Teeth

di Atelo_Phobia
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Teeth







 

Daphne Grengrass era, non esisteva altro modo per definirla, semplicemente bellissima.
Maestosa mentre avanzava incurante tra la folla muovendosi con voluta lentezza nell’uniforme scura.
Elegante nel modo di sistemarsi i capelli mossi che le ricadevano disordinatamente sulle spalle in ciocche di un biondo chiarissimo.
Attraente mentre si scostava con leggerezza il ciuffo, che le attribuiva un’aria di distratta ribellione, dai grandi occhi di un colore inesistente esattamente a metà tra il grigio e il verde e che non apparteneva a nessuno dei due.
Eppure, da ogni suo respiro, ogni suo battito, traspariva una perversione controllata, un marciume racchiuso dietro lacrime di ingenuità ed innocenza, come una maschera di frammenti di paradiso dietro cui, nella polvere dell’inferno, si nascondono demoni avvelenati.
Pansy Parkinson la guardò avanzare, incantata dal silenzio che rimbombava tra l’eco dei suoi passi; attratta da quel vuoto che era incapace di riempire.
“Non ne hai avuto abbastanza? Il tuo tempo è scaduto, ora. Mostrami il tuo inferno.” disse tendendo lentamente la mano verso di lei.
Daphne sorrise. In quel sorriso il mondo si incrinò, trasformandosi in una grottesca imitazione, in una puzzolente parodia di ciò che era stato.
Pansy udì l’incessante, inascoltato scricchiolio della vita che cadeva in pezzi, di quella maschera di vetro ridotta in frammenti, farsi sempre più rabbioso, nutrirsi del silenzio, fino a regnare sovrano nell’ombra. Soltanto ora, notò la ragazza rabbrividendo, vedeva Daphne per quello che era. Solo ora si accorgeva dello sporco incrostato sotto le sue unghie. Soltanto adesso notava le occhiaie scure sotto gli occhi. Soltanto adesso poteva avvertire sotto il tocco di una mano, la sua pelle candida solcata da tagli insanguinati e cicatrici indelebili. Solo ora vedeva quella luce folle e depravata che le brillava nello sguardo, quella rabbia, a stento celata, che lentamente le stava divorando l’anima; quel tremito delle mani bramose di vendetta e carne.
Il sorriso di Daphne si allargò, mostrando i denti.
Il suo cuore smise di battere.
La ragazza si avvicinò a Pansy sempre con quel sorriso in cui era racchiusa la bellezza più terribile e la corruzione più grande.
Con lentezza posò le sue labbra su quelle della ragazza, immobile. Aprendo la bocca, Pansy avvertì i denti di Daphne che le graffiavano le labbra, tagliandole. Daphne la strinse più forte a sé, mentre la ragazza, incapace di resisterle, si abbandonava al suo abbraccio.
Sentì una goccia calda scivolarle lungo il collo. Sangue.
Fu solo un istante, poi spalancò le fauci e le divorò l'anima.




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