You'll
Never Stand a Waiting Jun
-
Sho-chan, come mai ci hai radunati qui? - disse Aiba.
Quella
sera si erano ritrovati tutti e cinque a casa di Sho, e in quel
momento erano radunati attorno al tavolo della cucina. Tutti, meno
che Jun.
-
Ragazzi, vorrei parlarvi di Jun-kun. Non avete notato qualcosa di
strano, negli ultimi giorni? - rispose Sho.
-
In effetti, ultimamente la situazione sta diventando insostenibile -
disse Ohno, lasciandosi andare sulla sedia.
Nino
aveva incrociato le braccia, un'espressione piuttosto contrariata sul
suo viso. - Comprendo la tua preoccupazione, Sho-kun, ma non ti
è
passato nemmeno per l'anticamera del cervello il fatto che Jun-kun si
trovi nella stanza esattamente dall'altra parte di quella porta e che
quindi, forse,
potrebbe
sentirci?
-
Si arrabbierebbe tantissimo se scoprisse che stiamo parlando di lui -
piagnucolò Aiba.
Sho
decise di abbassare la voce. - Non... non credo che si
accorgerà di
noi, se capite quello che intendo.
-
è cominciato tutto a Giugno, quando mi ha scacciato via
mentre era
al computer solo perché gli ho chiesto da quando gli
piacevano le
mappe, e se potevamo andare a vedere la “O” gigante
nel parco a
Toyohashi - disse Aiba.
-
E poi, qualche giorno dopo, l'ho visto che si guardava un video con
una tizia inglese, prima delle riprese di Vs Arashi. Non l'ho mai
visto così eccitato, nemmeno prima di una giornata di
shopping
sfrenato! - disse Ohno.
Sho
tossicchiò.
-
E il 31, prima del concerto? Sembrava agitatissimo, e quando gli ho
strappato il cellulare dalle mani è entrato in crisi...
nemmeno gli
avessi rubato il suo cappello preferito! - continuò Nino.
-
E poi, il giorno dopo, mi ha chiamato mentre dormivo. Come ho
risposto, l'ho sentito urlare “CE L'HO FATTA! SONO
DENTRO!” -
fece Sho.
-
Erano le sette di sera, Sho-kun - disse Nino.
-
Non importa, ero stanco! - rispose Sho.
-
E poi? - domandò Aiba.
-
E poi... ha riattaccato.
-
è dal 15 che è sempre piazzato davanti al suo
laptop viola, e non
mi ha nemmeno lasciato giocare a The Sims 3 per un'oretta! - disse
Nino, contrariato.
-
Secondo me gli sta facendo male. È ancora più
irritabile del solito
- affermò Ohno.
-
Pensate che l'altro giorno mi ha mandato a quel paese solo
perché
gli ho inviato quella catena e-mail sui My Mini Pony - disse Aiba, in
tono triste.
-
L'hai mandata a tutti noi... Aiba-chan, non crederai davvero di poter
salvare milioni di pony dall'estinzione solo inviando e-mail! -
esclamò Sho.
-
Ma io... - frignò Aiba.
-
Forse è il caldo... o l'umidità -
continuò il Riida.
-
Balle. Nemmeno si preoccupa più dei suoi capelli, ormai,
è
incredibile - disse Nino. - Una volta sono riuscito a sbirciare
quello che stava facendo... era su una strana pagina viola, in preda
ad una crisi isterica... e stava aggiornando in continuazione la
casella e-mail.
-
Allora dovrebbe essere contento se gliene mando qualcuna! -
esclamò
Aiba. - Forse potrei provare con quella sui Pokèmon....
-
NO, Aiba-chan! - lo zittirono gli altri.
-
Credo che le e-mail c'entrino, comunque - riprese Ohno. - Ieri sera
sono rientrato nel camerino perché avevo dimenticato il
cellulare, e
lui era ancora dentro. Stava borbottando: “...
dopo quella stupida ed inutile seconda mail....” e
“quanto
ancora dovrò aspettare?”
-
Forse ha una ragazza! - esclamò Aiba, un lampo di
comprensione che
gli accendeva gli occhi. - Magari gli ha mandato solo due e-mail, e
poi non gli ha più scritto!
-
Jun-kun non ha una ragazza - intervenne Sho, forse un po' troppo
irruentemente. Nino gli lanciò uno sguardo eloquente.
-
Capisco - disse Aiba, un po' avvilito. - Ma allora, cosa può
essergli successo?
-
Non lo so, ed è per questo che volevo parlarne con voi -
rispose
Sho. - Ieri notte, per esempio, era qui da me a dormire, e....
-
Come mai stava dormendo qui, con te? - intervenne Nino, malizioso.
-
Non... non è la cosa importante - rispose Sho, le cui
orecchie
stavano assumendo una tonalità estremamente vicina a quella
di un
pomodoro. - Comunque, ha iniziato a muoversi e a parlare nel sonno.
Diceva cose tipo: “...
sono del
secondo giorno... perché... sesto e settimo giorno...
già
dentro....”
… addirittura stava
cantando! “I
wanna be a Hufflepuff,
so freaking bad” e si rotolava nel
letto, quasi cadeva. Io non so proprio più come fare!
-
Forse dovremmo iniziare a fare qualcosa per lui - disse Ohno.
-
Ma cosa? - chiese Sho.
-
Potremmo iniziare a consigliargli un buono psic... - disse Nino, ma
la sua frase fu interrotta da un urlo proveniente dalla stanza
accanto, dove si trovava Jun.
-
YATTA! LA TERZA MAIL! SONO DENTRO POTTERMORE! YATTA!
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