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Il profumo di
biscotti appena sfornati è così forte che per un istante ti sembra quasi
insopportabile.
È dolce e buono –
forse troppo - come il sorriso che Rose ti sta rivolgendo in quel
momento.
«Sono esausta, non
cucinerò più niente per i prossimi trent’anni!» sbuffa lei, mentre un boccolo
più ribelle degli altri scende a coprirle gli occhi.
È stanca, ma
contenta.
Sei lì, con lei.
Perché non dovrebbe
esserlo?
Perché tu, non dovresti
esserlo?
Si avvicina piano,
quasi avesse paura di vederti svanire da un momento
all’altro.
«I tuoi preferiti
sono lì sul tavolo, vado a darmi una ripulita e torno.» sussurra, prima di
precipitarsi sulle scale.
Il rumore dei suoi
passi piccoli e cadenzati è ormai così familiare che lo riconosceresti
ovunque.
La teglia rossa –
la più lucente – è piena di biscotti, ancora caldi e fumanti, tanto che per un
attimo ti sembrano quasi
invitanti.
Ne prendi uno tra
le mani - il più piccolo - pronto a mangiarlo, ma quando avverti il profumo
dolciastro, una smorfia sale sul tuo viso senza che tu possa rendertene
conto.
Fortunatamente,
Rosie non è nei paraggi.
Prendi il
fazzoletto più vicino, cerchi di nascondere il biscotto come meglio puoi, poi
ti fermi.
Il rumore di passi
svelti che scendono le scale è la prima cosa che percepisci di lei.
Poi arrivano i suoi
sospiri carichi di disappunto - probabilmente causati da uno scalino sceso
troppo di fretta - e il suo sorriso appena accennato, quasi come se nessuno
meritasse di vederla sorridere davvero, nemmeno una
volta.
Lily ti guarda,
come fa sempre lei. Sfuggente, enigmatica, irraggiungibile. E ti sembra quasi
di vedere il riflesso di te stesso. A lei non l’hai mai
detto.
«Non capirò mai
perché ti ostini a fingere.» sussurra, prima di
avvinarsi.
Le lentiggini sul
suo viso sembrano quasi disegnate da un bambino poco attento, i capelli più
lunghi del solito e la sua insolenza così palese che per un attimo ti chiedi
se si stia davvero riferendo solo ai
biscotti.
Probabilmente
no.
È vicina adesso,
ruba il biscotto dalle tue mani e lo mangia, veloce e non proprio silenziosa,
quasi a volerti ricordare il susseguirsi dei suoi passi sulle
scale.
Prende qualche
biscotto con sé, si dirige quasi correndo verso la porta e poi si volta di
nuovo a guardarti, un’ultima volta.
«Se non ci fossi
io, a salvarti.» ti dice, prima di scappare via – rapida, come un sogno finito
troppo in fretta - mentre senti la voce di Rose che si avvicina, di
nuovo.
Il viso un po’
arrossato, la maglietta pulita e il sorriso tenero.
«Lily dice che ne
hai già mangiati tre, se continui così finiranno prima di cena!» fa lei
allegra, mentre si stringe a te.
Scuoti la testa,
poi le sorridi.
Il ricordo di passi
svelti sulle scale e lentiggini disordinate è l’ultima cosa a cui pensi, prima
di baciare Rose.
***
Avrei altro da
scrivere e tremila cose da fare, ma non ho resistito.
Non è esattamente il
mio genere. È strana, diversa e probabilmente non ha
senso.
A Scorpius non
piacciono i biscotti, non fatene un dramma!
Nella mia testa
questo è un momento rubato dalle vacanze scolastiche di Scorpius & co,
durante una visita a casa di Rose, la sua ragazza - sì, in questa fic stanno
insieme. E sì, l’ho scritta io. Strano ma vero.
Volevo dedicarla a
sà, un pò in ritardo e a bec, un pò in anticipo.
(leggere tra le
righe: regalo di compleanno – sperando vi piaccia almeno un
po’)
Sono un disastro in
queste cose. Niente, direi che è tutto.
vals