Non era così che sarebbe dovuta andare
- Rispondi, Apollo!
Come diavolo
ci era finito
in quella situazione? L'ultima cosa che ricordava con chiarezza era di
essere entrato in casa e di aver salutato la sua fidanzata.
Poi c'era
stato qualcosa... qualcosa che l'aveva fatta arrabbiare.
- Dimmi
subito la verità o io ti... ti... ti psicocinetizzo!
Oh,
fantastico. Legato, torturato e psicocinetizzato.
Cosa poteva volere di più?
Tutto per un
singolo, stupido e insignificante capello.
E non un
capello
qualsiasi, sarebbe stato troppo facile. Quello che aveva sulla spalla
era un capello nero, corto. Certamente non apparteneva a Silvia.
- Allora?
Voglio una risposta!
Ma quante
volte doveva spiegarglielo?
- Reika mi ha
solo accompagnato a comprare un regalo per il nostro anniversario, non
so più come dirtelo!
La bionda
scosse la testa con foga, poi tornò a puntare lo sguardo di
ghiaccio su di lui.
- Quindi mi
tradisci con la ragazza di mio fratello - esclamò indignata
- Ma non ti vergogni?
- Io non ti
tradisco con nessuno!
- Non mentire!
Apollo si
mosse nervoso sulla sedia, per quanto fosse possibile.
Era circa
un'ora che
cercava di far capire alla sua fidanzata che lui non aveva fatto niente
di male, ma lei sembrava non voler recepire il messaggio. Cosa doveva
fare? Ormai Silvia era partita, non c'era modo di fermarla; per quanto
si sforzasse, non riusciva a farle entrare in quella testolina bionda
che lui non l'avrebbe mai tradita, perché l'amava con tutto
se
stesso.
- Ah, non
rispondi? Non ti degni neanche di provare a difenderti?
E cosa aveva
fatto fino a quel momento?
- Bene!
Tremò
vedendola alzare il braccio e assumere l'espressione concentrata che
ormai gli era fin troppo familiare.
Avrebbe
pronunciato una
sola parola e lui sarebbe finito con la testa infilata nel muro. Per
una cosa che non aveva fatto. Per una volta che era del tutto
innocente...
- Psicocinesi!
Eccola.
Apollo, corda
e sedia
presero a volare, scaraventati al lato opposto della stanza. Il rosso
ebbe appena il tempo di sospirare prima di impattare violentemente
contro la parete.
Non era
così che si
era immaginato il loro primo anniversario di matrimonio. Non c'erano la
cenetta prelibata, le lenzuola morbide, la pelle profumata di Silvia.
Non era
così che sarebbe dovuta andare, assolutamente.
Eh
sì, sono tornata. Devo ammettere che un po' ne sono
contenta:
questa schiffezzuola è la prima cosa che il mio unico
neurone
è riuscito a tirar fuori da non so quanto tempo. Suvvia,
festeggiate con me :)
Bisogna innanzitutto che questa flashfic nasce da una frase di e
r a t o (quindi se vi
sentite male dopo averla letta il 50% della colpa è sua), e
anche il "ti psicocinetizzo" è suo. La ringrazio per
avermelo prestato :)
Bon, sperando che la schifezzuola di cui sopra non causi troppi danni,
ringrazio anticipatamente chiunque leggerà,
recensirà e/o la inserirà in una delle tre liste!
Un baci8!
|