I
I “5 MINUTI” DI RONALD WEASLEY
Non ne posso più. Ogni
maledetto giorno è sempre la stessa storia. Lui è il ragazzo più famoso della
scuola. È bello, popolare e socievole. E io? Io sono solo il suo migliore amico.
O meglio, quello con i capelli rossi che sta sempre con lui.
Ma da un po’ di tempo
tutto è cambiato. Quest’anno ci sono i M.A.G.O. e perfino io mi sono messo a
studiare. Non sembra neanche lontanamente possibile, ma invece è così. E lui?
Lui è stato bocciato, cosa gli importa di studiare? Accidenti, ancora non ci
credo: io, Ron Weasley, frequento il settimo ed ultimo anno ad Hogwarts; lui,
Harry Potter, sta frequentando per la seconda volta il sesto anno. Non
frequentiamo più le stesse lezioni, non dividiamo più il dormitorio.
Inizialmente questa divisione ci aveva uniti ancora di più, portandoci a
marginalizzare Hermione. Ci cercavamo dopo ogni ora di lezione solo per
salutarci, mangiavamo vicini, passavamo ore a parlare da soli in Sala Comune.
Per un periodo usavamo perfino il suo Mantello dell’Invisibilità per marinare le
lezioni della mattina e andare a Hogsmade.
Poi, in primavera, le cose
sono cambiate di nuovo. Tutto sta andando a rotoli. Niente è più com’era.
Niente! Durante questo anno scolastico, a lezione, sono sempre stato con
Hermione, anche se lei per me non ha avuto mai la stessa importanza di Harry.
Lui, invece, ha trovato nuovi amici; succede quasi sempre così in una classe
nuova. Ha cominciato ad uscire insieme a Colin Canon e al suo gruppo di amici di
Corvonero e Tassorosso. Il nostro allontanamento è stato graduale ma doloroso.
Inizialmente Harry usciva con loro soltanto quando mia madre diceva a Hermione
di costringermi a studiare. Poi, man mano che il tempo passava, lui ha
cominciato ad uscire sempre di più con questa gente, spesso lasciandomi tutto
solo in Sala Comune. L’apice della separazione è stato toccato un paio di mesi
fa, quando Harry si è messo con una ragazza di Corvonero che frequenta quel
gruppo. Da allora, lui è diventato ufficialmente uno di loro. In un primo
momento faceva almeno il buon gesto di chiedermi se volevo andare con loro
quando uscivano, e quando potevo io accettavo, mentre ora non fa quasi neanche
più quello. Da per scontato che io sia “troppo impegnato con lo studio” per fare
cose stupide e futili come stare un po’ con il mio migliore amico.
Mi sento la ruota di
scorta. Prima ero l’unico a stargli vicino in ogni momento, a capire come si
sentiva, mentre ora devo quasi prendere il numeretto per parlare con lui. Ho
passato l’ultimo mese ad assillare Hermione con tutta la storia dei nuovi amici,
di Manuela (la ragazza di Harry) e di Colin. All’inizio lei mi stava anche a
sentire, ma ora… ogni volta che tocco l’argomento “Harry Potter” scappa, e io le
do ragione: nemmeno io sopporterei 24 ore su 24 le lamentele di uno sfigato!
Anzi, dell’amico sfigato di Potter. Quando mi dava ancora retta, la cara
vecchia Hermione ha diagnosticato qual è il mio problema principale: la
gelosia. La verità è che sono geloso marcio. Il fatto è che ho sempre visto
Harry al mio fianco, nel bene e nel male, e a parte qualche sporadica litigata è
sempre andato tutto bene. E ora, vedermelo portare via così, senza nemmeno avere
la possibilità di ribellarmi, mi ha fatto uscire fuori di testa. È vero, è
maledettamente vero, lo confesso: SONO GELOSO DA FARE SCHIFO!!! Quando mi
sono confidato con Ginny, lei ha detto che era normale che io mi sentissi geloso
per via del tempo che Harry dedicava a Manuela. Così ho continuato la mia vita
da eremita, dando tutta la colpa a Manuela (visto che fino a quel momento
l’avevo vista non più di un paio di volte e non mi aveva fatto né caldo né
freddo). Da un mesetto ho cominciato ad uscire con gli amici di Harry ogni
sabato sera. La prima volta Manuela non c’era, e io provavo a convincermi che
quindi non c’erano problemi e che potevo divertirmi alla grande. Eppure non era
così. Sentivo ancora la rabbia invadermi sotto forma di scosse elettriche. La
volta dopo, invece, Manuela c’era ed era Colin a mancare. Tutto è stato diverso.
Io e Manuela abbiamo legato parecchio, abbiamo anche scoperto di avere qualcosa
in comune. A quel punto mi sono reso conto che è la presenza di Colin che mi da
sui nervi: se lui non c’è, io sono felice. Tutto sommato non è così spiacevole
conversare con lui, se tirato fuori dal suo gruppo di amici è a posto, ma se c’è
anche uno solo dei sui “amichetti” cambia del tutto, come se cercasse di essere
al centro dell’attenzione di tutti a tutti i costi. Certe volte mi guarda
con aria di sfida, come a dire “So che cosa pensi, che io sono il tuo ostacolo
per far tornare le cose come prima, ma sai che ti dico? Tu sei il mio ostacolo
per capovolgere del tutto la situazione”. A pensarci bene, ha cominciato a
comportarsi così con me da quando Edvige si è ammalata ed è morta. Io ero in un
periodo nero con lo studio, e non ho saputo stare vicino ad Harry come
conveniva. Così è stato Colin a stargli vicino giorno e notte, a consolarlo e
confortarlo quando ce n’era bisogno. Loro due sono stati molto uniti da questo
avvenimento, per circa una settimana hanno vissuto in completa simbiosi. Prima
io e Harry vivevamo in simbiosi.
Un paio di sere fa,
visto che Hermione era andata a dormire presto, io me ne stavo tutto solo in
Sala Comune. Harry non l’avevo né visto né sentito per tutto il giorno, quindi
suppongo che fosse con Colin. Io non avevo sonno, né tanto meno voglia di
studiare ancora. Così ho deciso che per Leo fosse il momento di fare un po’ di
ginnastica, e l’ho mandato alla Sala Comune dei Corvonero con un messaggio per
Manuela. Poco dopo lei mi ha risposto, così abbiamo intrapreso una discussione
all’insegna delle cazzate (cosa che riesce sempre molto bene a entrambi, ma
soprattutto a lei). Poi, tra una risata e l’altra, siamo finiti a parlare di
Colin, e ho scoperto che anche lei pensa di lui più o meno le stesse cose che
penso io. Nel giro di qualche minuto era nato il Partito F.C. (Fanculizza Colin)
con l’intento di abbattere il nostro “avversario politico”, come lo definisce
Manuela. Ieri sera, Harry sapeva già dell’esistenza del Partito, e quel genio di
Manuela gli aveva pure detto cosa significava! Io non volevo che Harry lo
venisse a sapere. Stavolta però non c’entra la codardia o qualche strana paura.
È solo che io so che quando Harry tiene veramente a qualcuno si incazza se
quella persona gli viene toccata. E, per quanto strano possa sembrarmi, Harry
tiene molto a Colin, e io rispetto questo affetto. Non volevo che Harry si
offendesse, ed ero sicuro che se avesse scoperto che il suo amico di sempre e la
sua ragazza sparlavano del suo “nuovo amichetto”, lui non l’avrebbe di certo
presa bene… adesso però sono indeciso se sentirmi fiero di me stesso per il mio
operato o se considerarmi solamente una merda di dimensioni spropositate.
Insomma, io non sono un santo, e lo ammetto, ma di certo nemmeno Colin lo è!
Questi sono i
momenti in cui non so veramente più cosa pensare… non so cosa pensare di me… del
mio migliore amico… di come potrebbe cambiare in futuro la mia vita…
Sento dei passi
avvicinarsi. Faccio finta di niente: sicuramente è Hermione, e io non ho voglia
di farle il resoconto di quanto ho studiato oggi!
«Ehi, Ron!» mi
sento chiamare. Riconosco quella voce! Faccio finta di niente, continuo a
fissare con sguardo vacuo il grosso volume si Storia della Magia che ho davanti
a me.
«Ehi, Ron! Non mi
hai sentito che ti chiamavo? A momenti Madama Pince mi sbatte fuori!» è lì
davanti a me, sorridente, e io non ci capisco più niente.
«Scusa, Harry…»
riesco appena a borbottare.
«Scusa? E perché?
Tutto quel tempo sui libri ti farà male, Ron! Hermione e tua madre non se la
prenderanno se ti prendi un’oretta di pausa. Che ne dici di andare a Hogsmade
per una Burrobirra?» nel dire questo mi mostra il Mantello dell’Invisibilità.
D’un tratto tutto
sembra tornato ai vecchi tempi. Lo guardo per un momento, lui mi sorride. Sbatto
con decisione la copertina del libro che stavo studiando e mi alzo strisciando
la sedia per terra. FANCULO TUTTO! Harry adesso è qui, ed è questo ciò che
conta. Così mi avvio sorridente verso l’uscita della biblioteca, trotterellando
al fianco del mio migliore amico.
Questa è una storia vera. Cioè, è il
riadattamento in chiave "Harry Potter" di qualcosa che è successo a me. Ron
rappresenta me, Harry, la mia migliore amica, Colin la sua nuova compagna di
classe e via dicendo. Il finale l'ho inventato perché la situazione non si è
ancora risolta, ma io spero vivamente in un lieto fine.
Leggete e, mi raccomando, recensite!
A presto!
La vostra
SuperEllen
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