Alive
Le
zampe toccavano freneticamente il terreno.
Gli
occhi studiavano il mondo a cui, tredici anni prima, era stato
sottratto.
L’aria
fresca di agosto lo carezzava, liberando i polmoni dalla malinconia,
condita di
rimorso, che aveva respirato fino a poco tempo prima.
Avrebbe
fatto ciò per cui l’avevano accusato, ma
finalmente il suo cuore ferito avrebbe
smesso di bruciare.
Guaì,
rivolto alla luna.
Poteva
sentire la vita scorrergli nelle vene, una vita macchiata
d’odio e
indifferenza, che avrebbe passato a vendicare l’amicizia.
Fissò
il cielo, nero come i capelli scompigliati del fratello che, la vita,
con fare
beffardo, gli aveva strappato.
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