Clown Verde.

di Cucuzza2
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Fa caldo.
Con le spalle incollate alle pareti della nicchia, suda.
Non può muoversi. Il clown incombe su di lei.
Una pistola a contatto con la sua tempia. Una mano decisa.
Chiude gli occhi.
 
Una bambina. Una casa in mezzo alla foresta.
Una voce calda e rassicurante.
«Tu sei la prescelta. Sarai mia allieva.»
Annuire, convinta. Sorridere.
«Diventerò un grande pagliaccio come te?»
«Ma certo!»
«G-grazie.»
«Tu sei la prescelta. Tu sarai la mia allieva. Tu diventerai una Clown Verde.»
 
Il metallo gelido a contatto con la pelle arroventata. Uno sguardo, truce, nascosto dal trucco colorato attorno agli occhi.
Una morsa gelida che serra la spina dorsale della ragazza.
La Nicchia. La luce di una torcia, che illumina il volto del clown di riflessi innaturali.
I polsi rigati da una corda annodata strettamente.
La paura.
 
«Maestro, ma essere un Clown Verde è una cosa speciale?»
«Non vedrai mai una famiglia di Clown che pratichi un’arte più sublime.»
«Ma... Cos’è che vi rende tanto speciali?»
«Quelle.»
Impronte nella foresta. Passi leggeri. Entrare nella casa.
Un dito che indica la Nicchia. Ninnoli stravaganti, contenenti il potere dei Clown Verdi.
Ognuno sarebbe valso molto denaro. Sarebbe stato un peccato tenerli ancora lì.
In effetti sarebbe stato un peccato anche rubarli, ma a lei questo non importava.
 
«Guardami negli occhi, piccola ladra.»
Uno sguardo. Una mano che le scivola in tasca.
La pietra rifulge in mano al Clown Verde.
«Non hai ancora conosciuto il nostro maggiore potere.»
Uno scatto. Un movimento brusco. La sua personalità, ricacciata nell’intimo dell’essere.
Fili che partono da ogni arto, per poi ricongiungersi fra le mani del Clown.
 
 
Un sorriso di trionfo.
Missione compiuta.
È davvero una bellissima marionetta.




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