What a Cold
Due passi nel parco
"Dean, ti va di venire a fare un giro nel
parco?"
"Con questo freddo? Ma sei pazza?"
"Dai. Vieni a fare un giro con me, ti prego..."
"E' inutile che fai gli occhi dolci, non ho
intenzione di ammalarmi il giorno prima delle vacanze di Natale"
"Va bene. Se proprio non vuoi venire cercherò
qualcun'altro"
"Buona fortuna"
"Ehi, Harry... cosa ne dici di fare una passeggiata
nel parco?"
"Scusa, ma non posso"
"Cosa c'è, anche tu hai troppo freddo per fare due
passi?"
"No, ma devo finire questo tema per Piton..."
"Che stronzo; vi ha dato dei compiti per l'ultimo
giorno di scuola?"
"Si. Comunque credo che Ron abbia già finito; perché
non ti fai accompagnare da lui?"
"Ma sei pazzo? Io con quello non ci voglio nemmeno
parlare"
"Ma dai, Ginny; è una buona scusa per
riappacificarvi..."
"Non ci penso nemmeno! Piuttosto scendo da sola"
la rossa si avviò da sola verso il buco del ritratto e uscì.
Scese le scale di corsa, e si avvicinò al portone.
Oltrepassato questo si trovò di fronte ad un'immensa distesa bianca. Ginny fece
qualche passo giù dalle scale e affondò i piedi nella neve. Dopo qualche altro
passo si ritrovò immersa nel manto bianco fino sopra al ginocchio. Si guardò
un attimo intorno e, individuata la massa grigia del lago, si diresse verso di
quella.
Vicino al lago sorgeva una vecchia quercia, intorno alla
quale erano soliti riunirsi gli studenti. Forniva molta ombra durante la bella
stagione, e un buon riparo dalla pioggia nelle giornate di brutto tempo. Ginny
individuò la sagoma dell'albero e, arrancando nella neve la raggiunse. La
ragazza si appoggiò con la schiena all'albero, con il fiatone per lo sforzo, e
dopo che ebbe ripreso fiato alzò lo sguardo verso il lago ghiacciato.
Sull'altra sponda c'era un altro albero immenso, e sotto
-Ginny non credeva ai suoi occhi- c'era una persona, sdraiata. La ragazza si
sedette alla base dell'albero per prendere ancora un po' di fiato, e nel
frattempo scrutava la figura sdraiata, cercando di capire chi fosse.
Dopo quasi cinque minuti Ginny si rialzò e si guardò
intorno, studiando il percorso da compiere. Una volta che ebbe individuato una
strada che le sembrava breve -e che le permetteva di arrivare semi-nascosta fino
all'albero- si tuffò di nuovo nella distesa di neve.
Mano a mano che si avvicinava riusciva a distinguere
sempre più dettagli sulla divisa nera dello studente. Quando fu ad un centinaio
di metri dal ragazzo iniziò a distinguere le fattezze del ragazzo. Nonostante
il volto fosse arrossato per il freddo, Ginny riconobbe subito i lineamenti di
Malfoy. I capelli biondi -coperti dal bianco della brina in alcuni punti- erano
sparpagliati intorno alla sua testa, e i suoi occhi parevano chiusi. Il mantello
gli era scivolato di dosso, e ora tremava per il freddo senza comunque
svegliarsi.
La prima reazione che Ginny ebbe fu una impeto di odio. Ma
poi la ragazza si addolcì, vedendo il corpo del ragazzo scosso dai brividi.
Ormai era a pochi passi, e Malfoy ancora non si muoveva. Vedendolo così da
vicino la rossa si accorse di quanto sembrava agitato nel sonno.
Ora che era così vicina Ginny non poté resistere,
afferrò il mantello da terra e lo ricoprì con cura. Doveva essersi
addormentato, e in preda a qualche sogno si era agitato al punto di liberarsi
del mantello. Probabilmente quella stessa agitazione lo aveva salvato, tenendolo
caldo.
La ragazza gli si sedette di fianco, chiedendosi se doveva
coprirlo anche col proprio mantello. Proprio in quel momento Draco si svegliò.
Alla vista di una faccia lentigginosa, incorniciata da capelli rossi, china su
di lui, con aria preoccupate il ragazzo saltò a sedere
"Cosa ci fai qui, Weasley?"
"Ti salvo la vita, Malfoy, se me lo permetti. E tu
cosa ci fai qui da solo?"
"Penso" lo sguardo del ragazzo divenne vacuo, e
a Ginny parve di vedere una lacrima scendere dalla sua guancia. Si avvicinò per
vedere meglio, ma quello si ritrasse
"Cosa stai facendo Weasley?"
"Tu stai piangendo, Malfoy?" Ginny ignorò la
domanda che gli era stata rivolta, e rivolse la propria attenzione alla reazione
del ragazzo. Questo si era subito portato una mano alla faccia, arrossendo
leggermente
"Te lo sei sognato, Weasley"
"Guarda che non c'è nulla di male a piangere,
Draco" Come non c'è nulla di male ad amare
"Come mi hai chiamato? Non ti devi permettere, con la
tua sporca bocca da..." Ma Ginny gli si avvicinò improvvisamente,
interrompendolo con un bacio. Vide i suoi occhi spalancarsi, poi chiuse i propri
e lo sentì arrossire sotto la mano che gli aveva posato sul volto.
Dopo un po', mentre la ragazza aveva ancora gli occhi
chiusi, sentì l'altro staccarsi da lei, ed alzarsi. Poi sentì il passo di
corsa, che gli annunciava che Draco Malfoy stava fuggendo, ma non aprì gli
occhi. Tastò un po' in giro, fino a che non trovò il tronco dell'albero, e ci
si appoggiò contro. Non voleva aprire gli occhi. Aprirli avrebbe significato
soltanto ammettere che era tutto finito; ma lei sperava ancora che il ragazzo
tornasse, poggiando le sue labbra su quelle di lei.
Solo dopo diversi minuti si decise finalmente ad aprire
gli occhi, e una lacrima le scivolò sulla guancia. SI alzò e, mentre le sue
lacrime si infittivano, si incamminò verso il castello
Visto che siete arrivati fino a qua, immagino
sappiate già qual'è la cosa giusta da fare, no? La risposta esatta è,
ovviamente, recensire, e farmi sapere cosa ne pensate di questa brevissima one-shot
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