Milo e i non-morti

di timscrivello
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Odio i lunedì.
Sapete quando non avete proprio voglia di andare a scuola ma il vostro corpo fa le cose in automatico? Sì dai, si alza dal letto, fa colazione, si lava i denti, piscia, si lava le mani e poi va a prendere l'autobus.
Fino a quando non arrivate a scuola, non siete in voi.
È normale, qualunque cosa guardiate in quel frangente di tempo è come se fosse proiettato su uno schermo, lo vivete indirettamente.
Poi arrivi a scuola e c'è il tuo compagno di banco che ti vuole mordere il braccio.
Lo picchio e gli dico di smetterla ma lui dice di non aver fatto colazione.
- Lo capisco bello, ma calmati, mica puoi assaggiarmi il braccio!- Rispondo ogni volta.
Eh sì, siamo una di quelle scuole eterogenee, vivi e non-morti. È una bella cosa.
Certo, si corrono molti rischi, quali razzismo, uova e carta igienica nei tetti, striscioni discriminatori e molte altre merdate simili, ma i tempi cambieranno.
Ah, c'è anche il rischio di diventare non-morti, ma tutti prendiamo le giuste precauzioni, sapete com'è.
E pensare che fino a qualche tempo fa pensare ad una città piena di zombie mi faceva paura. Adesso ci convivo. Cambiano le cose eh!
Io, personalmente, non sono razzista nei loro confronti, insomma, erano persone anche loro, o no?
Ecco, appunto. Ma penso che dipenda dal fatto che comunque i miei genitori non lo siano e sono cresciuto così.
Mio nonno è un non-morto, per esempio. La fortuna è che avrò regali di Natale per tutto il resto della mia vita, con lui che è “immortale”, per così dire. La sfortuna è che è non-esattamente-morto con l'alzheimer, quindi spesso e volentieri dimentica chi sono i suoi familiari e cerca di mangiarseli.
E c'è riuscito con la nonna. Va beh, tanto lei era spilorcia.
DRIIIIN.
la campanella è suonata, ma non mi ero accorto di essere a scuola, come volevasi dimostrare.
Sono passato dal nascondere l'erezione mattutina a mia madre a trovarmi seduto in un banco di scuola, con a fianco il mio migliore amico che vuole rendermi non-morto e la professoressa di matematica che batte le mani per richiamare il silenzio. 
Adesso non posso distrarmi, ci rivediamo in corridoio.
 




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