Storia Regal
La canzone "Dream of an Absolution", il theme di Silver. Se volete
sentirla è questa: http://www.youtube.com/watch?v=tZBctzSajNI
La trama è tratta da Tales of Symphonia.
Le immagini sono di qualcuno.
Ringrazio Sega, Namco e qualcuno.
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In the night-light, do you see what you dream?
All your troubles, are they all what they seem?
Look around you, then you may realize
All the creatures saw with the light.
Regal Bryant. Presidente della Lazareno Company. Il nobile più
rispettato e famoso per il suo bell'aspetto e l'estrema raffinatezza.
Almeno un terzo dell'economia del regno si basava sulle operazioni
commerciali della sua compagnia. Nonostante tutto il potere che
possedeva era un uomo semplice, si accontentava di fare ciò che
gli piaceva, fosse pure giudicato sconveniente agli altri nobili. In
ogni caso, nessuno avrebbe immaginato di vederlo in prigione,
condannato per l'omicidio di una sua dipendente. Come poteva qualcuno
con quegli occhi così fieri aggredire una giovane indifesa che
era anche ammalata gravemente? Probabilmente era semplicemente
impazzito, infatti poco prima aveva ceduto la presidenza a George, il
suo amico più fidato e capace. Ciò che aveva
costruito con annie di lavoro, l'aveva abbandonato in un paio di ore...
D'altronde si poteva intuire da distante l'orgoglio che portava con se'
mentre passeggiava per Altamira. I capelli folti e ribelli, lo sguardo
sempre serio ed i muscoli scattanti, risultato di intensi allenamenti
per padroneggiare le teniche di lotte a mani nude. Forse non sapeva che
le mani possono essere tenute chiuse a pugno per difendersi, ma anche
aperte per dare una carezza... In ogni caso quello non era
più un uomo, ma solo l'ombra di ciò che era stato e
nessuno lo ricordò più nelle feste a corte.
In the night-light, do you still feel your pain?
For the valor you waited, never came!
If you were able, would you go change the past?
Era in quella prigione da molti anni. Non pativa la fame anche se i pasti erano penosi.
Non desiderava alcuna luce perchè avrebbe nuovamente visto se' stesso.
Non sentiva la mancanza di un letto, non se lo meritava.
Non provava nemmeno il bisogno di compagnia; odiava se' stesso, perchè gli altri avrebbero dovuto apprezzarlo?
Era grato di quella punizione, era grato di quelle manette, era grato dell'oblio in cui era sospeso.
Lui aveva ucciso chi amava. Non meritava nemmeno la morte.
And I might know of our future,
But then you still control the past.
Only you know if you'll be together,
Tonight!
Alicia. La flebile tregua con la sua mente era conclusa. Il fantasma di
Alicia lo tormentava. Gli ricordava i bei momenti passati assieme fino
a quella conclusione. Neppure lui, con tutto il suo potere, era
riuscito a proteggerla.
La prima volta che si erano visti, lei era solo una servetta. Puliva
gli uffici, si impegnava molto ed i suoi capelli di un rosa intenso
ondeggiavano in sincronia con il suo corpo snello. Aveva salutato il
suo capo, l'uomo la cui influenza era al pari del Re e del Papa, con
una leggerezza sconcertante. Non le era nemmeno passato per la mente di
dover portare rispetto, lei era così semplice e fragile. Lui
aveva imparato ad apprezzarla in mezzo alla massa di nobildonne
adulatrici e di sottoposti che cercavano solo di fare carriera.
Parlando, aveva scoperto che stava lavorando per aiutare sua sorella di
poco maggiore, Presea, che l'aveva cresciuta da quando i loro
genitori erano morti. Voleva ripagarla per tutto ciò che aveva
sacrificato per lei, dunque metteva tutto il suo impegno in quel
lavoro. Commosso dalla forza di volontà di Alicia, Regal aveva
voluto promuoverla per aiurtarla ed anche averla più vicino a
se'. Dopo il lavoro erano soliti incontrarsi sul tetto della Lazareno
Company. Con un'allegra fontana dietro di loro e circondati da un
giardino di fiori, si sedevano a parlare amabilmente su una panchina,
ogni giorno sempre più vicini. Quando infine una sera le loro
mani si sfiorarono, nessuno dei due fremette a quel tocco.
Semplicemente era ciò che entrambi volevano e non avevano paura
di affrontarlo insieme. Regal non avrebbe mai rinunciato a lei e la
cosa era reciproca. Tuttavia sapeva che scandalo sarebbe emerso dalla
loro relazione. Gli voleva troppo bene per fargli scegliere tra lei e
la compagnia, ma non voleva respingerlo. Quella sera si coricò
piena di dubbi ed ebbe per la prima volta paura. Presea l'aveva
protetta da piccola. Regal le era stato sempre accanto da quando era
lì. Ma chi la poteva difendere da se' stessa?
George aveva guardato con preoccupazione l'evolversi del rapporto tra
il presidente e la ragazza. Avrebbero perso tutti se la cosa fosse
andata avanti, Regal doveva sposare una nobile o avrebbe dovuto
rinunciare alla Compagnia. Tuttavia non sarebbe intervenuto se
quell'uomo non fosse arrivato.
Perchè aveva permesso che la Compagnia commerciasse con Vharley?
Sapeva che era un tipo losco. In ogni caso non era quel trafficante
malvagio ad aver trapassato con le sue mani il corpo di Alicia. Era
stato lui. E doveva pagare. E aveva pagato. Ma non abbastanza. Non
sarebbe mai stato abbastanza.
In the night-light, do you see what you dream?
All your triumph, and all you'll ever be?
Look around you, then you may realize,
Happiness lies trapped in misery!
George aveva permesso che Vharley portasse via Alicia per i suoi
esperimenti sulle Ex-sfere. Queste erano pietre create e cresciute nel
corpo di esseri umani, le cui vite appassivano lentamente nel processo.
Quando l'Ex-sfera era ultimata, la vita cessava per i poveri
innocenti. L'innamorato riebbe indietro la sua amata Alicia da
Vharley; infatti l'Ex-sfera non aveva reagito bene quando era stata
inserita nel corpo della ragazza e quindi era cessata la sua
utilità. Anche Regal possedeva un'Ex-sfera; gli era stata
applicata da bambino e gli consentiva di sfruttare tecniche di
combattimento estremamente potenti. Alicia era malata ma comunque
sorrise sempre perchè era con lui, e sapeva che avrebbe
fatto di tutto. Se avesse fallito, in ogni caso era stata fino
all'ultimo con colui che desiderava. L'Ex-sfera la stava divorando dal
suo interno, assorbiva la sua energia vitale invece di sostenerla e
potenziarla come avrebbe dovuto. Alicia volle andare sul tetto con
l'amato per l'ultima volta, Regal sarebbe partito nuovamente per
cercare una cura l'indomani. Mentre i loro sguardi si incrociavano
accarezzati dal vento, una fitta al petto la colse. L'Ex-sfera la stava
sopraffacendo, presto avrebbe perso il controllo... Ebbe il tempo per
l'ultimo bacio ed un sussurro, prima di trasformarsi in un mostro fuori
controllo.
Il primo colpo colse Regal inaspettato, lo scaraventò sul muro
con forza. Sentiva ancora le ultime parole di Alicia nelle orecchie:
"Scappa."
Il mostro si avvicinò trascinandosi sulle deformi gambe verdi.
Al centro della faccia aveva una sfera tonda e rossa come il sangue.
Quella cosa lo aggredì nuovamente, Regal bloccò il
braccio ma non sfruttò l'apertura per contrattaccare... Non
poteva farlo.
Poteva anche essere verde, bestiale e ripugnante, ma quella era Alicia, indossava ancora i suoi vestiti, anche se stracciati.
La cosa sembrò esitare, poi protese le braccia in avanti e catturò l'uomo in un abbraccio mortale.
Allora lui udì nuovamente la sua voce: "Regal, finchè
sono ancora in me stessa... uccidimi! Non voglio vivere in questo modo.
Uccidimi, ti prego."
Quella fu l'unica volta che pensò di disubbidire ad una richiesta di Alicia, ma alla fine cedette.
Affondò le sue mani in quel corpo degenerato e pose fine a tutto con un solo colpo.
Poi restò lì immobile, in un abbraccio insanguinato.
Cause every night I will save your life!
And every night I will be with you!
Cause every night I still lay awake,
And I dream of an absolution!
Se fosse mai uscito da quella prigione, avrebbe portato per sempre delle manette. Simbolo del suo peccato imperdonabile.
Quelle mani avevano ucciso chi aveva amato. Non le avrebbe mai più usate.
Solo Alicia avrebbe potuto liberare Regal dal suo dolore, ma non l'avrebbe più rivista.
And every night
And every night
I will dream.
Nonostante ciò, Regal sognava.
A quello non aveva ancora rinunciato.
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E' stato bello scrivere mentre ascoltavo la musica che mi
ispirava. Strano però, avrebbe dovuto distrarmi ed invece ha
reso le cose più facili.
E' un peccato che mi venga spontaneo scrivere storie tristi,
probabilmente perchè nella vita è più semplice
essere infelici.
Forse semplicemente stimo chi ha sopportato grandi sofferenze con stoicità e dunque mi piace scrivere di quest'ultimi.
Comunque c'è sempre un raggio di speranza no? Anche se non si vede, potrebbe sempre essere dietro l'angolo.
L'importante è correre verso di esso senza venire ostacolati dalle manette che ci portiamo appresso.
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