Illinois (e Oklahoma)

di Leireel
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Documento senza titolo

Titolo: Illinois (e Oklahoma)

Pairing: Matt/Mike

Genere: Introspettivo, Slice of Life

Rating: Giallo

Avvertimenti: //

Conteggio Parole: 731 (w)

Note: Ambientata prevalentemente dopo Journey. Lo slash mi riesce sempre male, ma questa penso che sia un po’ il punto più basso. Un grazie quindi a Frè che se l’è sorbita tutta <3

 

Illinois (e Oklahoma)

Non c’era mai stato niente di programmato o calcolato, tra loro.

Come la prima volta che avevano dormito nella stessa stanza: non si trattava certo di un pigiama party - era roba da femminucce, quello. Si erano visti a casa sua per giocare a Halo e, si sa come vanno certe cose, erano finiti a fare tardi e Mike si era praticamente addormentato sulla sua spalla, mentre lui cercava di toglierselo di dosso – non riusciva a muovere il joystick, cavoli, e se suo padre li avesse visti così addio pace – e continuava a giocare. Era già mezzanotte e non se n’erano accorti: il tempo di fare una chiamata veloce alla madre di Mike e di preparare un letto nella sua stanza, e si erano ritrovati a dormire assieme.

Dormire nella stessa stanza, non assieme assieme.

Ricordava di non essere riuscito a dormire, quella notte; c’era l’odore di Mike a impregnare la sua camera, e la sua sagoma davanti alla finestra, e niente, bum!, si era ritrovato agitato e inquieto e non era riuscito a chiudere occhio.

Non l’avevano mica calcolato; era successo e basta.

Come succedeva spesso che si sedessero accanto durante le lezioni, o durante le prove del Glee Club; non era qualcosa che decidevano, era naturale. Dove mi siedo? Oh, guarda, accanto a Mike c’è un posto libero. Roba del genere.

Non se lo domandava neanche, in realtà, dove sedersi. Capitava e basta.

Si poteva dire che non avessero quasi spazio personale. Era un’unica grande zona, MikeeMatttuttoinsieme; persino i ragazzi del Glee pensavano a loro come a una sola persona.

Matt si chiese come sarebbe stato, dopo il trasferimento, avere quella grande zona tutta per sé.

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«Devo partire, tra due settimane», disse a Mike un pomeriggio. Erano al centro commerciale perché a Mike servivano un paio nuovo di cuffie, e dopo un po’ Matt gliel’aveva detto, perché gli sembrava il momento adatto e tutto il resto.

Mike, ovviamente, non comprese.

«Sì, lo so, le vacanze in Illinois – ci vai ogni anno. A me tocca quella pizza del Campo Asiatico, ma se non vado mia madre romperà da qui alla fine del secolo…»

«Non vado in Illinois. Cioè, ci vado pure, ma poi… ci trasferiamo. In Oklahoma. Mio padre ha ottenuto un nuovo lavoro, sai».

«Ah» disse semplicemente Mike.

«Già».

«Quindi… non torni? Dall’Illinois, intendo. Andate direttamente in, uh, Oklahoma?»

«Il piano è quello, sì. Sai, per evitare di rifare la strada e roba del genere».

Mike rimase in silenzio per un po’.

«Ah» disse poi.

«Già».

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Non avevano programmato neanche quello. Appena tornati dal centro commerciale Mike aveva proposto di andare a casa sua, a provare Assassin’s Creed e vedere come si sentivano le esplosioni e gli spari con le nuove cuffie, e Matt non aveva nulla da fare e comunque a casa si sarebbe annoiato, quindi aveva detto di sì.

Non sapeva esattamente come fossero finiti a rubare i liquori dalla vetrina della signora Chang – che, provvidenzialmente, era andata a un raduno per Avventisti e non ci sarebbe stata per l’intero weekend – ma del risultato si ricordava fin troppo bene, considerata tutta la vodka che si erano sparati. Aveva chiamato i suoi ridacchiando e li aveva convinti che sarebbe stato meglio rimanere a dormire lì, e aveva riagganciato senza neanche aspettare che lo salutassero.

… e non era successo niente, davvero, si erano solo buttati sul letto a ridacchiare e a fare commenti idioti su Jersey Shore. E poi Mike aveva iniziato a sentire caldo, per via di tutta quella vodka, e si era tolto la maglietta.

Di quello che era successo dopo – lui che accarezzava gli addominali di Mike perché sul serio, sembravano di pietra, e poi Mike che gli prendeva la mano e lo baciava e cavoli, questo sì che era meglio della vodka e di Assassin’s Creed, perché avevano sprecato tutto quel tempo a giocare – aveva ricordi piuttosto vividi. Ma non voleva pensarci – era come se non fosse mai successo, no? Se non ci pensava, era come aver immaginato tutto. Semplice.

La mattina dopo era come se nulla fosse successo. E due settimane dopo era partito per l’Illinois, e addio Ohio.

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«Non andartene» gli aveva detto Mike prima che entrambi si addormentassero. Ma Matt non voleva pensarci, e così era come averlo immaginato. Non poteva non andare. Non aveva motivo di restare.

Due settimane dopo era partito per l’Illinois. E addio Mike.

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GOD SAVE THE SHIP!
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