< E' tranquillo. >> sussurrò, circondando con le
braccia le gambe fasciate da dei pantaloni sportivi. << Mi
piace.>>
Naruto annuì per la seconda volta, alzando il capo al cielo.
<< Al teme piace tanto, anche se non lo ametterebbe mai. >>
Hinata sorrise dolcemente fra sè e sè, perchè gli
occhi Naruto ogni volta che parlava di Sasuke, o di Sakura-chan, o di
tutti i suoi amici, risplendevano di un baluginio particolare. Diverso.
Si chiese se risplendessero così anche quando parlava di lei.
Lui la guardò di nuovo. << Hinata? >> chiese
innocentemente. << Stai bene? Sei così pensierosa oggi.
>> osservò, stranito. Hinata si sentì arrossire per
l'ennesima volta e mascherò l'imbarazzo di trovarsi il volto del
ragazzo a meno di un centimetro dal suo - e accessoriatamente le labbra
ad un soffio dalle sue - scuotendo energicamente la testa. <<
B-Benissimo! >> balbettò, tornando a voltarsi verso il
fiume.
Naruto continuò a guardarla per un'altro istante, per poi
stringersi nelle spalle e tornare ad osservare il cielo, assorto.
Dondolava mollemente le gambe e il vento gli accarezzava i capelli.
Hinata arrossì quando scoprì di star osservandolo con la
coda dell'occhio e si chiese se lui stesse facendo lo stesso con lei.
Erano vicini, ma non abbastanza da potersi sfiorare, e Hinata si
pentì di non aver accolto il bacio di qualche ora prima, sotto
il portico di casa Hyuuga.
In quel preciso momento le sue dita smaniavano di poterlo accarezzarlo
di nuovo, di poterlo sentire vicino come tante altre volte era
successo, di poterlo abbracciare.
D'improvviso un brontolio spezzò il loro silenzio ed Hinata,
convinta che fosse lo stomaco di Naruto, si voltò verso di lui,
interrogativa, salvo poi accorgersi che era stato il cielo ad aver
emesso quel suono.
Neanche se ne erano accorti, ma nuvoloni sinistri incombevano minacciosi sulle loro teste, oscurando tutto il paesaggio.
<< Oh. >> proferì Naruto. << Credo che pioverà. >>
Le sue parole parvero essere verdetto, perchè una goccia si
schiantò sulla fronte di Hinata, seguita da un'altra ed un'altra
ancora, prima che un'acquazzone si abbattesse su entrambi, gelandoli
sul posto.
Naruto cominciò a starnazzare, sputacchiando acqua, mentre lei
gemette balzando in piedi. Sentì Naruto afferrarla saldamente
per il polso e trascinarla via, in una pazza corsa verso un luogo
asciutto.
Naruto le cinse le spalle e l'attrasse a sè, per fare in modo
che perlomeno non si bagnasse completamente, ma fu tutto inutile
perchè in meno di due minuti erano entrambi fradici e, una volta
rientrati in città, furono costretti a cercare riparo sotto alla tettoia di un negozio.
Naruto si strizzò i capelli e gli abiti, riservandosi di inondare il
pavimento di acqua, rabbrividendo, mentre Hinata accanto a lui
si stringeva nei suoi abiti completamente bagnati.
<< Miseriaccia! >> esclamò, sporgendosi tanto quanto
bastava dalla tettoia. << Questa non ci voleva! >>
Attorno a loro i negozianti di affrettavano ad abbassare le
saracinesche dei negozi, a spazzare via l'acqua, a riporre gli stand
esterni in luoghi asciutti. I passanti correvano avanti e indietro con
una borsa sopra la testa, le mamme si caricavano in braccio i figli.
L'aria era sorprendentemente gelida e i respiri si condensavano in essa, formando curiose nuvolette di vapore.
<< E adesso come facciamo? >> borbottò lui,
voltandosi verso di lei. Sgranò gli occhi quando la vide
completamente fradicia, con i capelli che le si appiccicavano in volto
e le labbra viola. Sembrava un pulcino bagnato.
<< Hinata! >> esclamò di getto, andandole incontro.
<< Ma tu sei fradicia! >> aggiunse e Hinata abbozzò
un sorriso.
<< Tieni, mettiti questa! >> disse, abbassando la zip della
sua solita felpa, togliendosela e avvolgendola attorno a lei. Hinata
rabbrividì quando lui le sfiorò il collo per scostarle i
capelli.
Dopo aver agganciato la felpa Naruto l'attrasse a sè,
riscaldandole le spalle. << N-Naruto-kun. >>
sussurrò lei, un poco più lucida.
<< Non possiamo rimanere qui, lo sò. >>
borbottò, per poi sporgersi di nuovo. << Ma continua a
piovere.. uffa! >>
Quando Hinata starnutì Naruto si separò da lei, e si
avvicinò alla tettoia e Hinata lo osservò mentre guardava la
pioggia, che scrociava rumorosamente sopra le loro teste.<< Non
smette e di questo passo ti ammalerai. >> costatò, e
sembrava una specie di affermazione.
<< Hinata.. ? >> sussurrò lui. << Casa mia è vicino.. se vuoi possiamo.. >>
Hinata non seppe se arrossì, probabilmente perchè in quel
momento sentiva davvero troppo freddo per arrossire, ma sbarrò
gli occhi e boccheggiò, inebetita.
Naruto le dava le spalle e sembrava completamente a disagio. Poi
d'improvviso si voltò verso di lei e la osservò con lo
stesso sguardo di prima, con la stessa intensità che l'aveva
fatta accaldare senza alcun apparente motivo.
<< Vuoi? >>
Il battito del suo cuore le rimbombò in testa e abbassò
lo sguardo, scoprendosi del tutto incapace di articolare una parola,
tanta era la carrellata di emozioni che provava in quel momento.
Lui la guardava.
<< O-Ok. >>
Spesso.
E ci andarono davvero verso casa sua, passando per i tetti, e Naruto la
stringeva fermamente a sè, col respiro irregolare e la pioggia
che scrosciava su di loro.
E Hinata pensò che era stata altre volte a casa di Naruto, con
Sakura-chan e gli altri, e che quindi quei brividi che le
attraversavano il corpo alla vista di quella terrazza familiare non
significassero nulla.
Ma in cuor suo sapeva che quella volta sarebbe stata diversa, perchè erano soli.
E non erano mai stati soli.
Naruto atterrò con un balzo sulla terrazza e sciolse
delicatamente la presa sulla sua vita, conducendola gentilmente verso
la porta che spalancò con un calcio, e Hinata si sentì
arrossire inconsapevolmente.
La stanza da letto avrebbe necessitato di un una bella pulizia; cartoni
da latte scaduti, ciotole di ramen a metà, vestiti e mutande
sparsi in giro. Rise quando Naruto balbettò qualche scusa,
raccogliendo alla peggio tutta l'immondizia e buttandola dentro allo straripante
cesto della spazzatura in cucina.
Quando ripiombò nella stanza parve accorgersi finalmente del suo
stato, ovvero che stesse letteralmente gocciolando per terra.
<< Oh.. scusa Hinata! >>
Si stava scusando di nuovo.
Per cosa, poi?
<< Ecco.. >> le mise in mano una vecchia maglia e dei
pantaloni sgualciti. << Se vuoi puoi fare il bagno di là e
metterti questi e.. >>
<< E-E tu Naruto-kun? >> balbettò, disfacendosi della giacca di lui.
<< Oh io.. ecco, a me basta togliermi questi vestiti! >> e
si battè una pacca sul petto, con una risata sguaiata che ad
Hinata ricordò tanto Kiba, una volta entrata in bagno.
Si chiese se era opportuno chiudersi a chiave, ma poi lasciò
perdere consapevole che non ci sarebbe comunque riuscita visto come le
tremavano le mani.
Il freddo di poco prima si era volatilizzato, lasciando spazio ad un
calore sul viso e sul corpo che la faceva rabbrividire. Quando si
immerse nella vasca da bagno si sforzò di ricacciare indietro
nella mente il pensiero che Naruto lì dentro ci facesse il bagno
tutti i giorni. Lo stesso Naruto che era nella stanza da letto
adiacente.
L'aria calda le dava alla testa, le infiammava i polmoni e uscendo
dalla vasca costatò di avere le guancie colorate da un leggere
rossore. Per cercare di calmare i tremiti che percorrevano il suo
corpo, Hinata si prese tutto il tempo necessario per asciugarsi e
vestirsi.
I capelli erano ancora umidi quando uscì timidamente dal bagno, in mano i suoi vestiti e la biancheria intima.
Naruto non c'era e allora Hinata si permise di darsi un'occhiata
attorno, dopo aver riposto i suoi abiti in un sacchetto. La stanza
era un poco più ordinata ma il letto era ancora disfatto e i
vestiti erano ancora sparsi in giro. Arrossì quando riconobbe
per terra gli stessi pantaloni che lui aveva indossato quel pomeriggio.
Vinta dal suo istinto femminile, Hinata non riuscì a non
raccogliere tutta la roba sparsa per terra e quando Naruto
rientrò la stava giusto sistemando nel cesto della biancheria
sporca.
<< Hai già finito? >>
La sua voce era un sussurro e Hinata arrossì violentemente
quando si rese conto che non indossava alcun tipo di maglietta.
Annuì frettolosamente, schizzando dall'altra parte della stanza e prendendo ad osservare fuori dalla finestra.
Oramai il cielo era scuro, e scoccando un'occhiata all'orologio, erano
passate da un pezzo le sei del pomeriggio. Fuori la pioggia continuava
a cadere mentre lei cercava in tutti i modi di controllare i battiti
latenti del suo cuore.
<< V-Vuoi.. qualcosa da mangiare? >>
Riflessi nella finestra Hinata vide che i gesti di Naruto trasudavano
nervosismo, sopratutto quando si premurò di chiudere ed aprire
l'anta dell'armadio due volte.
Scosse debolmente la testa. << No, ti ringrazio. >> mormorò.
Per cercare di alleviare il nervosismo si sedette con discrezione in un
angolino del letto, intrecciando le mani in grembo e puntando
rigorosamente lo sguardo in basso.
Non lo vide, ma sentì chiaramente la figura di Naruto sedersi a pochi passi dai suoi piedi, sul pavimento.
Naruto non era mai stato silenzioso, sopratutto con lei. Fra i due era
sempre lui quello a riempire i vuoti di conversazione, a parlare e
parlare e Hinata non poteva fare a meno di amare quella sua
caratteristica, eppure non sapeva spiegarsi quel silenzio teso.
Non sapeva spiegarsi il suo nervosismo, non sapeva spiegare il battito frenetico del suo cuore.
Tornò ad osservarlo con la coda dell'occhio, come fino a qualche
momento prima aveva fatto al moletto, e scoprì che era ancora a
petto nudo. Le dava la schiena e puntava lo sguardo davanti e mai come
in quel momento Hinata desiderò che si voltasse e le sorridesse
come sempre. Mai come in quel momento si pentì del mancato bacio
a Villa Hyuuga, mai come in quel momento avrebbe voluto sentire di
nuovo le sue mani addosso e il respiro sulle sue labbra. Arrossì
a quel pensiero e le mani le tremarono quando si scostò qualche
filo di capelli dal volto.
<< N-Naruto-kun? >> rantolò con vocina piccola.
Guardami di nuovo.
Lui si voltò. << Hn? >>
Per favore.
<< Posso.. >> sussurrò, e stette ben attenta a non
guardarlo in faccia, nascondendo il volto rosso all'inverosimile fra i
capelli. << P-Posso baciarti? >>
Vide le sue spalle scuotersi e si rese conto solo dopo che aveva preso a ridere.
Naruto rideva, tenendosi la pancia e dondolandosi avanti indietro in
preda agli spasmi. Rideva senza alcun pudore e Hinata si sentì
arrossire di vergogna. << Naruto-kun! >> protestò,
rossa in volto. << Smettila di ridere! >>
Naruto allora si asciugò le lacrime ai lati degli occhi,
respirando profondamente per calmare gli ultimi residui di risa.
<< Scusa. >> asserì. << Ma sei buffa. >>
concluse e lei arricciò le labbra, in un espressione di stizza e
vergogna.
Hinata poi non si rese precisamente conto di quello che successe,
perchè aveva voltato il capo per cercare di nascondere il
rossore sul volto, ma quando sentì la voce di Naruto soffiarle
nell'orecchio non potè fare a meno che rabbrividire e trattenere
il respiro.
<< Non c'è bisogno di chiedermi se puoi baciarmi, Hinata.
>> le passò una mano fra i capelli, in un gesto
straordinariamente dolce.
<< Puoi avere tutti i baci che vuoi. >> soffiò, prima di posare le labbra sulle sue.
Hinata abbassò subito le palbepre e gli sospirò contro,
avvertendo la solita ed estasiante capriola allo stomaco come ogni
volta che lui la toccava.
<< Tutti quelli che voglio? >> mormorò sulle sue labbra e lo vide sorridere.
<< Tutti. >>
Tornò a baciarla, e Hinata perse la facoltà di ragione. C'èra solo lui.
Eppure c'èra qualcosa di diverso, e non era solo il tocco
delicato della sua mano sulla linea della schiena, le labbra di lui che
sussurravano parole quasi incomprensibili.
Era diverso.
Lei si sentiva diversa.
Le guancie le scottavano, i polmoni le bruciavano e solo in quel
momento si ricordò che lui era a petto nudo e lei aveva
timidamente posato le mani sulle sue spalle. Naruto a quel contatto
l'attrasse a sè con irruenza, circondandole i fianchi con un
braccio.
Il freddo di poco prima era sparito, Hinata si sentiva ribollire e
quando Naruto smise di baciarle le labbra e scese sulla spalla lasciata
scoperta dalla maglia troppo grande, sussultò.
Sentiva il suo respiro caldo contro il collo e ogni bacio lasciava una scia di
fuoco sulla sua pelle. Si aggrappò alle sue spalle e solo in
quel momento si rese conto che erano addossati l'uno sull'altro, nel
letto di lui.
<< N-Naruto-kun.. >> sospirò, non riuscendo ad
impedirsi di accarezzargli i capelli. Lui smise di baciarla e
alzò il capo.
Ed eccolo lo sguardo di quel pomeriggio.
Quello sguardo intenso, liquido e Hinata si sentì arrossire e
sopraffare, incredula che uno sguardo del genere potesse essere rivolto
davvero a lei.
Respirava affannosamente Naruto e Hinata si chiese se fosse lei a
fargli quell'effetto. Si guardarono negli occhi e Naruto lesse nei suoi
una incertezza struggente, eppure non riuscì a non sorridere
quando le posò un casto bacio sulla guancia e lei tremò,
aggrappandosi nuovamente alle sue spalle e stringendosi di più a
lui.
Hinata tremava, stretta a lui, tremava di incertezza e dubbi e si chiedeva se sarebbe stata all'altezza anche di quello.
<< Sei morbida. >>
Quelle parole soffiate soavemente contro il suo orecchio, in un
sussurro così dolce da farle perdere lucidità, la fecero
arrossire violentemente e tremare di più.
<< I-Io non credo di esserne capace. >> sussurrò contro la sua spalla, tormentata.
Sentiva le gambi molli, il cuore era un tamburo e non riusciva a
respirare normalmente e ringraziò il cielo che fosse seduta su
un letto perhè quelli erano tutti i sintomi di un prossimo
svenimento
Naruto rise, una risata rauca e sommersa dal languore che la fece
arrossire ancora di più, mentre una scossa elettrica al ventre
la immobilizzava e le toglieva il fiato.
<< Non farei mai qualcosa che potesse farti male. >>
Hinata si mosse su di lui, sentendo un delizioso terrore cominciare ad
invadere ogni singola fibra del suo essere. Tremava, eppure fu lei
quella a cercare di nuovo le sue labbra e Naruto rabbrividì
quando lei gli insinuò una mano fra i capelli.
C'erano cose che Hinata ancora non capiva di lui e forse mai avrebbe
capito, ma la consapevolezza che quel lato di Naruto, quel lato
impacciato eppure così maturo, quel lato così audace,
potesse essere mostrato solo a lei, la riempì di una gioia tale
che singhiozzò, sentendo gli occhi inumidirsi quando Naruto con
le mani un po' tremanti le sollevò l'orlo della maglia,
sfiorandole il seno in una carezza audace.
C'èra paura nei suoi occhi, e timore, mentre Naruto la
sospingeva supina sul letto e la sovrastava, non facendo caso al
tremore insistente delle sue braccia.
Ma l'incertezza era sparita, perchè c'èra la luce negli
occhi di lui a guidarla, e Hinata non si sentiva più persa nel buio.
Fuori pioveva, ma nè Naruto Uzumaki nè Hinata Hyuuga sembravano farci caso.
FINE.
Spero
vi sia piaciuta! In ogni caso accetto anche critiche perchè come
vi ho già detto è la mia primissina NaruHina e sono molto
dubbiosa al riguardo!
Recensite in tanti e alla prossima! :D
SHANNARO!
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