altroincontro
Se il destino ha quel
qualcosa di imprevedibile da
lasciarti a bocca aperta??
Si....
Può capitare di guardare una persona e ritrovarsi al suo
fianco sempre e
per sempre, come se non potesse esistere altro fato??
Si...è così...e vi dirò
perchè....
Villaggio di Tulon, luogo dove avevo scoperto un probabile
tesoro. Potevo
on correre a vedere, essendo fuori Atlas e io ero da quelle parti??
IO e Gourry eravamo rimasti da soli a viaggiare dopo che Amelia aveva
deciso di
rivedere suo padre, dopo parecchi mesi di assenza. Zel la
accompagnò per
proteggerla, disse lui...ah! Anche le chimere mentono!
Così, ci incamminammo verso Atlas per cercare di acquistare
alcuni libri di
magia. Quello che trovai invece, fu un negozio di articoli magici un
pò
pacchiano ma pieno di roba buona e per giunta a buon prezzo! NO, no mi
lasciai
sfuggire l'occasione e acquistai un mare di roba che riuscì
poi a infilare nel
mio mantello e l'occhio mi cadde su un rotolo con un nastrino
dorato a
chiuderlo. Mentre l'uomo sistemava la roba che non avevo acquistato,
iniziai a
darvi un'occhiata e vidi che era scritto in due lingue, una antica di
cui
conoscevo solo poche parole e la traduzione nella lingua corrente. VI
era
scritto qualcosa del tipo:
Alle pendici del monte Plax, a est della città del
sapere, cè un villaggio
che protegge il potere di Dust, Signore del tempo. Nel tempio vi
è la grande
statua in suo onore, che indica la grotta di cristallo che nelle sue
trasparenti viscere custodisce quello che il Signore del tempio
donò ai suoi
adoratori.....
Domandai se era possibile acquistarlo ma il venditore me lo tolse di
mano e lo
posò vicino a sè, tornando a lavorare mentre mi
comunicava che era un oggetto
raro e ancora non catalogato. Gourry mi colpì
sulla spalla per andare
ma io, fatto segno di aspettare, rimasi a guardare finchè
l'uomo no si chinò a
posare sotto il bancone degli oggetti e io sostituì
lestamente la pergamena con
una che avevo preso lentamente dal mio mantello, un atto di
proprietà di una
casa che era andata a fuoco e poi espropriata all'uomo che l'aveva in
precedenza, quindi non valeva neanche la carta su cui era scritto.
Nascosi come
potevo il rotolo e andai via dando le spalle, salutando con una mano.
Gourry mi
fissò piuttosto contrariato, senza dire una parola e mi
seguì a una certa
distanza come faceva sempre, per farmi capire che il mio modo di fare
non gli
andava a genio quando facevo queste cose. Lo so, aveva ragione, non lo
nego, ma
una innocente fanciulla non poteva averlo...a meno che si chiami Lina
Inverse.
Voltai leggermente il capo verso di lui, che mi squadrava accigliato e
sorrisi
divertita. Quando fummo abbastanza lontani dal negozio, lo
presi da sotto
il mantello e lo aprii di nuovo leggendolo. La frase acida che udirono
le mie
orecchie mi fece voltare verso colui che le aveva pronunciata e non mi
trattenni in una risposta
"Oh Gourry... quell'uomo non capiva il valore di questo
documento....mentre la sottoscritta saprà sfruttarlo al
meglio....."
"TI prego, non dirmi che è un altro incantesimo tipo il
Guida
Slave...."
"Giga Slave, Gourry...Giga...Slave...." continuando a leggere
"E io che ho detto...." ricevendo una mia occhiataccia fulminante
"...ad ogni modo...dovresti smetterla di fare queste cose, Lina...."
camminandomi finalmente vicino
"Non ho fatto nulla di che, Gourry.....ho solo liberato quel poveraccio
da
un grosso peso..." ridendo mentre lui sbuffava divertito
"Ok, mi arrendo...come sempre....cosa cè scritto??"
abbassandosi un
pò per leggere il rotolo
"Allora....dice che esiste un villaggio su una montagna che custodisce
il
potere di un certo...Dust, signore del tempo. NOn so chi sia ma....pare
che chi
abita là protegga qualcosa...."
"Quindi....quando partiamo???" rialzandosi con il busto e adocchiando
un ristorante.
"Ehm....magari dopo qualcosa di buono...." sorridendogli facendo
l'occhiolino, aggrappandomi al suo braccio per dirigerci verso il
'tempio del
cibo'...
Nel primissimo pomeriggio, il sole ci lambì nelle campagne
parecchi chilometri
fuori da Atlas, a metà strada dalla nostra meta. Era caldo,
e la troppa luce mi
faceva vedere l'orizzonte che sembrava fumare e tremolare, come se
fosse un
budino troppo gelatinoso. Ansimai la millesima volta, Gourry mi
passò la
borraccia dell'acqua che accettai avidamente, sperai solo di arrivare
presto.
Cosa che accadde più di un' ora dopo, con molta fatica nel
tenere un passo
veloce. Idea di Gourry, che mi convinse ad affrettarci con il risultato
che, il
cuore quasi mi saliva in gola per lo sforzo, dimenticandosi che on
eravamo
uguali come fisico. E lui anche se accaldato, era fresco come una rosa!
E io
sembravo un pollo cotto vivo nel forno....
Finalmente, manco a dirlo, eravamo arrivati. Quando vidi l'enorme
fontana e
abbeveratoio annesso mi catapultai subito lì, sciacquandomi
il viso e un pò i
capelli per togliere la calura. Lo stesso fece Gourry che
però si sedette a
riprendere fiato, mentre vedevamo la gente guardarci in cagnesco, prova
che i
turisti o avventurieri come noi non erano benvenuti. Sospirai
e terminai
di rinfrescarmi osservando intorno. Sembrava di essere in un forno,
invece di
esserci un pò di refrigerio per l'altezza, anche se non
elevata, sentivo il
sole picchiarmi in testa prepotentemente. In lontananza, mentre
sistemavo i
capelli, vidi spuntare un pezzo di quello che sembrava un angolo di
tempio in
pietra decorato a bassorilievi. Era molto lontano, sembrava alla fine
della
strada acciottolata e punzecchiai lo spadaccino tirandogli una ciocca
di
capelli. Si alzò e si incamminammo verso quell'edificio che
andava ergendosi a ogni
passo dinnanzi a noi, mentre la strada ci conduceva proprio di fronte
al portone
di ferro. Quando giungemmo davanti, un uomo tarchiato si
avvicinò con altri
uomini, con aria poco amichevole, chiedendoci il motivo della nostra
'visita'.
Decisa ad andare al sodo per il caldo e la stanchezza, facendogli
vedere il
rotolo gli spiegai che volevo ciò che quel luogo
contenesse...e l'uomo mi
sorrise beffardamente e mi disse che potevo visitare il luogo e che il
documento era falso......senza problemi mi propose di accompagnarmi e,
lasciandomi basita, potevo vedere l'oggetto che custodivano!
NOn mi feci ripetere due volte l'invito e lasciai che aprissero le
porte,
facendoci strada all'interno. MOsaici, pitture colorare alle pareti,
mattonelle
di ceramica decorate e tante vetrate colorate davano a quel luogo un
aspetto...di tutto tranne che un tempio. Vi era un'atmosfera quasi
gioiosa in
quel luogo e non vi era niente di sacro. La mia attenzione fu
catturata
da Gourry che mi posò una mano sulla schiena, si era accorto
che ero nervosa e
voleva tranquillizzarmi, sapeva sempre quando farmi capire della sua
presenza e
quando no. Mi rincuorai e sentendo il tepore della sua mano nonostante
i
vestiti, seguì gli uomini verso una stanza non troppo
grande, circolare, semplice
nelle decorazioni e con una cupola a vetri colorati con motivi strani,
da cui
irradiavano tanti lievi fasci di luce colorata che avvolgevano una
specie di
scrigno di ferro. L'uomo sulla quarantina e vari tagli cicatrizzati sul
volto,
mi indicò con un braccio lo scrigno e avanzai affiancata da
Gourry, trovandomi
nervosa dopo aver aperto il coperchio. MI pareva tutto troppo facile,
ma
decisi, dopo approvazione del mio compagno, di guardare dentro,
scoprendo che
conteneva uno specchio con manico, quello stile da toeletta in argento
intarsiato. Lo presi in mano e lo fissai contrariata, non potevo
credere di
essere stata presa per i fondelli! MI voltai verso l'uomo infuriata,
agitando
lo specchio e urlando come una matta
"E' per questo che mi ha permesso di entrare? Perchè
è una presa in
giro???"
Lui però sorrise e alzando le spalle, disse solamente "Mi
spiace che ti sia
arrabbiata ma...è quello l'oggetto! Se vuoi che funzioni,
devi solo
dire...'mostrami'....".
Ok, mi sentì una scema a starlo a sentire, era il
colmo! Davvero il
colmo!!!!
Rimasi a riflettere un pò, poi decisi che provare on costava
nulla e mi piazzai
con lo specchio davanti, guardando il mio riflesso, alle mie spalle
vedevo il
viso di Gourry che mi fissava incerto. Decisi di non voler sapere
perchè il suo
sguardo tradisse del dubbio e...pronuncia quella parola.
Niente....niente!
DI colpo Gourry mi prese avvolgendomi con le sue braccia e lo specchio
cadde a
terra emettendo un tonk sordo. Mi abbracciò con tutta la sua
forza e tentò di
portarmi via di là, mentre mi sentì sollevare
calai lo sguardo per terra e un
cerchio magico scintillò sotto i miei occhi. Trattenni il
fiato per lo
spavento, non lo conoscevo, non sapevo cosa fossero quei simboli ma
sentivo
l'agitazione di Gourry addosso e poi....dal cerchio una miriadi di luci
sfrecciarono attorno a noi. Gourry cercò di uscire
ma un muro di fumi
neri coprirono tutto, ci attorniarono e lui mi lasciò andare
facendomi toccare
terra. Vicino a noi, lo specchio vibrava mentre sulla superficie del
vetro
iniziarono a comparire delle immagini. Una folata di fumo
più nero del
precedente sbuffò dalle fessure del vetro e mi
sentì prendere per mano e
trascinare via, Sfoderò la spada di luce e cercò
di farsi un varco mentre
quella specie di nebbia oscura ci raggiungeva. Per la prima volta no
sapevo che
fare, non vedevamo più ne la stanza e ne altro e io...rimasi
a fissare il mio
compagno che menava fendenti a caso.
Quando capì che era inutile, lo fermai aggrappandomi a lui,
cercando un ultimo
disperato tentativo di scappare. Evocai la levitazione e ci sollevammo
da
terra, ma il fumo nero parve puntarci e ci avvolse. Persi la
concentrazione e
caddi a terra, portandomi anche Gourry con me, in un tonfo che mi
rimbombò in
testa. Quei pochi secondi che ricordo di quegli istanti....sono
solo...quelli
in cui Gourry urlò il mio nome allungando una mano verso di
me e io feci
altrettanto stringendogliela nella mia.
Lo guardai negli occhi e poi...oscurità.
Città di Atlas, tarda mattina.
Un piccolo gruppo di mercenari camminava apaticamente per le strade
del'imponente città del sapere, mentre osservavano la vita
regolare attorno a
loro. I tre mercenari, due più maturi e un ragazzo sui venti
anni circa,
cercavano qualcosa o qualcuno, osservando sopratutto le insegne che
riportavano
tramite solo disegni o nomi, il tipo di attività. Quando,
ormai stufi, si
fermarono, il più vecchio disse agli altri "Ok,
ragazzi....direi che è
inutile continuare a cercare. Più tardi proveremo di nuovo a
trovare questo
ufficio di lavoro. Che dite di mettere qualcosa sotto i denti???"
"SI Chao....ok...per me va bene, tu amico che fai???" rivolgendosi al
giocane accanto a lui.
"AH...eh...va bene...più tardi avremo più
fortuna...." grattandosi una guancia.
SI incamminarono verso una taverna aperta che non puzzasse da far
schifo e che
non portasse pietanze andate a male e dal pessimo sapore come l'ultimo
posto
dove avevano mangiato. DOpo essersi rifocillati, Chao, capelli radi e
baffi
sottilissimi e lunghi, iniziò a parlare con il giovane
"Senti ragazzo mio,
sono tre anni che sei qui con noi....non ti sembra una stupida idea
quella che
ti aleggia nel cervello???"
Il giovane sollevo gli occhi dal piatto, sorrise e mentre sistemava un
pezzo di
carne avvolto nella lattuga sui rebbi della forchetta, rispose
semplicemente
che "VOrrei solo poter fare qualcosa di buono...vi ringrazio tutti per
quello che avete fatto in questi anni ma...è ora che io
vada. COn voi ho
appreso molto ma....fare il mercenario in questo modo non im
aggrada....voglio
trovare un modo nuovo di vivere..."
"NOOOOO...amico, noi viviamo benissimo...!!!" ulrò l'altro
che pareva
essere poco più grande di lui
"Eheh...Fry tranquillo. So bene che..anche senza di me le fanciulle non
potranno fanno a me no di te...." ridendo di gusto mentre prendeva una
buona
porzione di purè " ma vedi, io non mi accontento anche s e
come vita non è
male...vi aiuterò a trovare un incarico e poi....poi
andrò via...."
I due che lo ascoltavano, rimasero seri e tristi a fissarsi
reciprocamente, poi
tornarono a bere birra mentre le cameriere volteggiavano fra i tavoli.
COn il sole ormai alto, i tre trovarono finalmente l'ufficio del
lavoro,
riuscendo anche a trovare un impiego ben pagato. COn i documenti in
mano, sulla
strada, i due salutarono il ragazzo che, ormai deciso, si avviava verso
una
meta ancora da decidere.
Sospirò profondamente, non aveva idea di cosa fare della sua
vita adesso,
dopo aver deciso di scappare dalla famiglia prima e di non essere
più un
mercenario alla buona dopo. Aveva accettato di far parte della
'Dangerous warriors'
dopo aver battuto un membro che, maleducatamente, aveva tentato di
abbordare
forzatamente una cameriera. Fu allora che, da spadaccino mercenario
vagabondo,
aveva trovato un modo poter usare le sue abilità al di fuori
di una armata di
un impero. Tutti erano diventati suoi amici, aveva cercato di dar loro
uno
scopo per vivere rispetto al precedente, rubare e far scorrerie,
facendoli
invece abituare a impieghi e lavori occasionali nei luoghi
dove si
spostavano. Ma ora, si sentiva oppresso o forse stanco, non sapeva,
voleva solo
trovare un altro luogo dove sentirsi utile finchè gli andava
bene.
Camminò perso nei suoi pensieri, senza badare a dove
andasse, finchè un urlo
non lo fece tornare alla realtà. Vide un uomo, ammantato di
nero, sfrecciare
fra le bancarelle e i passanti levitando. Un gruppo di persone lo
seguivano in
volo lanciando incantesimi per catturarlo. Lui sembrava sapersi
destreggiare
con la magia ed era abbastanza agile da scanzarsi a ogni cosa che gli
inseguitori gli lanciassero contro. Quando uno di loro urlò
a tutti della
strada di mettersi al riparo e che lui era un ricercato, il ragazzo
sfoderò la
spada e attese il tizio in nero in un angolo, una traversa dopo. Nel
frangente in cui lui era
ormai sopraggiunto, uscì di scatto mentre questi era intento
a fissare gli
inseguitori e gli diede un colpo di piatto sul petto senza ferirlo,
tramortendolo. Appena vide che stava per rialzarsi anche se intontito,
gli
diede un colpo di elsa sul capo che lo fece andare nel mondo dei sogni.
Un
colpo di fireball esplose a pochi passi da lui, facendolo spaventare,
mentre
una ragazza giungeva volando verso di lui e no mo lto contenta. Quando
si posò
a terra e lui la vide, lei si inalberò maggiormente e
sbraitò contro di lui
sorprendendolo "Ehi...tu....spero per te che tu non sia un cacciatore
di
taglie...."
"Ehm...no...veramente...."
"Quell'uomo è mio!! Sono due giorni che lo seguo e ora tu lo
hai preso??
Perchè??" imbronciandosi
"Bè...ecco..." grattandosi una guancia "in realtà
ho visto che
non riuscivate a prenderlo e così..."
"Cosa????? COme ti permetti, cercavamo di prenderlo a modo nostro, non
in
questi barbari modi...." fissando l'uomo che ronfava ai suoi piedi
"Tu chi sei???" incrociando le braccia
"Bè signorinella, prima dovrebbe essere la persona che
domanda a
presentarsi..." sistemando la spada nel fodero sorridendole
"Dì un'altra volta 'signorinella' e ti giuro che ti
bruciacchio il sedere
con una fireball.....io sono Lina Inverse, maga avventuriera e
attualmente
cacciatrice ufficiale per conto del Gran sacerdote di Atlas, per
catturare e
processare coloro che vanno contro ai precetti del
tempio.....allora..?? Tu chi
sei????"
"IO...io sono...." ma il resto del gruppo giunse infine in quel
momento, altri tre maghi lo fronteggiarono e lui, per evitare problemi,
arretrò
e permise loro di prendere l'uomo nacora privo di sensi. Uno di loro lo
ringraziò e andarono via dopo averlo legato. La ragazza
però non li seguì, ma
rimase a guardarlo malamente mentre lui iniziava a essere nervoso
"Scusa...perchè sei arrabbiata con me? NOn dirmi che
preferivi che i tuoi
amici prendessero l'uomo per una qualche ricompensa..." ridacchiando
divertito.
"Senti un pò, brutta testa vuota, se non lo avessi capito io
sono un
cacciatrice di taglie, ovvero, catturo persone per avere la ricompensa
e
quelli...on sono miei amici bensì altri cacciatori ufficiali
chiamati per dividere
i lavori ma...questo tizio era più sfuggente degli altri...e
ci siamo accordati
per seguirlo tutti……. il primo che lo catturava
prendeva tutto....ma tu, brutto
ficcanaso, hai mandato all'aria il mio piano e ora dovrò
dividere la ricompensa
con gli altri...." segnandolo con un dito inviperita " ...e ancora
non mi hai detto il tuo nome...."
"IO sono Gourry...Gourry Gabriev...e sono un mercenario vagabondo..."
"...mmmhhhh...io credo invece che tu...non sia tanto 'pulito' come vuoi
far sembrare...." girandogli attorno in fare indagatore.
"Ehi ragazzina...guarda che io non ho fatto altro se non tramortire
quel
tizio...non è che invece vuoi provarci con me e prendi una
scusa???"
ridendo mentre gli posava una mano sulla testa carezzandola. "Toglimi
le
mani di dosso...lo sai chi sono io??" dandogli uno spintone violento
"Sei una bambina dagli occhi grandi che vuole fare l'adulta...il fatto
che
tu sappia qualcosa di magia non vuol dire che sei una
pericolosa cattura
banditi...."
"Oh no..infatti...io sono il terrore dei banditi...è
diverso....."
prendendolo in giro "senti un pò, a me non piace il tuo modo
di fare,
spadaccino, lo sai che se voglio posso farti incarcerare per i crimini
che
voglio??? E magari mentre sei dentro per crimini inventati, posso
scoprire chi
sei realmente e darti qualche mese o anno di carcere a mio
piacimento...."
"Uff...ragazzina torna a casa, sei troppo piccola per queste cose..."
voltandosi e andandosene, vendendo poi sfrecciare lampi di luce da
tutte le
parti.
"Brutto cafone!! A una Signorina non si danno mai le spalle non lo
sapevi????"
"Io vedo solo una bambina veramente...." grattandosi un orecchio,
mentre si guardava intorno scoprendo che la gente li fissava stranita,
mentre
lei pareva non farci caso e sbraitava come una forsennata.
"Ok...ora ti catturo veramente, arrenditi o sarò costretta a
usare la
forza..."
"Tò...là cè la tua maestra, vai da lei
va, fa la brava...." spingendola
verso la scuola poco distante, cosa che la fece incavolare maggiormente
"...ok, ora basta! Adesso vedrai la mia potenza!!!!" iniziando a
recitare una formula, mentre un carro del postino sfrecciava veloce
verso di
loro.
Lina si accorse del carro e si scansò, Gourry
allungò una mano e fece leva sul
braccio per tenersi al carro e nascondersi dentro dopo aver aperto la
porta.
Uno dei trucchi che il gruppo di mercenari gli aveva insegnato come via
di fuga
o di nascondiglio, 'sfrutta qualunque cosa si muova', gli avevano
sempre detto.
Lina cercò con gli occhi il ragazzo ma questi, ormai
fuggito, la fissava dalla
finestra posteriore, vedendola dimenarsi come una isterica per quello
che lei
riteneva un affronto. Quando fu abbastanza lontano e il carro parve
rallentare
la corsa ma non fermarsi, lui aprì la porta e lestamente
saltò via,
ritrovandosi davanti una locanda. Decise di prendere una camera per la
notte e
si ritrovò dopo parecchio, in un letto vero, non il
pagliericcio solito dove
dormiva nella tenda con i compagni del gruppo.
Mentre si sciacquava il viso nel catino, tornò con la mente
a poche ore prima,
a come era riuscito a inimicarsi una (falsa) cacciatrice di quel posto
solo tramortendo
un malvivente. Si chiese se tutte le bambine fossero strane da quelle
parti,
così 'mascoline' come carattere e modi di fare e se,
rispetto al luogo dove era
nato, le donne potessero ambire a lavori maschili come quello. Lei gli
era
sembrata una ragazzina ancora troppo piccola per catturare briganti,
per
scorazzare per le strade a inseguire cattivi ma sopratutto,
per
fronteggiare un uomo come lui alto e robusto che con uno schiaffo
avrebbe
potuto 'calmarla'.
Sorrise nel ricordarla imbronciata e si buttò sul letto,
addormentandosi
all'istante.
Allora, come detto , non era nella
mia idea postare altre fic, ma Raffy mi ha convinta e dedico a lei
questa fic, sperando di mantenere l'aspettativa che lei ha con questo
primo pezzo^^
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