chap 40
D'accordo...
*prende un profondo respiro*
mamma
mia, è più difficile del previsto mettere la parola fine
a questa storia. Pensare che è tutto nato il 20 dicembre del
2009...quello sì che è stato un periodo natalizio strano
della mia vita. Ho dovuto mutare la mia opinione su parecchie persone a
partire dal S. Stefano di quell'anno. Da una parte è stato
un periodo negativo...ma quello che ne è conseguito è
stato molto più che positivo. Ho scoperto, come scrisse una
volta una mia amica, che sono più resistente di quello che
sembro e che ciò che non mi uccide,mi rende solo più forte.
Quando
ho incominciato a scrivere questa storia, non pensavo mai che sarebbe
durata così tanto. Davvero, cioè.... non mi aspettavo che
tanti la leggessero prima di tutto, anche senza commentare. Non mi
sarebbe importato. Man mano che postavo, ho scoperto che forse come
scrittrice mancata, non sono poi così male se riesco almeno a
far ridere la gente. Non volevo scrivere la solita storia dove tutto va
subito contornato di zucchero, nè volevo scrivere qualcosa di
scontato, lo sanno bene quelle che hanno recensito, che si aspettavano
una certa reazione, invece i miei personaggi hanno sbaragliato le loro
previsioni :P
D'altronde, non ho mai detto di essere normale, nè che la normalità sia una dei miei costituenti fondamentali xD
Ok, forse la sto tirando un attimo per le lunghe ma, insomma, lasciatemi essere un attimo commossa dalla cosa! xD
Non
vi preoccupate comunque ( e qui parlo con chi ha seguito questa storia
) .... tornerò! Non in questa categoria di FF, ma
tornerò, percui...STAY TUNED!!!!!
Passo ai ringraziamenti e poi vi lascio alla lettura del capitolo conclusivo....
Allora... ç_ç
-
Ringrazio tutti coloro che hanno solo letto questa FF...invisibili, ma
so che ci siete. Ringrazio quelli che l'hanno messa sulle preferite o
anche solo sulle seguite...e quelli che mi hanno messo tra i loro
autori preferiti!
Ora i ringraziamenti "particolari"
-
Alla mia "Puffola Magister" @PrincesMonica, scrittrice delle ff a
più raiting rosso che abbia mai letto e che a breve mi
abbandonerà per andare in Galles ( è da tre giorni che ho
la sindrome dell'abbandono ç_ç ) , suprema lettrice in
anticipo della mia ff e l'onestà fatta in persona.G-R-A-Z-I-E!!!
:-***** Credo che senza di lei non so che verso avrebbe potuto prendere
questa FF - oltre ad alcuni capitoli extra appositamente richiesti u.u
-. Monica, attendo il ritorno delle Puffole! Vai e spacca tutto in UK,
sono fiera di te!!! Senza di te "Where the Streets Have No Name" non ha la stessa bellezza.... grazie di ogni cosa.
-
Ringrazio Ale, alias " @CutePoison83 "..... che pure se è fuori
dall'Italia, su un pullman che sobbalza continuamente per le buche nel
mezzo della Grecia al ritorno da Rodi, riesce a recensire la mia ff.
Donna, puoi rapirmi quando vuoi appena si vince all'enalotto!
-
Le mie piccole soldatesse @Joe e @Annie! Come potrei dimenticarmi di
voi....in effetti non potrei, anche perchè Joe continua a
tartassarmi per una certa FF su Draco Malfoy.... taci bocca mia taci,
sennò fai spoiler xD
-
La mia "Demone" @Ino, che so che si dimentica sempre di recensire e che
prima o poi ha detto che si mette d'impegno e passo per passo ce la
farà a leggere tutta la storia.... demone, Londra ci attende a
dicembre! *-*
-
Ilaria, Elisa e Lavinia!!! le mie compagne di uni, che mi chiedevano ad
ogni lezione d'inglese, di postare as soon as possible!
-
Ecco...sì cioè...ovunque tu sia, beh, Jackson, ringrazio
anche te, d'accordo? Galeotti furono gli occhi verdi >.<
*timidezza mode on*.... ci si becca a Londra a dicembre, sperando che
appena scorgo la tua figura, non crollo in pianti sconnessi da
fangirl...già sono al livello "risatina isterica + castelli per
aria"....
-
Bene, qui ringraziamento musicale a tutte le band ( e non ) che mi
hanno ispirato con le loro canzoni e che sono state il sottofondo
perfetto : 30 Seconds to Mars, One Republic,U2, Beatles, Skunk Anansie,
Queen, Blondie, Mika, Kings Of Leon, Bon Jovi, The Cure, canzoni del
cast di Glee, My Chemical Romance, Bob Dylan e sì.... anche
"Fire with Fire" degli Scissor Sisters!!!!E chi più ne ha più ne metta!
Se ho dimenticato qualcuno chiedo venia....
Detto questo....finisco questi chilometrici ringraziamenti e vi saluto! Alla Prossima Storia!
xoxo
valetrinity89
ps:
questo capitolo extra mi è stato rischiesto dalla mia soldatina
Annie....mia aveva dato un paio di opzioni ma la morte dei miei
personaggi non era mai stata contemplata nella mia ff,
così ho ripiegato su altro :)
CHAPTER EXTRA V -
COME HOME
Hello, world, hope you're listening
Forgive me if I`m young or
speaking out of turn
But there`s someone that I`ve been missin'
And I
think that they could be the better half of me
They`re in the wrong place,
tryin' to make it right
And I`m tired of justifying, so I say to you...
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya,
for so long, for so long
And right now there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight for you is all I`ve ever known
So come home"
I get lost in the beauty
Of
everything I see, the world ain`t half as bad as they paint it to be
If all
the sons, all the daughters, stop to take it in
Hopefully, the hate
subsides, and the love can begin
It might start now, or maybe I`m just
dreamin' out loud, but until then
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya, for so long, for so long
And right now
there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight
for you is all I`ve ever known (ever known)
So come home"
Everything I can`t be, is everything you should be
And that`s why I need you here
Everything i can`t be, is everything you
should be
And that`s why I need you here
So hear this now
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya,
for so long, for so long
And right now there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight for you is all I`ve ever known
(ever known)
So come home
Come Home"
One Republic - Come Home
- Bene, ci siamo
tutte? - Erano tutte a casa di Monica. I 30 Seconds To Mars erano in
tour, quindi la Mars House era libera. Monica andava da una parte
all'altra del salotto, nervosa come non mai mentre lei, Demone e
Discepola aspettavano solo che lei parlasse.
- Io propongo di
farlo tutte il test, così magari riusciamo a rassicurare Monica...-
fece lei.
- Quante confezioni
sono Demone?- chiese Monica.
- Quattro
confezioni, due test per ognuno...uno a testa -
- Potete anche
spartirvi il mio- fece Discepola – Tanto io è da un pezzo che non
batto chiodo...
L'atmosfera era
tesa.
- Dai Monica,
qual'è il peggio che potrebbe succedere? - fece Demone
- Io non sono
pronta per un bambino. A me i bambini non piacciono Demone! Non ho il
gene della maternità...casomai quello ce l'ha Cake...
- Io non ho il gene
della maternità! - commentò la diretta interessata. Va bene che
amava fare da babysitter ma da qui ad avere un figlio, o una figlia,
con Jackson ne passava di acqua sotto i ponti. Che poi, magari ne
sarebbe venuto fuori uno strano incrocio tra un musicista rock e
hippie dagli occhi verdi e i boccoli castani con tendenze a una sana
pazzia...
Però...non era
male come immagine. Un bambino che correva in giardino...
- Cake?
Cake??'CAKE!!- era da un minuto abbondante che Monica le schioccava
le dita di fronte agli occhi per attirare la sua attenzione.
- Si?
- Bentornata tra
noi!
- Le hai parlato di
gravidanze e già era partita per la tangente – commentò Discepola
– Ok, facciamo questi benedetti test e cerchiamo di tranquillizzare
Monica...
Venti minuti dopo
stavano guardando una replica di una puntata di True Blood una
abbracciata all'altra cercando di tranquillizzare la loro amica.
- Secondo me Jared
potrebbe veramente andare in brodo di giuggiole.- commentò Demone
- Secondo me gli
verrebbe un colpo. Oppure sarebbe capace di annunciarlo a tutto il
mondo durante un concerto.... Roba da strapparsi i capelli. Orde di
fangirls con torce e forconi. – concluse Monica.
- Oppure –
concluse Cake – Potreste essere le persone più felici del mondo e
basta. -
- Potremmo.... -
- Già, potreste. -
- Andiamo a
controllare – dichiarò Demone. Monica prese un profondo respiro.
Tanto valeva togliersi il cosiddetto cerotto.
- Non ce la
faccio!- si fermò Monica – Puffola, ti prego, controllalo tu. Ho
le gambe che mi fanno Giacomo Giacomo, per non dire che mi si stanno
trasformando lentamente in burro – la ragazza ricominciò a
camminare avanti e indietro nervosamente.
Cake andò sul
tavolino dove erano posti tutti i test e controllò quello di Monica.
Lo prese tra le mani e lo guardò. Poi sorrise.
- Monica puoi
riportare il burro delle tue gambe allo stato naturale. Non c'è
nessun bebè in arrivo. Non dovrai preoccuparti delle torce e dei
forconi per un bel po' di tempo... - alzò il tono della voce
sull'ultima frase su fare scherzoso.
Monica fece un
sospiro di sollievo e sorrise. - Pensare che mi stavo quasi abituando
all'idea...- rise.
- Ok, buttiamo
questi test di gravidanza...o bruciamoli! Di questi tempi perfino ho
paura che i paparazzi guardino dentro la mia spazzatura... e non
esagero!
Ж
Jackson
rientrò a casa sua. Era giusto tornato dall'aeroporto. Era dovuto
andare per qualche giorno a New York per dei colloqui di lavoro.
Entrò
all'ingresso e abbandonò la sua valigia su un lato insieme alla sua
inseparabile chitarra. Si diresse verso la cucina, dove era sicuro
avrebbe trovato Cake intenta a preparare qualche cosa di delizioso.
Gli preparava sempre qualcosa di inaspettato quando tornava da
qualche viaggio. L'ultima volta era stato il maiale in agrodolce.
Entrò
in cucina e vide la penisola con il ripiano in marmo vuota, senza
nulla sopra. Accanto c'era Freddy che si stava leccando una zampa su
uno sgabello.
- Non è
che ti sei mangiato tutto tu vero? - chiese Jackson. L'ultima volta
si era fregato il salame del suo panino, non si meravigliava più di
quello che poteva fare quel gatto. Goloso tale e quale la sua
padrona.... della quale incominciava a preoccuparsi.
Si
diresse verso il piano di sopra, verso la loro camera. Anche lì
tutto taceva. Tutto era in silenzio ed era fin troppo in ordine.
Sentì piano in sottofondo il cd degli One Republic, uno di quelli di
Cake.
Vide la
luce del bagno che filtrava dalla porta aperta. Sospirò. Lentamente
aprì la porta del bagno e vi trovò la sua ragazza.
Era
immersa nella vasca da bagno, con i capelli lunghi tirati su con un
mollettone e qualche ciuffo ribelle. Era completamente assorta nei
suoi pensieri e faceva galleggiare la sua mano sul pelo dell'acqua,
come un gioco.
- Mi
stavo seriamente preoccupando.... avevo tipo paura che Freddy ti
avesse ucciso e seppellito in giardino il tuo cadavere. - si appoggiò
allo stipite della porta.
Lei
continuava a non fissarlo. Ok, forse era il caso di preoccuparsi.
- Stai
parlando di Freddy, il gatto pigro che pure per andare dalla parte
opposta del salotto ha bisogno di una pausa di dieci minuti per
riposare...
Lui si
avvicinò, si chinò su di lei e le diede un bacio a fior di labbra.
-
Giornata pesante? - si sedette sul tappeto adiacente alla vasca da
bagno e poggiò un braccio e la sua testa sul bordo bianco.
- Sì e
no.... secondo te ho il gene della maternità?
Jackson
alzò la testa. - Il gene di che cosa?- strabuzzò gli occhi.
Cake
sbuffò – Monica aveva il timore di essere incinta. Mentre
aspettavamo per il test abbiamo parlato e secondo lei tra le due
sarei io quella che sarebbe una madre bravissima.... dice che vado in
brodo di giuggiole appena vedo un bambino... poi ovviamente ha smesso
con certe frasi visto che non è incinta. Per il fatto che lei era
ansiosa, tutte le Jane A. si sono messe a fare test di gravidanza...-
aggrottò le sopracciglia.
-
Aspetta.... Monica aveva paura di essere incinta? E poi è vero che
un po' in brodo di giuggiole vai quando vedi un bambino...ma non è
un po' presto per parlarne???? - Jackson era alquanto confuso.
Tutta
questa roba da donna non era per lui. Si grattò una guancia, come
sempre faceva quando era confuso.
Cake
rise. - Sai qual'è la cosa più divertente di tutte?
- Cosa?
- Jackson sorrise.
- Ho
scoperto che quella incinta sono io – concluse in un semi sussurro.
Jackson
rimase con il sorriso di prima. Solo che ora sembrava un ebete.
Lentamente sbiancò e deglutì rumorosamente.
-
Cosa...io...tu...ma....cioè... - stava balbettando. Stava
decisamente balbettando e aveva il cervello come lobotomizzato. Cosa
aveva appena detto?
Da
quando in qua c'era poca aria in quel bagno?
Ma
soprattutto, era forse il caso di ricominciare a respirare, o era
meglio uno svenimento plateale?
Cake
uscì dalla vasca e indossò il suo accappatoio. Jackson si era
alzato e appoggiato al lavabo. Ad un tratto sentì la sua ragazza
stringerlo da dietro.
-
Neanche io mi sento pronta. Non so cosa fare -
Jackson
posò le mani su quelle della ragazza e le strinse, mentre lei
poggiava la sua fronte sulla sua schiena.
Lui era
pronto?
Ж
Non era
riuscito a dormire a differenza di Cake. Per un po' l'aveva sentita
rigirarsi nel letto, tra le sue braccia, come faceva sempre, poi era
piombata in sonno agitato.
Ci aveva
messo una notte intera ad assimilare il tutto, ma ora aveva
decisamente le idee chiare. Molto probabilmente Cake aveva
interpretato la sua prima reazione come una sorta di tirarsi
indietro, per questo si era sentita persa, come se non sapesse se
appoggiarsi a lui.
Si stese
meglio accanto a Cake che, nella sua veste da notte verde chiaro,
dormiva. Jackson sapeva che a breve si sarebbe svegliata. Aveva una
sorta di orologio biologico che la faceva svegliare a una data ora.
Vide la
sua ragazza stiracchiarsi e aprire gli occhi. Mise a fuoco ciò che
la circondava e poi si voltò verso di lui, come a ricordarsi che non
era da sola.
-
Buongiorno – sembrava non si ricordasse cosa gli aveva detto ieri.
Lo baciò sulle labbra
-
Buongiorno anche lei, donna della mia vita....
- Come
mai sei già sveglio? Di solito quando torni da un viaggio dormi fino
alle undici per recuperare sul jet-lag …
- Non
riuscivo a dormire. Così mi sono messo a pensare...
- Che
non sempre è una buona cosa nel tuo caso – ridacchiò. Stava
evitando il discorso.
- Ti
stupiresti di cosa potrei tirare fuori dalla mia mente, mia cara.-
Tirò fuori un foglio di carta spiegazzato – Allora.... Dovremo
liberare una camera, avevo in mente quella degli ospiti accanto alla
nostra se per te non ci sono problemi. Potremmo metterci a dipingerla
come abbiamo fatto con la nostra, anche se vorrei farci un bel
disegno come la stanza del pianoforte, che ne dici? Ah, poi pensavo
di chiamare la banca! Avevo intenzione di aprire un fondo per il
bambino, non si sa mai... - stava spuntando tutti i punti della lista
su cui aveva pensato tutta la notte. Aveva scritto da entrambi i
lati del foglio e la lista non si era rivelata per nulla corta.
- Poi
dovresti incominciare ad andare dal ginecologo...preferisci un parto
in casa o in ospedale? Che ne pensi dell'epidurale? O vuoi un parto
in acqua?
- Ferma!
Ferma! Ferma!- Cake poggiò una mano sulla sua, visibilmente
allarmata – Che diavolo stai combinando? - si mise la gambe
incrociate sul letto, preoccupata.
Jackson
la guardò fissa nelle sue iridi color cioccolato. Nella sua numerosa
lista aveva dimenticato di aggiungere di spiegare cosa aveva
ponderato tutta una notte intera. Si alzò, sempre sotto lo sguardo
di Cake e incominciò a esporre quello che gli passava per la testa.
-
Quando ieri mi hai detto di aspettare un bambino, mi sembrava di
esser stato lobotomizzato. Non riuscivo a connettere i neuroni uno
con l'altro. Ci ho messo una notte intera a capire che quella
sensazione di rincretinimento era felicità- si mise una mano ad
altezza del cuore, come a cercare di non farlo uscir fuori dalla
cassa toracica – Appena avevo capito di volerlo,
di voler davvero diventare padre,
ho incominciato a pensare a come io e le mie sorelle siamo stati
cresciuti, a quanti sacrifici i miei genitori hanno fatto e quali
valori mi hanno insegnato.... e da questi pensieri è nata la
lista...
Cake teneva le sue braccia serrate al suo cuscino. Lo abbandonò e
corse immediatamente ad abbracciare il ragazzo.
- Ehi!Ehi!Ehi! - la strinse tra le sue, dolcemente
- Colpa degli ormoni -
-
Sento che questa sarà la scusa dei prossimi otto mesi e mezzo... -
raccolse il viso della ragazza tra le sue mani – Sei la donna della
mia vita...come potevi solo pensare che volessi tirarmi
indietro?
- Quando te l'ho detto eri più bianco di un fantasma … ho avuto
una legittima paura. E comunque, anche se ti fossi tirato indietro,
lo avrei tenuto lo stesso...
- Umh... - le diede un bacio a fior di labbra
– Poi
mio fratello avrebbe noleggiato un fucile o un cecchino appositamente
per ucciderti -
- Probabile... allora? Parto in casa o in ospedale?? Se è un
maschietto che ne dici di Gabriel? O preferisci un nome strano o in
disuso tipo Alphonse? Non hai fame? Io sì! Che ne dici di pancakes?
La madre di Ben mi ha dato una ricetta favolosa...- la stava
trascinando per mano, ancora in pigiama ( che nel suo caso era una
maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni ricavati da una
vecchia tuta ).
- Jackson! Fermati tre secondi! -
Lui si voltò fissandola al colmo della felicità e un sorriso
sincero.
- Dimmi !
- Gabriel
- Cosa scusa? - aggrottò le sopracciglia.
- Gabriel mi piace come nome- fece lei arrossendo. Poi furba sorpassò
Jackson sulle scale – Io voglio i pancakes con le gocce di
cioccolato, lo sai, le donne in attesa hanno sempre la precedenza...
e poi chi arriva ultimo pulisce tutto!!!!!- la ragazza corse verso la
cucina.
- Hey! Non vale!!!! -
FINE
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