Qahwa
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, la storia non
è stata scritta a scopo di lucro, non dovrebbero esserci pubblicità occulte…
direi che siamo a posto. Spero solo non vi annoiate.
Qahwa
Kira Yamato.
Genio della robotica.
Asso dei Mobile Suit.
Angelo custode dell’Archangel.
Coordinator Definitivo.
Idolo di ZAFT.
Un personaggio perfetto.
Pure troppo.
Eppure persino nei Gary-Stue ci sono delle macchie.
Nel suo caso, si può parlare di un’ossessione.
E nel caso del giovane comandante di ZAFT era ormai divenuta
una metastasi, pronta ad avvelenare il suo organismo.
Nel tentativo di sfuggire a quel cancro, Kira Yamato si
spinse ad un gesto estremo.
Da allora, passarono alcuni giorni.
Una mattina Lacus, svegliata dall’inebriante aroma, si trovò
la cucina piena di chicchi, macinini ed altri marchingegni vari, più simili a
strumenti di tortura che ad attrezzi da cucina.
Il marito fece appena in tempo a voltarsi per vedere la faccia
di lei, gli occhi spalancati come fanali, la bocca aperta come l’hangar di una
nave da guerra.
Persino Pink era esterrefatto, dondolante sul pavimento con
la bocca inceppata e le ali aperte sembrava afflitto da un bug da incredulità.
Sul tavolo, seminascosto da uno sbaffo di polvere arabica,
l’ultimo best-seller di A.Waldfeld, “Non
bisogna essere dei Coordinator… per creare il caffé perfetto”
Note:
Lo ammetto, il mio
debutto su questo fandom non passerà alla storia, vuoi per i protagonisti, per il contesto surreale… o semplicemente
perché si tratta di una storiella da una botta e via.
Semplicemente quando
ho scritto questa storia, era un periodo in cui ero solo in casa, e non riuscivo
a prepararmi un caffé decente…
…ecco il perché del
titolo.
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