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- Immatura
La prima volta che ti
vidi,
eri una
ragazzina
immatura.
La faccenda si faceva grave. Da dieci notti consecutive Mamoru
si
svegliava nel bel mezzo del
sonno, con la
voce di lei nelle
orecchie
a tormentarlo.
Trova il
cristallo
d'argento.
Come se lui non ci avesse già provato,
come se lui
più di tutti non volesse sapere che cos'era quel cristallo.
Da ragazzino uno psicologo gli aveva detto che la pietra dei
suoi sogni
era la rappresentazione dei suoi ricordi d'infanzia perduti, un
tesoro inestimabile che gli sembrava irraggiungibile e
prezioso. Un cristallo d'argento, appunto. Era una donna a
pregarlo di
ritrovare
quel gioiello, pertanto lo psicologo non aveva avuto dubbi sulla
simbologia del sogno: la figura rappresentava sua madre.
A diciassette anni compiuti Mamoru ormai aveva
compreso da tempo che i
sentimenti che
provava verso quella donna non erano del genere filiale.
Soffriva del
complesso
di Edipo? Non gli sembrava, nemmeno ricordava sua
madre.
In ogni caso la donna del sogno non era adulta. Era una
ragazza,
con una
voce dall'eco giovane e soffice. Forse era la
principessa di una fiaba che i suoi genitori gli avevano
raccontato
da piccolo, sino
allo sfinimento. Lo
avevano preso per una
bambina?
Infilò un dito sotto gli occhiali da sole e
strofinò un occhio dolorante. Quella notte aveva
dormito così poco che si era
dovuto
mettere gli occhiali scuri, l'unico modo per resistere alla luce del
giorno.
"Yahhh!"
Le urle estatiche provenivano dall'interno di un negozio.
Oltre la vetrina un
gruppo di
donne stava accalcato davanti a un bancone di vetro. Si
accapigliavano tra loro come se vi fosse in promozione del
denaro. Gioielli, capì Mamoru, guardando i prodotti
esposti
sulle bacheche.
Dal negozio uscì una ragazzina. Era una
studentessa in uniforme, con una
pettinatura
degna di un anime. Somigliava a quella della donna del suo sogno.
Da bambino gli chignon gli avevano ricordato degli odango.
La biondina con la divisa scolastica si fermò a
poca
distanza
dall'uscita, depressa.
A Mamoru non fece alcuna pena. Probabilmente i soldi di mamma
e
papà
non erano
sufficienti a permetterle acquisti in una gioielleria e per questo
lei era triste. Avesse avuto lui problemi stupidi come
quelli. Avesse
avuto
lui dei
genitori.
Gridando, lei cominciò a dare di matto.
«Ahhh!»
Appallottolò qualcosa tra le mani. «Non voglio
più vedere questo pezzo di carta!!»
La palla bianca volò in aria, descrivendo un arco
che... Mamoru non ci credette sino a che il foglio non lo
centrò in testa.
Ragazzina incosciente.
E se ne andava pure via! «Mi
hai fatto
male, Testolina a Odango!»
Udì le scuse di lei proprio mentre terminava di
dispiegare
il rifiuto cartaceo. Era un compito in classe, con un voto
infimo
in bella
evidenza.
«... trenta punti?» commentò.
La ragazzina era inconsciente e somara.
«Faresti meglio ad applicarti
di
più, Testolina a Odango.»
Lei ebbe il buon senso di correre a riprendersi il proprio
compito.
«Non sono affari tuoi, ridammelo!»
Certo, le serviva per farlo firmare alla mamma.
La ragazzina gli regalò una linguaccia da bambina
dell'asilo,
così infantile che
lui smise
di badarle.
Forse era una fortuna che non avesse avuto una famiglia, o
sarebbe potuto crescere viziato come lei, incosciente dell'importanza
di ogni singolo esame.
Dal negozio uscì un'altra cliente. Nella fretta
di
andare via, la donna quasi gli sbatté addosso.
Una gioielleria, rifletté.
Alzò lo sguardo verso l'insegna e levò
gli occhiali da sole.
Gioielleria Osap.
Forse aveva sbagliato tutto? Forse il cristallo
d'argento era un vero cristallo scambiato da
rivenditori specializzati. O magari si trattava un gioiello
mitologico con
proprietà
straordinarie.
Un cristallo magico.
Si massaggiò la tempia.
Che idiozie.
Aveva bisogno di farsi una bella dormita.
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- Immatura -
FINE
Nelle intenzioni questa sarà una
raccolta di episodi brevi,
in cui racconterò le impressioni che Mamoru ha di Usagi,
forse anche in relazione a episodi non presenti nell'anime che
inventerò di sana pianta.
Questo primo pezzo è stato
particolarmente corto
perché volevo essere realistica: non credo che Mamoru abbia
dedicato troppi pensieri a Usagi la prima volta che l'ha vista.
Più in là, conoscendola, farà altre
riflessioni su di lei - che ho già in mente :)
Un appunto sull'età di lui. Sto
prendendo come riferimento
l'età del manga, che sono riuscita a rendere coerente con
quella dell'anime nella mia saga di Sailor Moon raccontando che Mamoru
è uno studente che è andato avanti di un anno e
considerando, naturalmente, che le superiori in Giappone durano solo
tre anni.
Questo è un episodio introduttivo, spero
vi sia piaciuto :)
ellephedre