Continuavi a correre e non ti voltavi.

di HarryJo
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Continuavi a correre, e non ti voltavi.

 
 
« Ginny! Ginny! »
Una voce andava avanti a chiamarti dalla foresta.
Ma a te non importava.
Continuavi a correre e non ti voltavi.
Via, attraverso i sentieri più bui, più veloce che mai.
 
Cosa speravi di trovare?
Una consolazione? Una speranza?
No.
Tu cercavi un altro dolore, quello fisico.
Quello che proveniva dai graffi che ti procurava lo scontrarsi con i rami degli alberi.
Un dolore visibile, un dolore tangente.
 
« Ginny! Ginny! »
Di nuovo quella voce, ma tu non la sentivi.
Non volevi sentire.
Le lacrime si erano incastonate ad ornare i tuoi occhi, ma non permettevi loro di scendere.
Dolore, ancora dolore.
 
Era possibile che amare fosse così distruttivo?
L’amore doveva portarti gioia, speranza, fiducia.
Invece ti aveva recato ferite. Ferite, e nuovo dolore.
 
Eri inciampata in un albero caduto; nell’ombra dell’oscurità non l’avevi visto.
Avevi i palmi graffiati, le ginocchia sbucciate: finalmente le lacrime avevano cominciato a scendere.
« Ginny! »
La voce ti raggiunse. Era accanto a te ora.
« Ginny, io ci sarò sempre » disse. « Non permettere al tuo dolore di sopraffarti ».
Neville c’era sempre stato. Neville ora era accanto a te e cercava di aiutarti, nella Foresta Proibita.
Aveva paura una volta di entrarci, eppure per te era arrivato fin lì.
Per impedirti di farti ancora più male.
 
Quando apristi gli occhi vedesti subito una chiazza rossa davanti a te.
Era una bandiera, quella dei Grifondoro.
Ti eri addormentata nella Stanza delle Necessità per mano a Neville.
Una lacrima ancora ti rigava il viso.
« Grazie » avevi mormorato.
Il tuo dolore accanto a lui si alleviava.




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