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Morte
di una malata terminale di tumore
La
morte era giunta
E le
morse delicata le palpebre.
Arrivò cautamente,senza farle male in quell’attimo,
e il
cuore allentò il ritmo.
Guardò la Terra,non l’avrebbe rivista più.
Straziò il lenzuolo con la mano.
Non
voleva scivolare via.
Cercava di tenersi,di aggrapparsi alla vita.
I
profondi solchi nella pelle
E la
pelle raggrinzita
Le
davano una spiegazione.
Gli
occhi azzurri generarono una lacrima impercettibile
Di
gioia e tristezza.
Ricercò con uno sforzo immane le sue ultime forze.
Tutto ciò che riuscì ad esprimere fu un gemito inafferrabile.
Si
sentiva sola in quel letto,perché sola lo era.
Un
muro pesantissimo la divideva dalla vita di suo marito
Che
sognava di sé e lei ancora insieme
Quando avevano ancora una dolce età.
Tristi ricordi che calpestavano il soffio vitale ancora più in là.
Il
suo respiro ancora la stupiva.
Poi
silenzio nel silenzio della notte.
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