Prologo
Aprile 2034
Il fuoco ringhiava e distruggeva ogni cosa, sbuffando volute di fumo
nero ed acre che saliva al cielo rendendolo di un tempestoso grigio
screziato di piccole scintille rosse che ricadevano al suolo in una
leggera e sinuosa danza a spirale.
Erano piccoli incendi circoscritti, ma tanto furiosi e tenaci da aver
abbattuto case ed alberi secolari, giorno dopo giorno, anno dopo anno
senza mai estinguersi.
L’aria era calda e talmente impregnata della cenere degli
edifici distrutti da essere quasi irrespirabile ed ogni cosa, di quel
poco che era rimasto della cittadina Fell’s Church, aveva
assunto un unico colore: il rosso.
Il rosso delle fiamme, il rosso dei mattoni ormai esposti, il rosso del
sangue che imbrattava le strade.
Le grida dei poveri disgraziati che quel giorno avevano incontrato la
morte tremenda per combustione riecheggiavano ovunque levandosi alte
verso il cielo in una preghiera di aiuto che sapevano non sarebbe mai
arrivato perché ormai troppo tardi per sperare nella
salvezza.
Il vampiro guardava quell’orrendo spettacolo dalla solita
finestra sospirando di rassegnazione e abitudine.
Gli ritornò alla mente come un tempo aveva desiderato anche
lui un mondo fatto solo di morte e sangue e si biasimò
aspramente per questo.
Nonostante sapesse che all’epoca di quei pensieri terribili
era sotto l’influenza di qualcosa tanto forte da poterlo
spingere a pensare cose che non gli appartenevano, non riusciva a non
rimproverarsi. Esattamente come si rimproverava ogni giorno per la
quantità di sciocchezze che aveva detto, fatto o pensato nel
corso della sua lunga esistenza.
Adesso che le cose erano cambiate si vedeva con occhi di versi e
più critici e non riusciva a capire come i suoi alleati
avessero deciso all’unanimità di renderlo il capo
di quella loro assurda resistenza.
Non riuscivano a vedere che non era all’altezza della
situazione?
In gioventù, aveva viaggiato per il mondo intero ostentando
il Potere che la sua condizione di vampiro di concedeva, proclamandosi
il re tra le creature della sua stessa specie e prendendo in giro
chiunque non raggiungesse il suo livello.
Con il passare degli anni, più nemici riusciva a
sconfiggere, più cresceva la sua boria e la sua smania di
apparire come l’essere perfetto.
E adesso?
Adesso si guardava allo specchio e capiva che era stato soltanto uno
stolto a credere di essere talmente potente che mai niente avrebbe
potuto abbatterlo.
Eppure, nonostante tutto, avevano scelto lui e gli avevano affidato le
loro vite.
Era ormai da due anni che combatteva strenuamente contro il loro
nemico, colui che aveva messo a ferro e fuoco Fell’s Church,
ma non aveva ottenuto nessun risultato concreto se non quello di
perdere più vite di quelle che era riuscito a strappare
all’esercito avversario.
Alzò gli occhi e guardò dritto davanti a se
puntando il suo sguardo all’enorme e spaventoso castello nero
dalla guglie appuntite ed argentate che, appena un paio di anni prima,
era comparso dal nulla nel bel mezzo del bosco che una volta era stata
la sua casa.
Ricordava ancora quel giorno, la furia dell’affronto subito e
la vergogna per la rapida sconfitta che stava quasi per portarlo alla
morte.
Da allora aveva cominciato a combattere per difendere se stesso e
coloro che contavano qualcosa per lui.
Ma il mostro aveva presto rivelato il suo vero piano ed aveva rinchiuso
l’intera cittadina all’interno di una barriera
magica invalicabile per loro all’interno e che rendeva
Fell’Church invisibile ed introvabile per chi stava
all’esterno.
Cominciarono i rapimenti, gli incendi e le morti atroci e, ben presto,
tutti gli umani sopravvissuti riconobbero in lui non il mostro che
avrebbero visto in altre situazioni, ma l’unico in grado di
tenerli al sicuro.
Adesso tutti conoscevano la sua vera natura, ma a nessuno importava:
sapevano che il vero mostro non era tra loro, ma se ne stava rintanato
all’interno del castello nero del bosco.
Il pensionato ormai era l’ultimo posto sicuro che era rimasto
alla resistenza.
Era affollato, il cibo scarseggiava e i lamenti dei feriti
riecheggiavano tra le pareti giorno e notte, ma almeno lì i
mostri non potevano entrare per via dell’incantesimo di
protezione che tutti ringraziavano come se fosse una persona viva.
La porta alle sue spalle cigolò leggermente e nella stanza
entrò una donna bellissima e preoccupata che gli si
affiancò.
Era lei l’artefice dell’incantesimo che li teneva
al sicuro: la strega.
“Com’è la situazione?” -
chiese il vampiro.
“Sempre la stessa!” - rispose la strega.
“Mi sento in colpa! Non avrei dovuto mandare lei! Che razza
di persona sono?” - fece il vampiro.
La strega gli poggiò una mano leggera e delicata su una
spalla: “Non biasimarti! Capisco alla perfezione
ciò che senti, ma sai bene quanto me che era
l’unica cosa giusta da fare!”.
“Se Astaroth scoprisse che lei l’ha seguito non ci
penserebbe due volte ad attaccarla!” - disse il vampiro.
“Lei saprà difendersi! E’
l’unica davvero in grado di difendersi da sola da
Astaroth!” - rispose la strega.
“Lo so, ma vorrei essere lì ad
appoggiarla!” - ribattè il vampiro.
“Ma tu ci sarai!” - controbattè la
strega.
“Si, ma….non sarò davvero io e non
l’aiuterò perché sarò troppo
stupido per capire di avere davanti agli occhi l’unica cosa
buona che io abbia mai fatto!” - fece il vampiro.
“Io non ci giurerei!” - disse la strega -
“Lei sa che Astaroth ha avuto l’ardire di compiere
il Viaggio essenzialmente per impedire la sua venuta al mondo e
sappiamo entrambi che, se c’è una cosa che lei ama
più di noi due…beh….è se
stessa! Quindi farà di tutto per impedire al nostro nemico
di condannarla all’inesistenza e, se sarà
necessario, costringerà chiunque ad aiutarla!”.
Il vampiro si lasciò andare ad un lieve sorriso tirato.
La strega aveva ragione: Lei era così testarda che avrebbe
smosso mari e monti pur di salvarsi la vita e tornare a casa! Questa
era una cosa che aveva ereditato da lui.
“Piuttosto…hai scritto la lettera?” -
gli chiese la strega.
Il vampiro ebbe un tuffo al cuore morto che aveva nel petto.
“Non ancora!” - rispose.
“Come mai?” - fece la strega.
“Se dovessi scrivere quella lettera e dovessi
inviarla…allora le cose che succederebbero come conseguenza
potrebbero cambiare ogni cosa, potrebbero cambiare l’intero
corso degli eventi, potrebbero cambiare noi due….ed io non
voglio!” - rispose il vampiro.
La strega si voltò verso di lui e gli accarezzò
il viso.
“Neanch’io voglio che le cose cambino,
ma…adesso non si tratta più soltanto di noi due!
Se Astaroth dovesse vincere qui a Fell’s Church, poi
passerebbe ad una nuova città e poi ad un’altra e
ad un’altra ancora! E’ dell’intero mondo
che stiamo parlando e se è per salvare l’intero
mondo allora…beh…dobbiamo essere disposti a
sacrificare anche noi stessi e ciò che siamo l’uno
per l’altra!” - rispose la strega.
Era sempre stata la più ragionevole tra loro due.
“L’intero mondo….sacrificare noi due per
l’intero mondo…” - sospirò il
vampiro - “A volte mi sorprendo di quanto possa essere
smisurato il mio egoismo!”.
La strega sorrise e tornò ad accarezzarlo.
“Vorrei tanto che avessimo la possibilità di
essere egoisti, ma non ce l’abbiamo!” - disse
tristemente.
Il vampiro l’attirò a se e la strinse forte
lasciandole un leggero bacio sulla testa.
La strega strinse gli occhi e si aggrappò a lui nello stesso
istante in cui un nuovo grido di atroce dolore squarciava il cielo nero
di Fell’s Church.
NOTE:
Ciaoooooooooooo!!! Ben ritrovate a tutte!!!
Mi sento emozionatissima per essere ritornata di nuovo qui tra voi con
questa storia nuova di zecca, ma a cui tengo particolarmente
perchè la stavo progettando da taaaaaaaanto tempo!
Che dire.....siamo agli inizi, quindi non posso fare altro che sperare
che il prologo vi sia piaciuto e che vi abbia intrigato abbastanza da
farvi prendere in considerazione l'idea di continuare a seguire la
storia.
Come sempre è una storia tutta Donnie e Stelena, ovviamente!
Ma ci tenevo a fare una precisazione per chi non avesse letto gli
spoiler sul mio blog durante la mia assenza da EFP.
Allora....sapete bene, o almeno lo sa chi ha già letto
qualcosa di mio, che io ho sempre scritto storie Donnie prendendo in
considerazione tutti i punti di vista dei vari personaggi!
Ma converrete con me che la vera protagonista restava sempre Bonnie in
quanto era dal suo POV che raccontavo la maggior parte della storia ed
era lei al centro di tutto!
Beh....per questa storia ho deciso di fare qualcosa di diverso.....e,
pur continuando a scrivere da tanti Pov, il vero protagonista
sarà...DAMON!
E' dal suo POV che scriverò maggiormente e sarà
lui al centro della storia!!!
Spero che questo mio esperimento vi piaccia e, soprattutto, che mi
riesca bene! XDXDXDXDXD
Detto questo, vi dico sin da adesso che la storia sarà una
long e che posterò i capitoli una volta alla settimna: il solito
giovedì sera!!!!!
Inoltre vi ricordo gli spoiler per i capitoli successivi che
posterò sul mio blog ogni lunedì sera!!!
Infine, per quanto riguarda la mia risposta alle recensioni che vorrete
lasciarmi, risponderò nel solito modo...quello fornito dal
sito!!!
Adesso vi lascio......A lunedì sul blog per lo spoiler e per
il capitlo...
A giovedì...BACIONI...IOSNIO90!!!!
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