Quel giorno era di cattivo umore. Non solo si era ritrovato in
un letto vuoto ma si era pure accorto di
essere in ritardo per il suo appuntamento. Aveva dato un ultimo sguardo nella
stanza delle riunioni,nel tentativo di riuscire almeno a salutarla,ma niente.
Non era da nessuna parte.
Furente,si era allontanato dal palazzo, ripromettendosi un
comportamento scorbutico ed insopportabile nei suoi confronti a cena.
La camicia bianca,che indossava,aperta per metà e lasciata
fuori dai pantaloni, lo infastidiva non poco col suo svolazzare qua e là,ma
d’altronde,se voleva passare inosservato nel mondo dei Ningen, doveva
travestirsi bene. Lei poi, che non
sopportava essere riconosciuta da estranei, era particolarmente maniacale da
questo punto di vista e lui,da questo trattamento,non ne usciva illeso.
Nonostante il suo ritardo riuscì ad arrivare in un orario
decoroso al luogo dell’appuntamento: Kurama lo aspettava seduto su una panchina
del parco in compagnia di Kuwabara e….Yukina. Si impietrì:sua sorella rideva
alle battute sceme del carotone e sembrava felice. Infatti,da quello che gli
raccontava il kitsune, quell’idiota aveva chiesto meno di due settimane fa la
mano della dama dei ghiacci e di lì a poco si sarebbero sposati (quando era
venuto a conoscenza della cosa,perfino lei aveva provato timore di fronte alla sua furia
omicida).
-Dovevi aspettartelo-gli aveva detto Yusuke una settimana
fa, durante uno dei suoi annuali viaggi nel mondo dei demoni –e faresti bene a
dirle chi tu sia in realtà. Ci tiene molto alla presenza di suo fratello al
matrimonio con Kazuma, alla tua presenza- aveva aggiunto, mentre controllava
che suo figlio, un demonietto di neanche quattro anni che si aggirava curioso
per il palazzo di Yomi, non si facesse male,altrimenti Keiko lo avrebbe ucciso.
Sapeva di doverlo
fare per l’amore che provava per lei ed anche perché,nonostante ciò che aveva
detto a Shigure durante il loro scontro, non sopportava più un simile fardello.
Perso com’era nei propri pensieri non si accorse che
Kuwabara e Yukina si erano congedati da Kurama e se ne erano andati
-Hiei,hai intenzione di rimanere lì appollaiato per molto?-
Lo guardò male e si redarguì mentalmente per la sua
distrazione:scese quindi dall’albero e con uno sbuffo si sedette accanto
all’amico:-Non riesci proprio ad accettarlo,eh?!-
-Umh?!-
-Che tua sorella si
sposi con Kuwabara-
-Tsk,non capisco come faccia a sopportare quell’idiota, è
semplicemente un…idiota,ecco-replicò il demone di fuoco,incrociando le braccia
sul petto ed assumendo un’aria imbronciata.
Kurama rise di gusto e gli diede una leggera spinta sulla
spalla:-Sei esagerato Hiei,Kazuma non è un cattivo ragazzo e solo un po’
espansivo,tutto qui-
-Piuttosto perché mi hai chiesto di venire qui?Ti sei forse
deciso a dirmi cosa c’è che non va nella tua miserevole vita?-
L’altro demone smise immediatamente di ridere:-Non sei stato
carino a definire “miserabile” la mia vita,sai?-
-Non sono io che la considero tale-
I loro sguardi si incontrarono e l’espressione di Kurama si
indurì:-Non usare lo jagan con me-mormorò quasi in un sibilo,inconsciamente
cercando di spaventarlo risvegliando il suo lato di youko.
-Non lo sto facendo, te lo si legge in faccia,Shuuichi-
Quest’ultimo sospirò,prendendosi il capo tra le mani:-Si
vede tanto?-chiese, sentendo che il groppo alla gola ,che lo aveva accompagnato
in quelle fredde notti di inverno,ricompariva.
Hiei si appoggiò alla panchina:-Da quanto tempo è che non
dormi?-
-Una settimana-
-….bugiardo-
# # #
-Yoda-
-Sì mio signore-
-Dov’ è andato Kurama?-
Il demone si straniò di fronte ad una simile domanda:-Beh
dato che oggi era il suo giorno libero penso sia tornato nel Ningekai…ah
sì,aveva detto che si sarebbe incontrato con l’ex secondo di Mukuro, come si
chiama…-
-Hiei?-
-Esatto mio signore,Hiei. Ha detto che dovevano discutere di
un affare che voleva portare a termine al più presto.-
-Che tipo di affare?-
-Non ne ho idea,quando gliel’ho chiesto non mi ha voluto
rispondere dicendo che era un affare di stato privato-
-Balle…-mormorò il demone.
Fortunatamente il suo subordinato non aveva udito ciò che aveva detto, ma era
stato in grado di capire che qualcosa nel suo signore non andava:- Volete che
vi informi quando ritorna?-
-No- rispose allontanandosi verso la sala delle riunioni e
lasciando il suo consigliere allibito.
Era da un po’ che il suo re era inquieto:un po’ perché ormai
il regno dei demoni era unificato sotto la guida di un solo demone,Enki, e lui
si ritrovava a rivestire il ruolo di semplice suddito (cosa che gli provocava
non poca frustrazione) e un po’ per la presenza di quello youko, quel
Kurama,che con quel suo comportamento lascivo ed effeminato aveva attirato
l’attenzione di non pochi demoni e del re stesso (ma non avrebbe mai
ammesso,nemmeno sotto tortura, che quello youko era stato padrone di molti suoi
sogni la notte).
Ma quel consigliere non avrebbe mai potuto immaginare i
profondi cambiamenti che,da lì a poco,si sarebbero verificati.
# # #
-E quindi ci sei andato a letto-concluse Hiei, osservando
come il sole stesse tramontando dietro gli alti grattacieli della città.
Kurama non proferì parola:il peso di
quell’umiliazione,inflittagli da quello che un tempo era stato suo secondo e
che ora lo comandava a piacimento ,gli opprimeva il petto. Nonostante Yomi
ormai fosse un semplice demone,era rimasto al suo servizio. In questo modo il
suo lato demoniaco aveva sfogo e,quando andava a far visita a sua madre, poteva
tranquillamente comportarsi come un semplice essere umano.
Tuttavia,dopo quasi cinque anni di servizio, i dubbi sulla
reale motivazione che lo spingeva a rimanere avevano cominciato a tormentarlo.
Lui odiava Yomi e,se avesse
voluto,avrebbe potuto andarsene,Mukuro lo avrebbe accolto a braccia aperte.
Certo,avrebbe dovuto sorbirsi le scaramucce tra lei e Hiei ma almeno non
sarebbe più stato oggetto di scherno e desiderio da parte dei subordinati di
Yomi.
Sapeva bene quanto il suo aspetto fosse desiderabile:il suo
corpo non era né esile né troppo robusto, bensì compatto e proporzionato; il
viso umano era morbido ma attraente;i suoi capelli erano lisci e setosi al
tatto. Non era inesperto in campo amoroso: in quasi mille anni di vita poteva
vantare una vasta gamma di amanti e,sebbene fossero quasi vent’anni che non
aveva rapporti con qualcuno, il suo corpo umano non era immune dalle
sollecitazioni esterne. Tanto e vero che,ai tempi del Torneo di Arti Marziali
Nere, si era ritrovato spesso a desiderare Hiei e quest’ultimo se n’era
accorto. Ovviamente non erano andati a letto assieme,né il demone di fuoco
aveva ostentato disprezzo nei suoi confronti,ma aveva cominciato a dormire
fuori,non perché non si fidasse di Shuuichi Minamino,ma perché sentiva che il
suo lato di youko ogni giorno diveniva sempre più forte e sapeva che,se youko
Kurama lo avesse desiderato, lui sarebbe stato incapace di resistergli.
Erano tornati amici,ma Hiei (non lo avrebbe mai ammesso)
provava sempre un certo timore nei confronti del solenne e glaciale aspetto
demoniaco del kitsune.
-Che cosa intendi fare?-
Kurama rialzò lo sguardo:-Non ne ho la più pallida
idea,anche perché se provassi a combattere contro Yomi per vendicarmi,lui ne
approfitterebbe di nuovo-
Rabbrividì al pensiero che quel demone potesse toccarlo di
nuovo.
-Yomi non è stupido:se ha fatto quello che ha fatto,avrà di
certo un motivo-disse Hiei,osservando attentamente ogni minimo cambiamento
nell’amico.
-Lo so;spero solo che non l’abbia fatto per vendicarsi su di
me-sussurrò il demone volpe,sentendo ricomparire dentro il suo petto quella
bolla di calore che,da quella notte,non lo aveva più abbandonato.
# # #
(Flashback)
La riunione era appena terminata e lui,dopo aver scambiato
le ennesime battute pungenti con Yoda, camminava stancamente verso l’ala del
palazzo,in cui si trovava il suo appartamento,sentendo come un fastidioso mal
di testa stesse cominciando a tormentarlo.
-Kurama-
Si voltò e vide Yomi dirigersi verso di lui:-Che cosa c’è?-
Il demone lo raggiunse e lui si rese conto che c’era
qualcosa che non andava:era tutto il giorno che Yomi era più taciturno del
solito,in più lo fissava in continuazione e durante la riunione non era
intervenuto neanche una volta.
-Vorrei parlarti-
-D’accordo,andiamo nel mio appartamento?-
Non aveva annuito,si era limitato a seguirlo.
# # #
-Mi è subito sembrato che ci fosse qualcosa di strano in
lui-
-E non ti è venuto neanche un dubbio sul perché di questo
suo cambiamento?-
Kurama si alzò di scatto,esasperato:-No,neanche uno,Hiei, e
sai una cosa?Sono stufo di essere usato da tutti senza ottenere mai nulla in
cambio-disse quasi urlando.
-Non c’è bisogno che ti scaldi tanto,kitsune-
Questi si voltò di scatto:-Non mi devo scaldare,non mi devo
scaldare?Come posso rimanere calmo in una simile situazione,Hiei? Sono andato a
letto con Yomi,ti rendi conto?-gridò,facendo volare via spaventati i piccioni
che tubavano alla fontana poco distante.
Il demone di fuoco si mantenne impassibile:-E allora?Non mi
sembra tanto strano che tu sia andato a letto con un demone maschio,nel Makai
succede spesso e tu lo sai :lì non ci sono quelle stupide regole morali che vigono
in questo paese di idioti-
-Lo so-rispose l’altro,abbassando gli occhi a terra e
tornandosi a sedere accanto all’altro- è che io odio Yomi con tutto me stesso
,eppure quella notte non sono riuscito a respingerlo ed anzi…sono stato
bene,nonostante tutto- aggiunse,mentre le sue gote si tingevano di rosso,segno
del più profondo imbarazzo.
-Non è che forse ciò che provi per Yomi è qualcosa di ben
diverso dall’odio?-
La domanda,buttata lì da Hiei che ormai aveva intuito che
cosa stava accadendo a quell’idiota di un kitsune,ebbe la capacità di
sconvolgere Kurama nel più profondo.
# # #
(Flashback)
-Che cosa dovevi dirmi?-chiese Kurama,mentre versava in una
tazza un infuso di erbe e lo porgeva a Yomi. Questi non rispose e si limitò a
sorseggiare il liquido,non curandosi del crescente nervosismo del kitsune.
-Yomi,non è affatto divertente questo tuo
comportamento:dimmi una buona volta che cosa vuoi oppure vattene-disse il
demone volpe infastidito,avvicinandosi al tavolo dove era seduto l’altro e,per
dare maggior enfasi alle sue parole,sbattendo il palmo della mano sul tavolo.
L’altro demone si alzò in piedi di scatto,sovrastando con la
sua altezza il compagno;con un gesto fulmineo afferrò Kurama per la vita e lo
avvicinò a se,abbracciandolo. Il kitsune non tentò nemmeno di
liberarsi,percependo come la stretta attorno alla sua vita lo stesse
schiacciando contro il petto ampio del compagno e come il suo profumo gli
entrasse prepotentemente nel naso,quasi ubriacandolo.
Sentiva il calore del suo nucleo ed emise un gemito quando
il demone cominciò a baciargli il collo,mordendolo in alcuni punti:stava
impazzendo. Per cui non reagì,quando, dopo essersi un scostato un poco da lui e
avergli tolto delle ciocche di capelli dal volto arrossato, Yomi lo aveva
baciato. Aveva sentito le sue labbra premere sulle proprie e,dopo avergli cinto
inconsapevolmente il collo con le braccia, aveva lui stesso permesso che il
bacio divenisse più profondo,aprendo la bocca alla lingua curiosa dell’altro
youkai.
Quella notte lui e Yomi l’avevano passata assieme nel suo
letto:più volte il desiderio del compagno aveva travolto Kurama,facendolo quasi
sentire una bambola di pezza quando egli lo attraeva a se con forza e lo
rendeva suo. Si era sentito morire e
rinascere più di una volta nell’arco di una sola notte:Yomi lo conosceva
alla perfezione,sapeva compiacerlo ma allo stesso tempo sapeva torturarlo,fino
a fargli raggiungere l’apice di un orgasmo che spesso gli mozzava il fiato.
Non avevano parlato e,alla mattina,al suo risveglio,Kurama
si era ritrovato da solo in quel letto che aveva ancora impregnato il profumo
di Yomi. Si era vergognato di quello che aveva fatto e,sebbene non avesse
pianto, non era stato in grado di incontrare il suo amante da solo a partire da quel giorno.
# # #
-Sono passate quasi due settimane da quel giorno Hiei e io
faccio fatica a dormire perché tutte le notti nei miei sogni c’è lui e io non
riesco a scacciarlo in alcun modo-disse Kurama sentendo di essere sull’orlo del
pianto.
-Non serve a nulla piangere-sussurrò il demone di fuoco,attraendolo
a se e lasciando che l’amico diede sfogo a tutto il suo dolore ed alla sua
frustrazione.
Rimasero così per ore.
Quando poi l’orologio del parco marcò la
mezzanotte,Kurama,che nel frattempo si era assopito,aprì gli occhi
e,rabbrividendo per il freddo,si strinse al corpo dell’amico,che lo cinse più
stretto ed aumentò la propria temperatura corporea.
-Hai freddo?-
Il kitsune,strofinando il proprio naso contro la camicia
bianca dell’altro,negò scuotendo il capo.
-Te l’ha regalata Mukuro questa camicia?-
Sospirò:-Sì,dice che è utile per quando sono costretto a
venire nel Ningekai con lo scopo di salvare stupide volpi-
Lo youkai ridacchiò sentendo il tono ironico utilizzato
dall’amico:sebbene lui e Mukuro avessero quasi mille anni di
differenza,provavano un sincero affetto l’uno nei confronti dell’altra,consci
di ciò che era stata la loro vita. E lui,naturalmente,li invidiava
profondamente.
Uno strano trillo lo distolse dai suoi pensieri:il demone
del fuoco,dopo aver frugato nelle tasche dei suoi pantaloni,tirò fuori quello
che sembrava proprio un cellulare.
-Pronto?-
Dall’altra parte della linea,da quello che riusciva a
sentire Kurama, c’era una Mukuro abbastanza stizzita.
-Di che diavolo stai blaterando?-urlò Hiei-Guarda che sei tu
quella che stamattina mi ha mollato,dovevi pure svegliarmi-
-….-
-Beh,per me puoi fare quello che vuoi,ti avevo detto che
dovevo vedermi con Kurama;ora non puoi decidere perfino quanto io possa stare
fuori-
Mukuro attaccò e Hiei lanciò alcune imprecazioni abbastanza
colorite che fecero ridere l’altro youkai.
-Beh,sono felice di vedere che le litigate con la mia
compagna ti facciano ridere così tanto-
Kurama si zittì di colpo; poi,assumendo un’aria maliziosa
sussurrò:-La tua compagna?-
Colpito e affondato:Hiei si accorse della gaffe commessa e
arrossì fino alla punta delle orecchie.
-Sì,la mia compagna,e allora?-urlò alzandosi in piedi di
scatto.
-Niente,niente:solo che fino a qualche tempo fa non avresti
mai ammesso una cosa simile- rispose il kitsune alzandosi a sua volta.
-Umpph- borbottò l’altro youkai –che intendi fare?-
Kurama sospirò:-Tornerò a Gandara stasera stessa e uno di
questi giorni chiarirò con Yomi- concluse guardandolo negli occhi.
Una mano si posò sulla sua spalla e la strinse:sapeva
che,qualunque cosa fosse accaduta,Hiei sarebbe stato dalla sua parte.
# # #
Ci aveva messo quasi tre ore per arrivare alla città di
Gandara,evitando qualsiasi scontro con demoni di basso livello. Sapeva che in
quel periodo i demoni di quella regione divenivano piuttosto violenti perché la
mancanza di cibo,durante la stagione invernale, li esasperava.
Il palazzo era completamente vuoto:le guardia all’entrate
dormivano profondamente e Kurama,con loro grande disappunto,era stato costretto
dai suoi doveri di secondo a svegliarli. La notte era serena e la luce della
luna si rifletteva sulle immense colonne del porticato che portava al suo
appartamento.
Non seppe mai come non riuscì ad accorgersi della sua
presenza,fatto sta che di colpo qualcuno lo prese per il braccio e lo sbattè
con violenza contro una colonna,addossandosi subito a lui col suo corpo. Kurama
cercò dapprima di divincolarsi,poi,quando riconobbe il suo aggressore dal
profumo che lo stava circondando,si acquietò,ben sapendo che ogni suo tentativo
di fuga sarebbe stato vano.
-Dove sei stato?-sibilò Yomi,afferrando le sue mani tra le
proprie e portandogliele sopra il capo,bloccandolo.
-Yomi smettila- rispose il kitsune,sentendosi soffocare da
quella presa ferrea.
-Non dirmi quello che devo o non devo fare,dimmi dove
diavolo sei stato-
Aveva urlato quel demone,che era conosciuto per la sua
freddezza e crudeltà:Kurama aveva
spalancato gli occhi e si era spaventato. Nemmeno quando Shura aveva sterminato
quel branco di demoni ape per noia lo aveva visto così arrabbiato.
-Sono stato nel mondo nei Ningen e ho parlato con Hiei-
sussurrò abbassando lo sguardo.
L’altro demone glielo rialzò con violenza e lo
baciò,costringendolo ad aprire la bocca per lasciare che la sua lingua lo
torturasse per bene. Kurama si sentì quasi soffocare e provò l’istinto di morderlo ma non si
azzardò,sarebbe finito molto male. Dopo un periodo che gli sembrò infinito,Yomi
si staccò da lui,lasciandolo ansimante:-Non ti credo-
-Cosa?-chiese il kitsune,sentendo come l’altro si
allontanava da lui.
-Ho detto che non ti credo-
Kurama sentì una rabbia furiosa cominciare a scorrere nelle
sue vene:non solo gli era saltato addosso due volte,ma pretendeva pure il
diritto di accusarlo.
-Benissimo -urlò- se non mi credi ora mi spoglio e con le
tue stesse mani controlli che non ci sia alcun segno sul mio
corpo-continuò,cominciando ad aprire la camicia a strattoni.
Tuttavia le mani di Yomi lo fermarono,bloccandole con le
proprie:-Non serve-
Il kitsune lo guardò:-E perché sentiamo?-sibilò con
cattiveria.
L’ex re di Gandara lo riaddossò alla colonna, avvicinando il
volto al suo collo:-Hai il suo odore indosso-
Kurama chiuse gli occhi stancamente:si lasciò scivolare
sulla colonna,trascinandosi addosso il corpo del compagno;questi fece passare
le braccia attorno alla sua vita e posò il capo tra i suoi capelli,annusandone
il profumo.
-Hiei…è il mio miglior amico. Non nego che io in passato
abbia provato dell’attrazione nei suoi confronti,ma lui mi ha respinto. Anche
se ci provassi di nuovo otterrei lo stesso risultato-disse,appoggiando il capo
sulla spalla di Yomi.
Rimasero in silenzio per diverso tempo.
Kurama ora sapeva perfettamente che ciò che era iniziato
quella notte di due settimane fa poteva avere una continuazione oppure poteva
terminare in quel preciso istante a prescindere da ciò che sarebbe accaduto di
lì innanzi.
Si sentì stringere più forte,delle labbra si posarono sul
suo collo,prima baciandolo e poi mordendolo; il kitsune gemette di
dolore,artigliando le braccia del sue compagno e gettando all’indietro il capo.
-Smetti Yomi- singhiozzò Kurama,cercando di allontanarlo da
se.
-E se non volessi?-
Spalancò gli occhi:la voce di Yomi non aveva più quel tono
arrabbiato di prima, ma era soffocata,quasi sofferente.
“Yomi sa perfettamente cosa tu provi per lui:sta solo a te
decidere se questa relazione possa continuare o meno, in realtà sei tu Kurama
quello che tiene le redini del gioco”
Il ricordo di ciò che gli aveva detto Hiei gli fece pensare
che,in fondo,per una volta,poteva mettere da parte il proprio orgoglio:il
demone,che lo stava abbracciando e affondava il capo nel suo collo,era
disperato,ma avrebbe accettato qualunque sua decisione.
Il limite di entrambi era che non erano bravi a parole,e,al
contrario di ciò che sosteneva Yusuke,spesso le azioni potevano essere
interpretate in diversi modi,in negativo soprattutto. Quando Yomi aveva passato
la notte con lui,si era sentito usato in un primo momento; poi,
analizzando,ripensando migliaia di volte quella notte,si era accorto che
l’accordo,l’intensità che c’era stata in ogni loro gesto non poteva essere il
frutto di qualcosa di superficiale,senza significato.
Quel demone,se avesse voluto placare il suo istinto
sessuale,avrebbe fatto ricorso alle centinaia amanti femmine con le quali si
era unito negli ultimi mille anni,fantocci dalle fattezze muliebri che per
stare al mondo non avevano compreso che bisognava utilizzare il cervello e
che,di conseguenza, si mettevano al servizio di demoni crudeli ma potenti,pur
di salvarsi la pelle. Forse era per questo che a lui non piacevano le
donne:sebbene Keiko,Botan e Yukina fossero delle brave ragazze non avrebbe mai
potuto provare interesse nei loro confronti.
Per cui mandando al diavolo tutte le regole del suo
clan,quelle stupide norme che gli avevano condizionato la vita,regolato
un’esistenza che non aveva mai vissuto completamente,prese l’iniziativa.
Si liberò della presa di Yomi sulle sue braccia e le passò
attorno al suo collo,appoggiando il viso sulla sua spalla. Sentì che l’ex re di
Gandara si rilassava e faceva scendere le braccia lungo il suo corpo,in una
languida carezza che lo fece fremere,fino a cingergli la vita con un presa
gentile ma decisa.
-Cosa vuoi fare?-gli chiese Yomi con voce roca,facendolo
tremare da capo a piedi. Kurama cacciò indietro il groppo che gli si era
formato in gola e capì che non poteva più tornare indietro.
-Voglio stare con te-
Quello che accadde dopo Youko Kurama non lo potè più
dimenticare per il resto della sua vita.
# # #
La luce del sole,indicatore che gli fece capire che era già
mattina inoltrata,lo fece svegliare. Sentiva il lenzuolo coprirlo completamente
ed un braccio conosciuto cingergli la vita. Dal respiro lento e tranquillo
sembrava che Yomi stesse ancora dormendo. Aprì gli occhi lentamente e si trovò
innanzi al sorriso del compagno.
-Pensavi che stessi ancora dormendo,eh?!-lo prese in giro
bonariamente l’altro.
Kurama sorrise a sua volte e si stiracchiò,avvicinandosi
ulteriormente al corpo dell’ex re di Gandara:-Umh sì…d’altronde non è molto
facile comprendere cosa ti passi per la testa-rispose ridacchiando.
Yomi non rispose:annullò la distanza che c’era tra loro e lo
baciò,facendolo fremere. Kurama si stese sul letto di schiena e il compagno si
portò subito sopra di lui,continuando a baciarlo e cominciando ad accarezzargli
le gambe.
-E ora?Cosa pensi che abbia intenzione di fare,Kurama?-gli
chiese accarezzandogli il viso.
Il demone volpe gemette alle carezze esperte del suo
amante:-Yomi,non mi hai fatto dormire per tutta la notte-si lamentò
debolmente,sentendosi avvampare quando il compagno lo toccò con maggiore intensità.
-Non mi sembra però che ti dispiaccia-disse ridacchiando
l’ex re di Gandara ridacchiando, imprigionando le mani più piccole di Kurama
tra le sue e riprendendo a baciarlo.
Fuori una leggera brezza cominciò a spirare.
# # #
-Kitsune levati dalla faccia quell’espressione lussuriosa,mi
fai venire l’orticaria-
Kurama,distolto dai suoi pensieri che poco avevano di
casto,scoppiò a ridere nel vedere l’espressione schifata di Hiei.
-Smettila di ridere idiota!!!Davvero non capisco cosa ci
trovi in te Yomi-
-Hai mai sentito parlare della questione della L?-
Hiei,di fronte ad una così esplicita provocazione,arrossì
ancora di più:-…Tu brutto pervertito!!!-urlò,sentendo il fumo uscire dalle sue
orecchie.
-Chi è un pervertito,oni-chan?-
Alla voce di Yukina il demone di fuoco si calmò
immediatamente:-Niente…nessuno…tu piuttosto cosa ci fai qui?-
-Ma come?Sono venuta a cercarti:Mukuro e Yomi sono arrivati
e scommetto che tu non vedi l’ora di rivedere la tua fidanzata-disse la dama
del ghiaccio ridacchiando,prendendo per mano il fratello.
Questi lanciò un’occhiata di fuoco al demone volpe,colpevole
di avere raccontato a tutti della sua relazione con uno degli ex re del mondo
dei demoni. Poi,sospirando,si lasciò trascinare da Yukina, prospettando una
giornata all’insegna di sberleffi e scherzi da parte di Yusuke e Kuwabara.
-A quanto pare non sono il solo a cui piace prendere in giro
gli altri.-
Kurama sospirò quando Yomi lo abbracciò da
dietro:-No,infatti è un brutto vizio quello che mi stai attaccando-
L’ex re di gandara ridacchiò,cominciando poi a baciare il
collo sensibile del compagno:-Mhhm Yomi,ti prego,non ricominciare;vorrei
riuscire a mantenermi in piedi per il matrimonio di Yukina e Kuwabara-
-E chi ti dice che ci andremo?-
Kurama sorrise e si lasciò trascinare sul prato.
# # #
Il viso di Hiei si contrasse in una smorfia schifata.
-Pensi che arriveranno prima o poi?-gli chiese
Mukuro,raggiungendolo sul balcone.
Il demone di fuoco chiuse il terzo occhio e vi posò sopra la
consueta benda bianca:-No,si sono rintanati nel bosco a far porcate,penso che
li rivedremo forse domani mattina-
Mukuro ridacchiò e,mano nella mano con Hiei,rientrò nel
salone dove Yukina e Kuwabara festeggiavano il proprio matrimonio.
OWARI
Note: