Juno, la storia continua.

di Khaleesi
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Juno, la storia continua.

 

 

«J. a che ora è l’appuntamento con Paulie?» chiese Leah sfilandosi il cappello di lana dai riccioli castani e gettandosi ai piedi del letto del’amica.

«ehm, mezz’ora fa» esclama Juno uscendo dall’armadio con in bocca un laccio delle sue Chuck gialle in bocca, sbattendo contro il comodino e facendo cadere il telefono hamburger.

Mise una felpa rossa scuro che era poggiata sulla sedia e s’infilò il primo paio di jeans che adocchiò sulla sedia, arrivò al fast food con solo 47 minuti e mezzo di ritardo.

Stava iniziando ad essere più puntuale!

«Juno!» disse Paulie sollevato vedendola arrivare, la strinse in un abbraccio.

«Ehi amico, tutto bene?» chiese lei battendogli una mano sulla spalla, lo faceva sempre quando lui esternava le sue emozioni per lei in pubblico, era timida a volte.

 

***

 

Juno spazzò via il suo doppio cheeseburger come se niente fosse, seguito subito dopo da una banana-split che aveva richiamato l’attenzione della ragazza sul menù. Paulie invece aveva ordinato una semplice insalata con contorno di patatine fritte, Juno aveva insistito per fargli ordinare qualcos’altro perché lo vedeva troppo pallido e stressato.

Non riusciva a dare un senso a quel comportamento, forse perché l’ultima volta che erano andati a trovare Vanessa il piccolo l’aveva chiamato “Polly” invece di “Paulie”?

Possibile.

Paulie deglutì rumorosamente, strinse le mani a pungo finché le nocche non si fecero più bianche delle nuvole, poi le riapri piano.

«Dobbiamo parlare»

Panico.

Panico.

Panico.

Sapete quei rari momenti in cui si ha un groppo in gola e se si apre la bocca vien giù un mare di parole? Juno stava provando quella sensazione.

« Tre anni fa con il tuo uccello porcello mi hai messa incinta e io ho fatto nascere la creatura, quindi Paulie se mi vuoi lasciare dillo ora, e non fare come nostro figlio che mi ha fatto travagliare per bene 5 ore!» Junò fini con lo sputacchiare tutto il gelato al cioccolato sulla maglietta azzurra di Paulie che la fissava esterrefatto e un po’ imbarazzato.

«bhèadirelaveritàmistavochiedendosetuvorrestisposarmi!?»

«Polly, non ho capito una parola di quello che hai detto»

«Sposami»

«Oh, poveri noi. Sta delirando. Cameriera! Il cibo è andato a male, signora non tocchi quell’insalata il mio ragazzo l’ha mangiata ed ora sta impazzendo, potrebbe essere contaminata» annunciò Juno seria ad una vecchietta che sedeva ad un tavolo da dove erano loro.

 

«Jumbbucho! Non sto delirando, voglio sposarti!»

«Perché?»

«Perché sei la ragazza più strana e carina che conosca, perché sei sempre in ritardo, perché mangi come un maiale, perché ancora non riesci ad allacciarti i lacci delle scarpe come si deve, perché hai scelto me. Perché sei la madre di nostro figlio. Perché ti amo!» disse Paulie fissandola dritta negli occhi, con quell’espressione che provocava sempre una risata nella ragazza, ma non questa volta.

Juno si slancio verso di lui, gettandogli le braccia addosso e fregandosene del gelato che era ancora presente sul tavolo, s’impiastricciò tutta la maglietta.

Lo baciò, così a lungo, così intensamente che lei stessa rimase stordita da quanta passione una singola persona potesse mettere in un gesto come quello.

«Ti amo anche io, Polly»

«Perché?» chiese lui sorridendo.

«Perché sei sempre in anticipo, perché sei il ragazzo più strano che abbia mai conosciuto, perché tua madre mi odia e a te non frega nulla, perché continui a mettere quei pantaloncini gialli solo per scatenare le mie fantasie. Perché sei il padre di mio figlio, perché sarai mio marito!»

Lui ricambiò il bacio, e nessuno dei due si accorse che tuta la gente del locale li stava fissando.

«Oh, e per la cronaca. Io sono allacciare i lacci delle scarpe, solo che non ho ancora trovato un valido motivo per farlo!»








 

QUESTA FANFICTION è STATA SCRITTA PER AMORE DI ASH, SE VORRETE COMMENTARLA MI FATE UN PIACERE :))
ALTRIMENTI ME NE FARò UNA RAGIONE.
PRIMA O POI.
BUONGIORNOAVEDERCI! :3

 

 

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