Dal
diario di Arthur Leon,
Al di là del fiume 'Trent', che bagna l'Inghilterra,terra in
passato abitata degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, successivamente
fusi fra loro nel popolo anglosassone, vivevo.
Era l'anno 1558.
Stavo facendo un giro, quando, sentii una folla, acclamare la loro
nuova reggina. Saliva al trono di Inghilterra Elisabetta 1a Tudor
figlia di Enrico 8o e Anna Bolena.
Già l'Enrico 8o che portò in Inghilterra la
chiesa ortodossa, creando uno scisma con la chiesa cattolica contraria
alle sue numerevoli mogli.
Lo stesso Enrico 8a ucciso, secondo alcuni, dal servizio di spionaggio
papale.
Ma andiamo avanti con la nostra storia e non allunghiamoci troppo sui
dettagli.
La salita al trono di una Tudor, portò non pochi
malcontenti, nel popolo e nella plebe, la classe sociale più
povera.
Per questo motivo, la sovrana del regno, era sempre sotto stretta
sorveglianza, ma come la storia spesso a dimostrato - Non
c'è nessuna sorveglianza, che possa distogliere un uomo dal
suo obbiettivo!-
Alla notizia che il trono sarebbe passato ad un'altra Tudor, nel
malcontento nacque una associazione a delinquere ' i rivoltosi', che
prometteva al plebe, di portare la democrazia in Inghilterra.
Avrebbero agito durante la cerimonia di incoronazione.
17 novembre del 58' ore 10:00
Avevo convinto mia madre, saremmo andati ad accogliere la nuova sovrana!
Era stata dura ma l'avevo convinta! mio padre, un giornalista di tutto
rispetto, sarebbe stato lì e così avremmo
approfittato per passare una giornata tutti insieme, era un'ottima idea.
Arrivammo lì alle 11:00, il mio piccolo paese era poco
distante dal posto dove si sarebbe svolta la cerimonia.
ore 13:00
La cerimonia iniziò.
Appostati lontani, con ottime mitragliatrici , i rivoltosi osservavano
quello che succedeva.
Mi ero allontano da lì un attimo, volevo andare a prendere
qualcosa da mangiare lì vicino.
E notai una bandiera che raffigurava una corona reale, davanti ad essa
una X.
ore 14:00
Le cose andavano bene, la regina sembrava, fra i sorrisi, meritare la
corona.
I rivoltosi cominciarono a sparare sulla folla di sostenitori, chi
correva di qua e chi di là, era diventato una sorte di
putiferio.
Era scoppiata una sorte di guerra civile nel nostro paese.
18 novembre
I giornali del giorno dopo, riportavano migliaia di morti, per fortuna
la regina era salva e nessuno che conoscevo rientrava nella lunga lista
delle vittime.
Ma di sicuro, i rivoltosi non si sarebbero arresi.
Un comunicato radio della regina, chiedeva di riprendere il controllo,
di fermare questa stupida guerra.
Tutti, chiusi nelle case,temevano il peggio.
Non potevo uscire, questo mi era proibito dalla mia famiglia, ma cosa
potevo fare per salvare il mio paese.
Mi sedetti ad un tavolo e scrissi delle amare parole:
''Caro popolo inglese, siamo in guerra! le guerre portano solo terrore,
fame e ingiustizia. Dobbiamo riprenderci per la corona reale, che sono
contro di noi, Atene distruttrige o l'impero Romano. IL nostro vero
nemico è la chiesa cattolica. Riprendiamoci dall'ingiustizia
per far si che sul nostro paese non tramonti il sole. Unimoci di nuovo
sotto un'unica bandiera, popolo inglese!''
20 novembre
La guerra non cessava, la regina organizzò una riunione dove
avrebbe partecipato tutto il popolo, nonostante tutto ciò
fosse pericolosissimo.
Difatti i rivoltosi, erano là, nascosti nell'agguato.
Durante la riunione come era previsto i rivoltosi si rimisero a sparare
sulla folla da posti ignari.
Io correndo e sfuggendo ai miei genitori, salì vicino alla
regina e chiesi al popolo di ascoltarmi.
Lessi la lettera ad alta voce, fra i pianti di commozione dei presenti.
Ma qualcuno, non pentitosi, lanciò il fuoco contro di me.
Morii all'impatto.
Ma il mio gesto eroico, non voglio farmi troppi complimenti,
salvò il popolo inglese dalla distruzione.
p.s. questa storia è inventata da me, non ci fu nessuna
associazione rivoltosa in realtà, ma nel plebe
c'erà questa rabbia contro la dinastia e poi, chi siamo noi,
per dire se quel
che leggiamo è il vero?
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