«
Fred? » sussurrò George lievemente.
La figura non rispose, così provò ad avvicinare
lentamente la sua mano per toccarlo, vide che il suo riflesso non lo
imitava, così pensò immediatamente che se
l'avesse toccato sarebbe andato con lui.
Qualsiasi posto in sua compagnia, perfino l'inferno, sarebbe stato
meglio del paradiso senza di lui.
Ma quando la mano di George toccò la superficie fredda e
solida dello specchio, una lacrima rigò il suo
voltò, e sussurrò di nuovo:
« Che cos'è questo, Fred? »
La figura parve non muoversi, ma sentì chiaramente la sua
voce rispondergli;
« E' lo specchio delle brame. Lo abbiamo scoperto insieme,
ricordi? »
George annuì, le lacrime che scendevano sempre
più abbondanti sul suo viso.
« Quindi tutto questo non è reale, vero Fred?
»
Il riflesso scosse la testa dolcemente, guardandolo negli occhi.
« No, George. Stai solo sognando. »
Ci fu una pausa in cui George non riuscì a parlare, gli
mancava il fiato.
« Sai, se Percy non ci avesse fermato in tempo quella volta
del voto infrangibile, adesso starei lì con te, Fred
»
Quest'ultimo annuì leggermente.
« Mi dispiace »
George si accasciò senza forze ai piedi del maestoso
specchio, con la faccia tra le mani inondata di lacrime.
« Aspettami Freddie. Sto arrivando. »
Con un ultimo sussurro, George infranse lo specchio in mille pezzi.
Raccolse da terra quello più aguzzo e con un gesto veloce se
lo conficcò nel petto all'altezza del cuore.
Si accasciò lentamente a terra, senza vita.
Ormai vivere non aveva più senso, senza di lui.
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