All'ombra di Algieba

di GraceBlack
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Era una calda giornata di fine Luglio, quando un gufo iniziò a battere animatamente contro la finestra di Sirius Black. Il giovane con aria sorpresa si

apprestò a far entrare il messaggero e a liberarlo della lettera. 

Era di James, il suo migliore amico. Il viso si illumino di gioia nel vedere la sua grafia e nell’apprendere la lieta notizia che quelle parole gli annunciavano: «E’

ufficiale, sono diventato padre! E’ un maschio Sirius! Non vedo l’ora che tu ci raggiunga, io e Lily ti aspettiamo!». 

Senza pensarci due volte raccolse le chiavi della moto e si apprestò a sfrecciare verso casa Potter. La strada era trafficata, ma a lui questo non importava

con un colpo alle marce la sua fantastica moto si librò alla volta del cielo. 

Il volo fu piacevole nonostante il caldo, l’emozione che stava provando era indescrivibile. James, il suo James, era diventato padre. Quello scapestrato del

suo migliore amico ora aveva un’altra vita a cui badare. E Lily già la immaginava raggiante in tutta la sua bellezza. 

Senza accorgersene era fuori dalla porta. Sistemò meglio i fiori che aveva comprato per la neomamma e tremante suonò il campanello. Un minuto dopo

eccolo lì, James che sfoderava uno dei suoi sorrisi migliori. Lo abbracciò senza dire una parola, tra loro le parole erano superflue. 


Erano come fratelli: da più di 10 anni si conoscevano e avevano condiviso più cose loro due che non dei fratelli siamesi. 

Come dicevano sempre i professori: dov’era James era nascosto per forza anche Sirius, e tutto questo non sarebbe mai cambiato. 

Entrarono insieme in casa. Tutto intorno a loro era adibito a festa, c’erano palloncini azzurri ovunque, centinaio di fiori davano colore agli ambienti già di

loro accoglienti della calda dimora dei Potter. Lily e il piccolo erano al piano di sopra. Lei era intenta a cullarlo sulla sedia a dondolo mentre cantava

dolcemente un motivetto. 

Quando li vide sulla porta sorrise contenta: «Sirius, sono lieta di presentarti Harry James Potter» disse dolcemente e aggiunse: «Il tuo figlioccio». 

A quelle parole Sirius si voltò verso James incredulo «Io? Mi avete scelto come padrino di Harry?»

 «Chi altri se no?» rispose James contento della sua reazione.

«Vuoi prenderlo in braccio?»

Lily si era alzata e gli porgeva Harry avvolto in una candida copertina avorio. Sirius senza dir niente accolse tra le braccia quel tenero corpicino e si incantò

ad osservarlo. Gli sembrava la creatura più piccola ed indifesa del mondo.

Lily e James osservavano la scena sorridenti, sapevano in cuor loro che il loro amico avrebbe dato la sua vita per Harry, qualsiasi cosa fosse accaduta.





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