Falling slowly

di Astrasi
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31.10.1981 James.
 



E’ la prima volta, o forse la seconda, considerando quel giorno in cui hai rischiato di cadere dalla grossa quercia del parco, quando tua madre urlò, e poi ti salvò la vita perché eri il suo piccolo e meraviglioso James, che non avrebbe mai immaginato tra le schiere dell’Ordine a combattere per il bene, padre e marito a vent’anni, ora a terra, disarmato, e con un urlo nel cuore; è la prima volta, o forse giusto la seconda, che hai paura. E’ paura, terribile e divorante paura, quell’urlo che senti dentro la testa e su per le scale, è paura anche lo sguardo fugace che riesci a rubare a Lily, e ad Harry, prima che scompaiano dietro la porta. Quando le hai urlato di scappare sapevi che non avrebbe potuto fare nulla, sapevi che non saresti riuscito a fermarlo, andiamo, come avresti potuto senza bacchetta? Solo che non volevi vederla cadere per terra, colpita al petto da un getto verde, mai verde come i suoi occhi, e poi vedere per la prima volta i suoi occhi spegnersi, prima deboli, poi nulli. Avevi paura di vedere accadere a lei proprio quello che sta succedendo a te, e morire prima di lei ti sembrava un’ottima idea, una brillante, dignitosa idea, ma nell’attimo in cui poggi, per l’ultima volta, il tuo sguardo sul suo hai paura di nuovo, hai paura in modo diverso, hai paura perché la stai lasciando sola come non avresti mai dovuto fare. Cadi, per l’ultima volta, con un urlo nel petto e la morte nel cuore. Speri, per l’ultima volta, l’impossibile: chiedi un favore al cielo, ti prego, fa che Harry ce la faccia. Con le braccia aperte sei pronto ad accogliere la morte, amara come non ti saresti mai aspettato che fosse, e chiudi gli occhi, per dire addio al mondo.
 
Il 31 ottobre 1981, cadeva, da eroe, il primo dei Malandrini.
  





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