On High Skies

di ethelincabbages
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On High Skies

I

«Okay, resta solo l’ultimo gruppo…» brontolò Oliver, sempre più depresso dall’assenza di validi giocatori – aveva i gemelli Weasley, come Battitori, e Angelina Johnson era un’ottima Cacciatrice, e poi c’era lui ovviamente, ma i nomi che aveva appuntato per gli altri tre posti non erano neppure lontanamente soddisfacenti.
Ricontrollò i cognomi dell’ennesimo gruppetto di ragazzi di belle speranze: Bell, Dave, McCallister, Roberts Spencer, Spinnet, Winchester. «Mmh…» perse un po’ di tempo a rimuginare sul da farsi. «Facciamo un quattro contro quattro, senza Cercatore?» Fece navigare un po’ gli occhi attorno ai suoi aspiranti giocatori; si sorprese a specchiarsi nello sguardo perplesso di una piccola Cacciatrice. «Su cosa non ti trovi, piccoletta? Bell, giusto?»
La ragazzina gli lanciò un’occhiata torva al sentirsi definire ‘piccoletta’ «Chi dovrebbe essere l’ottavo?» chiese, e in qualche strana maniera riuscì a suonare sia gentile che impertinente.
«Io. Chi, se no?»

*

Liberatorio. Per Katie volare, rincorrendo una Pluffa, era sempre stato liberatorio. Era come i lunghissimi pomeriggi primaverili, come il fischio del vento nelle orecchie, o la soddisfazione di battere suo fratello. E voleva, voleva davvero entrare in squadra.
Riuscì ad intercettare il passaggio sbilenco di McCallister, ma Alex Spencer aveva una strana idea di come si dovesse usare la mazza e difficilmente riusciva a proteggere lei e Alicia Spinnet dai Bolidi lanciati da Winchester. Riuscì a lanciare la Pluffa verso Alicia, zigzagando un po’ qua e là, puntando alle porte, dove quel gran genio di Baston aspettava attento. Come poteva valutare i giocatori mentre prendeva parte al match?
Katie lasciò andare le sue riserve sull’arrogante Capitano,  quando Alicia le rilanciò la Pluffa, fornendole il perfetto assist per un goal da memoriale; McCallister le stava alle calcagna e Baston la fissava curioso, un piccolo guizzo negli occhi del quindicenne la distrasse nuovamente, fece appena in tempo a rilanciare la Pluffa verso l’anello di destra, che un Bolide folle la colpì in pieno orecchio, sconvolgendo il suo equilibrio.
Quel che vide e sentì prima di cadere fu solo tanta confusione, la Pluffa che volava oltre l’anello e Baston che si lamentava ad alta voce «No, la piccoletta no!»

*

«Ma non ti svegli mai?» si lagnò Oliver, sussurrando, più all’aria intorno a lui che alla dodicenne addormentata. Aveva i boccoli biondi tutti sparati sul cuscino, e un simpatico broncio sulle labbra. Era buffa.
Angelina e l’altra nuova Cacciatrice, Alicia, gli avevano assicurato che stava bene, e che Madama Chips non voleva che nessuno la disturbasse. Ma Oliver era una persona cocciuta e si era messo in testa che dovesse essere lui a darle la notizia.
Era una tipetta forte, questa Katie. Piccoletta, ma forte. Decisamente quello che gli serviva in squadra.
«Che ci fai tu qui?» Sentì la voce impastata di una Katie Bell appena sveglia chiedergli.
«Ti aspettavo.» La ragazza alzò le sopracciglia, scuotendo la testa, non completamente sicura di non essere ancora nel mondo dei sogni. Oliver sogghignò.  «Sei dentro» bisbigliò. Non si mosse dalla propria posizione fino a quando non poté osservare l’espressione stupita di Katie mutarsi in un sorriso di felicità.

 





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