aòba
Ringrazio anche solo chi legge.
Alba
La nave si sveglia pian piano. L’ennesima bottiglia rotola
ai piedi del letto. Tu non hai dormito, accompagnato dai tuoi respiri. Trafiggi
il soffitto senza riuscire davvero a vederlo. Appoggi il moncherino sul cuscino
che si staglia candido in contrasto. Vorresti che la fodera si macchiasse del
sangue di una gola dolcemente aperta dal tuo uncino e che il soffitto si
aprisse per mostrare la tua bandiera al vento. Fai una smorfia ricordando che
sei bloccato lì, in un luogo che non dovrebbe nemmeno esistere. A furia di
seguire la libertà, sei volato fino alle stelle e non c’è ritorno dopo che si è
andati a destra, diritti fino al mattino, se non si è un bambino.
“Spugna!” urli per chiamare il tuo vice. Sospiri, perché ti è
capitato proprio quel ladruncolo cicciottello che regge malissimo l’alcool, al
tuo contrario. Che ugualmente permette che si canti una gioia assurda sulla
nave facendoti venire mal di testa.
“Che bella la vita del mar!!!”. Senti canticchiare in
sottofondo. Sì, sul punto ‘vice’ sei il capitano pirata più sfortunato. Ti
aspetta un altro giorno di vita sprecato per dare la caccia a un eterno bambino,
sfrontato e insopportabilmente pieno di sé. Socchiudi gli occhi e per un attimo
i tuoi crucci si attenuano. In fondo in quello stupido gioco hai ottenuto anche
tu una vittoria: sei immortale. Eppure come ogni adulto temi ancora il tempo e
tremi sudando al tick tack che si alza dal ventre di un coccodrillo.
[Flashfic: 243]
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