Chi l'avrebbe mai pensato, Michael.. di shasti9x (/viewuser.php?uid=97240)
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Mercoledì..
giornata abbastanza tranquilla.. poca gente, poco casino..
così riesco a concentrarmi.
Dopo aver dato un’occhiata attorno a me, ritornai al lavoro.
Guardai attentamente l’immagine che mi stava davanti. Il
piccolo gorilla era al sicuro, in braccio alla madre che lo cullava
mentre pian piano le sue palpebre si appesantivano, portandolo nel
dolce mondo dei sogni.. studiai bene la sua espressione. Era serena..
sentiva il calore della madre e quindi si rendeva conto di essere ben
protetto. Il mio sguardo ricadde sulla tavolozza colorata che avevo
nella mano sinistra. Cercavo di capire quali colori potevo utilizzare
per dipingere questa meraviglia. Così da renderla reale.
Dopo essere entrata mentalmente e sentimentalmente nel panorama, alzai
la mano e cominciai a proiettare le immagini.. cercavo di capire
l’atteggiamento di entrambi. Il loro grado di amore.. con che
amore la madre lo stringeva il figlio.. con che amore lo guardava,
cercando anche di notare il leggero sguardo minaccioso che era rivolto
verso di me. La guardai sorridendo, come per rilassarla, farle capire
le mie intenzioni. Lei mi fissava. Subito dopo il suo sguardo si
addolcì un po’. Benissimo. Ero talmente
concentrata da non sentire la confusione che c’era attorno a
me. Le grida ed i pianti dei bambini, le loro voci emozionate e anche
qualche grido di rimprovero da parte delle madri.
Lo zoo “Animal’s friendships”
è uno dei più noti e più grandi di Los
Angeles. Era sempre affollato. Aveva tantisssimi animali provenienti da
tutte le parti del mondo. Ogni volta che avevo un minimo di tempo
libero, mi precipitavo qui a disegnare gli animali. Era
l’unico luogo dove avevo la possibilità di farlo
dal vivo. Qualche giorno fa ho finito di disegnare un cucciolo di
coala. Il mio obbiettivo ora è quello di immortalare la
stupenda immagine che ho davanti in un un dipinto.
Purtroppo la zona dove si trovano situati i gorilla non è
all’aperto, anche se hanno uno spazio privato per uscire a
giocare sugli alberi, quindi mi mancano i raggi del sole a far brillare
i loro peli.
Il piccolo gorilla dormiva. Percepivo il ritmo del suo respiro
regolare. Intanto le mie mani non smettevano di muoversi. Dipingevo
cercando di azzeccare ogni minimo particolare. Deve sembrare reale!
Immaginai di vivere in quell’immagine. Con un braccio mi
asciugai la fronte dalle piccole gocce di sudore. Raccolsi i capelli
con una forcina e continuai a lavorare.
Gli animali mi affascinano molto. Sono creature sutpende..
meravigliose. Vivono nell’innocenza.. vivono davvero la loro
vita.. sono gentili.. pieni di amore e sanno riconoscere la minaccia ,
sapersi difendere e saper difendere i propri cuccioli. Con loro ci sto
bene. Per questo passo la maggior parte del tempo in questo
posto. Anche se non condivido a pieno il fatto che stessero rinchiusi
in quelle gabbie. Lo zoo è molto grande ed ogni animale ha
il suo garn bel posto adatto, ma se vivessero nella propria vera casa
sarebbe molto meglio.
Ricordo la gentilezza di Cico, il pappagallo preferito da tutti. Mentre
lo dipingevo, non la smetteva un attimo di parlarmi. “Ciao!
Sono Cico! Come stai?”. Era molto simpatico!! Gli avevo
insegnato a gridare “Skipper”, il nome del mio
cane. Quando a volte lo portavo con me, Cico lo chiamava sempre e
Skipper per risposta abbaiava e qualche volta ululava pure! Ho passato
dei bei momenti con lui.
Con ogni animale ho condiviso delle emozioni.. e con ognuno di loro ho
imparato nuove cose. Sto a guardare il modo in cui si comportano e come
pian piano si accorgono della mia presenza e mi riconoscono.
Ricordo ora il cucciolo di ghepardo, quando ogni volta che mi vedeva,
veniva davanti a me e si accovacciava. I suoi occhi rimanevano
incollati ai miei per molto tempo. Erano degli occhi bellissimi,
stupendi. Mi trasmettevano amore, dolcezza e simpatia. Si era
affezionato a me, come io a lui!
Sono molto conosciuta in questo posto. Spesso la gente rimaneva a
guardarmi. Alcuni mi lasciavano addirittura dei soldi. Io rifiutavo
definitivamente. Alcuni insistevano, ma la mia risposta era sempre
“no grazie, non lo faccio per soldi, ma per passione". A
volte però alla fine della giornata trovavo degli spiccioli
in borsa, perciò ci compravo del cibo da dare agli animali.
Qualche volta i proprietari dello zoo mi chiedevano di disegnare gli
animali più famosi per poi appenderli
all’ingresso. Molti quadri erano i miei. Usavo i soldi che mi
davano per cantare in sala registrazione e per comprarmi materiale per
dipingere e disegnare.
Ho partecipato a diversi concorsi e ne ho vinti molti. Non disegno solo
animali, ma anche di tutto. Uno dei quadri per il quale ho vinto un
concorso, raffigurava la Statua Della Libertà vista dal
basso.
Ho dipinto anche paesaggi.. personaggi famosi.. manga.. ora invece mi
dedico agli animali.
Ho cominciato a dipingere a dodici anni, da quando ho cominciato a
studiare Artistica alle medie.
Ora che ne ho sedici, ho dipinto molti quadri e da
quest’esperienza ho imparato moltissime cose.
Sospirando guardai il dipinto del gorilla. Ero a conclusioni. avevo
disegnato la madre ed il piccolo. Ora al posto dello sfondo delle mura
marroni che avevano alle spalle, cercavo di immaginare una giungla. Con
le liane, alberi, uccelli, erba, fiori..
Ad un tratto sentii delle grida ed un po' di confusione. Cercai di non
distrarmi per non cancellare le immagini che avevo in mente. La
confusione cresceva. La gente gridava. Avrà visto qualche
mossa speciale fatta da qualche scimmia o da qualche gorilla.. Pian
piano il rumore sparì e ad un tratto sembrava che il posto
si fosse svuotato. Da fuori si sentivano le urla. Non sapevo che fiori
usare.. cercavo di costrurmeli nella mente . Ad un tratto mi si
è accesa la lampadina! Immaginai un fiore che sembrava un
incrocio tra un ibisco ed una lavanda. Cercai di disegnare velocemente
prima che l'immagine mi sparisse dalla mente, ma un uomo alto e vestito
di nero con gli occhiali scuri mi fermò. Sembrava essere una
guardia del corpo.
-Ehi ragazzina. Devi uscire da qui per circa una mezz'oretta- mi disse.
-Perché?- chiesi, senza neanche girarmi. Non volevo neanche
ascoltarlo, avevo altro da fare.
- Non fare domande, esci subito come hanno fatto gli altri-
Solo in quel momeno mi accorsi di essere sola in questa zona. Dov'erano
finiti tutti? Si sentivano solo voci di due o tre bambini.
-Scusi, io non posso uscire di qui, sto lavorando, è
importante- dissi ritornando a guardare il dipinto.
-Deve uscire sennò sarò costretto a farla uscire
con la forza!-
-Finchè non mi spiega il perché, io di cui non mi
muovo! Ho pagato il biglietto e non mi muoverò di qui fino
alla chiusura!- affermai.
- Allora mi dispiace, ma dovrò usare la forza- mi
tirò per la mano facendo cadere il pennello.
-No!! Lasciami, mi fai male!.. ahia!!- cercavo di strattonarmi, ma era
inutile, mi teneva troppo forte! Non sapendo cosa fare, gli pesati un
piede. Penso invece di avergli fatto il solletico.
-Così stai esagerando! Hai fatto un grosso errore!- mi
tirò di nuovo a sè.
-LASCIAMI!!!- gridai.
-Ehi ehi, che succede? Lasciala, Bob!- intervenne un'altra voce che mi
sembrava molto famigliare.
-Ma non obbidisce, non vuole uscire!- disse, lasciandomi
però stare. Non finii neanche di ascoltare la loro
discussione e presi in fretta il pennello da terra. Non guardai neanche
chi era stato ad ordinare a quel uomo di lasciarmi, ero troppo
concentrara e dovevo fare tutto in fretta perché l'immagine
del fiore si faceva sempre più sfocata.
Sentii ancora le voci dei bambini. Erano due. Chiamavano il loro
papà a vedere qualcosa. Non facevo tanto caso a quello che
dicevano. Percepii i loro passi avvicinarsi. Si fermarono dietro di me
a guardare. Non mi girai neanche, ormai ero abituata alla gente che
ammirava e stava a guardare i miei lavori.
-Woooow!! Che bello! Sta disegnando i gorilla, papà!!- disse
una voce da bambino.
-Sii che bello, sta disegnando i gorilla!- rispose una voce da bambina.
Probabilmente aveva imitato il suo fratello maggiore.
-Papà, chi è questa ragazza?- chiese il bambino.
Il padre non rispondeva. Io ero ancora troppo concentrata per potermi
girare a vedere chi erano queste persone.
-Papà, assomiglia al quadro che abbiamo nel salotto!-
-E' bellissimo!!-
I bambini intanto parlavano commentando il mio dipinto, ma il padre non
rispondeva a loro.
Dopo qualche secondo, sentii la sua voce.
-E' meraviglioso-
Un brivido mi percorse la schiena. Quella voce.. quella voce angelica
la conosco.. mi fermai subito. Il mio cuore cominciò a
battermi forte. La conoscevo questa voce! Non potevo sbagliarmi!
Comiciai a tremare. Deglutii debolmente. Non avevo il coraggio di
girarmi. Cominciavano a bruciarmi gli occhi. Pian piano cominciai a
girarmi. Saranno passati in tutto cinque secondi, ma sembrano cinque
secoli. Spostavo lentamente lo sguardo, cominciando dal pavimento. Vidi
finalmente quei due bambini. Spalancai gli occhi! Non mi sbagliavo!
Quei bambini li conoscevo! Erano piccoli, tipo sui sei o sette anni. Il
bambino era biondo ed indossava una maschera a forma di farfalla verde.
La bambina indossava sempre una maschera a forma di farfalla ma
però di colore rosa. Si vedevano i suoi bellissimi occhi
verdi. Li ho già visti questi bambini. Si chiamano Prince e
Paris! E sono..
Non riuscivo a parlare, malgrado ci stessi provando. Ero con gli occhi
fissi su di loro. Sentivo la mano debolissima, non riuscivo a stringere
bene il pennello che avevo nella mano destra. Deglutii ancora. Prince
mi guardava sorridendo.
-Ciao!- mi disse alzando la mano.
-Ciao!!- Paris lo imitò sorridendo mettendo in
risaltò i suoi bellissimi occhi.
Ancora ero paralizzata, non riuscivo ne a parlare ne ad alzare lo
sguardo per guardare chi era accanto a loro. Io sapevo chi era. Lo
sapevo cavoli, lo sapevo! Ma non riuscivo a muovermi, il tempo non
passava e sembravano passare millenni! Non avevo le forze.. avevo pure
paura di scocciarli e farli andare via. Ero immobile. Di scatto
però, senza sapere come feci, alzal lo sguardo. Un mega
brivido mi percorse tutto il corpo, tremavo ancora di più.
Era proprio lui! ERA MICHAEL JACKSON!! NON CI POTEVO CREDERE, NON PUO'
ESSERE VERO!!! Questa reazione è diversa da come la vedevo
nei miei sogni! E' poprio diversa!! Con i suoi meravigliosi occhi mi
guardava. Sorrideva. Io lo guardavo e non sapevo neanche che
espressione avevo sul viso. Ero in un altro mondo. In un mondo che ho
spesso sognato. Ma ripeto, era tutto così diverso. Ho sempre
sognato un momento del genere, ma non mi sono mai preparata
psicologicamente per affrontarlo veramente, così d'un
tratto, senza preavviso. Ora sono le mie sensazione e le mie emozioni a
dominare.
Finalmente, dopo aver connesso la mia bocca al cervello, cominciai a
sussurrare:
-Michael..- la mia voce tremava più di quanto potessi
immaginare. -Michael.. io..- mi bloccai ancora. Non è
possibile. Deglutii per l'ennesima volta, sempre ancora più
debolmente.
Parlò di nuovo. Forse per mettermi a mio agio.
-Il tuo disegno mi ha incantato- la sua voce mi faceva morire. Non era
come si sentiva in tv.. non era come si sentiva su youtube.. e non era
nemmeno come la sentivo nei miei sogni!
Senza neanche accorgermene, mi alzai e mi buttai tra le sue braccia.
Era un sogno. Michael mi abbracciava. Mi stringeva. Mi sentivo al
sicuro. Sentivo la stessa sicurezza che aveva il piccolo gorilla tra le
braccia d sua madre. La stessa sicurezza che sentivo tra le sue braccia
nei miei sogni. Forse mi stavo confondendo con un sogno. Una differenza
c'era però.. piangevo.. piangevo dall'emozione.. ancora non
ci credevo..sentivo la sua presenza più che mai.
Mi staccai per guardarlo negli occhi. Lui mi guardava con il suo
sorriso smagliante. I miei occhi lacrimavano ancora.
-Non piangere hihih- mi disse ridacchiando. Un'ondata di calore mi
colpì in pieno. Ho sempre avuto un debole per le sue risate.
Ed eccomi qua.. a sentirle dal vivo.. tra le sue braccia..
-Non sto piangendo..- dissi sorridendo e asciugandomi le lacrime. -E'
che.. io.. i-io non me l'aspettavo.. è..è stata
davvero una sorpresa per me-
Rise di nuovo, mi fece sciogliere.. quasi quasi evaporavo..
-Ho notato il tuo talento.. il tuo disegno mi ha colpito veramente, mi
ha trasmesso tantissime emozioni.. mi piacerebbe se un giorno potessi
venire a casa mia a farmi qualche dipinto- disse.
Ero incredula. Non vedevo più niente perché la
vista era sfocata dalle lacrime che la offuscavano. Non riuscivo a
rispondere.
"Rispondi, scema!!" mi dicevo "Dì di si!!" Non riuscivo a
muovermi. Ricominciai a piangere strofinandomi la mano sugli occhi.
-Allora? ti va?- mi chiese Michael dolcemente in modo da traquillizarmi.
Tra le lacrime e le mani ancora sugli occhi annuii con la testa. Che
atteggiamento da bambina!!
-Visto papà? Ho fatto bene ad insistere a venire a vedere i
gorilla oggi!!- esclamò Prince.
-Sii papà, Prince ha ragione!!-
Michael rise. Una risata che mi fece piangere di più.. non
riuscivo a crederci. E' da stupidi, lo so.. ma non riuscivo a
controllarmi..
-Oooh, vieni qua- disse Michael ridendo e tirandomi a se in un
abbraccio. Ridevano tutti insieme. Non riesco a crederci..
-Hey, smile- mi sussurrò lui all'orecchio. Risi anche io tra
le lacrime.
-Come ti chiami?- chiese Prince.
-Si, qual'è il tuo nome??- disse Paris. Che dolce che era.
Sono davvero adorabili..
Risi e mi asciugai le lacrime con una mano.
-Io sono Shaimaa!-
-Oooh, che bel nome!- esclamò Michael.
-Sii che belloo!- gridarono in coro i bambini.
-Che origini ha?- chiese Michael.
-E' di origini arabe. Io in parte sono egiziana- spiegai sorridendo-
-Egitto, bellissimo, ci sono stato più volte. Tra cui una
volta al Giza dove mi venne l'idea per il video Remember the time. Amo
davvero la storia e la cultura egiziana, mi affascina veramente tanto!-
Le sue parole erano come quelle che sapveo a memoria nelle interviste.
-Vero, io sono davvero orgogliosa del mio paese e sono davvero felice a
sentirti dire queste parole, Michael!- L'emozione mi circondava, ma
cominciavo stranamente a sentirmi poco a poco a mio agio. Non ci
credevo ancora.. Ero accanto a Michael e parlavo coni suoi figli.
-Quanti anni hai?- mi chiese lui.
-Ne ho sedici, Michael!-
-Sei giovanissima, questo talento è un dono e devi metterlo
sempre sempre in pratica-
-Papà, può disegnarmi un personaggio di X-Man,
vero??- chiese Prince.
-Oh si certo, se vuole lei certamente- concluse le ultime parole
guardandomi e sorridendo.
Il cuore ricominciò a battermi fortissimo.
-Michael, ma certo! Posso disegnarvi tutto ciò che volete,
è un piacere per me!! E se volete potrò anche
farvi vedere alcuni dipinti che ho fatto su di te Michael! Avrei voluto
anche disegnare i piccoli, ma non sapevo bene come fossero dato che non
venivano mostrati tanto in pubblico, se non coperti-
-Ho dovuto farlo perché non volevo che un giorno i media ed
i tabloid invadessero la loro privacy, lo facevo per
difenderli.. comunqu mi fa davvero tanto piacere che hai
fatto dei disegni dedicati a me, lo apprezzo davvero moltissimo.
Sarebbe davvero bello parlare con te di arte, io la amo tantissimo,
infatti visito tantissimi musei in tutto il mondo e ho parecchi quadri
a casa. Mi piacerebbe davvero parlare con te di questo-
-L'arte è la mia vita, Michael, non vedo davvero l'ora! E'
un onore per me!-
-Papà, perché non può venire adesso
con noi?- propose Paris.
-Si papàà, adesso, la vogliamo con noi adesso!!-
Michael mi guardò interrogativo, sorridendo.
-Adesso? davvero posso?- ero di nuovo incredula.
-Ma certo che puoi, asolutamente!- esclamò sorridendo.
Ero commossa. Asciugandomi di nuovo le lacrime, annuii sorridendo. La
felcità che sentivo era indescrivibile, la sentivo
grandissima nel petto. Si espandeva dappertutto.
-Siii!- gridavano i bambini svegliando il piccolo gorilla.
-òh, òòh!- disserò-
Ridemmo tutti.
Ero pronta per partire con loro, verso Neverland. Spero di svegliarmi
il più tardi possibile da questo sogno. Anzi, spero di non
svegliarmi proprio. Ma quegli occhi con cui mi guardavano Michael non
erano quello del sogno.. erano occhi reali <3
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