Heroes
-Oggi ho portato Trisha dal dottore per
quella tosse che ha da due settimane, ma c’era troppa gente, ha detto che la
passerà domani. Non che sia un problema, è solo tosse, ma se la signora
Thompson non fosse stata dentro per tre quarti d’ora sono sicura che ci sarebbe
stato tempo per tutti. E’ simpatica, la signora Thompson, ma un po’ troppo
piena di sé, è deve ancora restituirmi la pirofila che le ho prestato il mese
scorso...- Winry ha le braccia cariche di abiti appena stirati, e li deposita
pesantemente sulla propria parte di letto. Disteso sull’altra, Edward grugnisce
senza sollevare gli occhi dal libro.
-Di certo è meglio di Elizabeth,
comunque. Ti ricordi di Elizabeth? Ma sì, è anche venuta a cena da noi un paio
di volte. Credevo fosse una brava persona, un’ospite deliziosa, davvero, ma poi
Amelia mi ha detto che le ha sentito dire che sono grassa, e sul serio, una
cosa del genere non me la sarei mai aspettata...- Prende una maglia dalla cima
del cumulo e ripiega le maniche con rabbia, quasi fosse tutta colpa loro.
-Tu non trovi che sia grassa, vero, Ed?-
Edward la squadra da sopra la rilegatura
del libro, il prendisole rosa di due taglie troppo stretto, le ciabatte verdi
di plastica trasparente, il grembiule giallo a stampe di utensili da cucina, un
cucchiaio, un matterello, un pelapatate. –Certo che no, Winnie, sei bellissima
come sempre.-
Winry pinza i lembi di una gonna alla
gruccia con più entusiasmo. –Lo immaginavo, è solo una pettegola, ed è
invidiosa perché io ho una bella famiglia mentre suo marito la tradisce con la
fioraia, hai presente quella ragazza giovane, con i boccoli neri? Avevo
comprato un ficus da lei, ma è morto dopo qualche mese, non ha roba molto
buona, è meglio andare a fare spese in città. A proposito, la settimana prossima
iniziano i saldi e i bambini hanno bisogno di nuove divise per la scuola, vuoi
venire anche tu a sceglierle?-
-Mi fido dei tuoi gusti, Winnie, fai pure
da sola.- Sfoglia la pagina e appunta qualcosa in un angolo con un mozzicone di
matita rosicchiata.
-Oh, bene, credo andrò con Amelia, anche
suo figlio inizia la scuola quest’anno, è tutto eccitato, è così carino.- Ride
appena, alle prese con i bottoni di una camicetta. –Dice che vuole fare
l’alchimista, oddio Ed, ti ricordi di te e Al? E poi avete salvato il mondo,
oh, il mio grande eroe!- Si allunga sul letto e gli scocca un bacio sulla
guancia. Edward si toglie i residui di lipgloss dalla pelle appena la vede
voltata ad appendere un paio di pantaloni nell’armadio.
-Sai, credo che avrebbero dovuto erigere
una statua in vostro onore in paese. Voglio dire, nessuno sarebbe qui senza di
voi, la gente dovrebbe ricordarselo prima di criticare i miei gerani.-
Edward torna indietro di un paio di
pagine per rileggere un’annotazione a margine. –I tuoi gerani sono splendidi-
Winry si gonfia, un paio di calzini
stretti in mano. –Vero? Ah, ma la signora Peeker ce l’ha con me da quando ho
preso l’ultimo bagnoschiuma in offerta. Come se fosse colpa mia se lei si è
attardata a litigare con la commessa del banco del pesce. Era convinta che
avesse premuto con un dito mentre pesava il suo tonno, e non stento a crederci,
l’ha fatto un sacco di volte anche con me, ma insomma, se a quel punto arrivi e
i bagnoschiuma sono finiti non hai diritto di arrabbiarti, non trovi?- Prende l’ultimo
scialle rimasto sul copriletto e lo ripone con cura nel primo cassetto del
comò.
Edward cerca un segnalibro e trova una
foglia che gli ha portato ieri Trisha quando è andata al parco con zia Pinako.
–Certo che no-
Winry accende la luce accanto al letto e
spegne quella grande. Nella penombra della stanza, Edward la vede togliesi il
grembiule e il prendisole e appoggiarli di traverso su una sedia. Sotto indossa
delle mutande bianche con dei fiorellini rosa e lilla e azzurri, e un reggiseno
il cui elastico sta lentamente cedendo giorno dopo giorno.
-Ed, vuoi che facciamo l’amore? Non è un
problema, domani dovrei cambiare le lenzuola comunque.-
Edward distoglie lo sguardo dalle sue
mutande a fiorellini e dal suo reggiseno, e spegne la propria lampada. –Stasera
no Winnie, ho mal di testa-
Winry annuisce comprensiva e si mette una
lunga camicia da notte di cotone giallino, cosparsa da pallini di tessuto. –Non
c’è problema, non ne avevo molta voglia nemmeno io, sono stanca- Spegne anche
la sua lampada e si distende su un fianco sotto il lenzuolo, dandogli le
spalle. Edward le circonda i fianchi con un braccio e appoggia la testa al
cuscino. Pochi minuti dopo inizia a russare.
E questa, signori, è la loro vita. Gli
eroi non restano eroi per sempre, checché ne dica la gente. La storia, ormai, è
soltanto una storia.
Angolino
E boh. Niente, l’idea ce l’ho in testa da un
po’, e poi oggi per la prima volta da qualcosa come... un sacco di tempo, mi
sono seduta davanti al pc e mi sono detta
sì, oggi ho voglia di scrivere. E così ho scritto :D E basta, non è che ci sia
molto da raccontare. Se recensite mi fate felice e vi meritate un biscotto con
doppio cioccolato e pezzi di nocciole intere (lo so che o sono a pezzi o sono
intere, ma fate finta di niente e mangiate in silenzio, non si parla a bocca
piena è_é)
...altra cosa, "Winnie" l'ho un po' preso da una fic di caskalangley, Boxes, nel senso
che lei usa "Winie", mi pare, ma Winnie mi
ricorda l'orsetto e io odio quell'orsetto, ma... Be', insomma, l'ho più o meno
preso da lì, sappiatelo.