The wings of a butterfly
Aveva
sempre amato le farfalle. Erano per lui l'immagine della
libertà, di una fragilità orgogliosamente
mostrata da ali variopinte, ma compensata dalla rapidità con
cui esse riuscivano ad eludere gli artigli crudeli di quanti volevano
acchiapparle.
Magari era per questo che si era
sentito particolarmente attratto da
Touya.
Le invidiava, le farfalle. Svolazzavano via dalla loro crisalide
solamente per andare a sbattere contro il vetro di un bozzolo
infrangibile, la crisalide del tempo che concedeva loro solo un giorno
per mostrarsi finalmente al mondo. Ma a loro quel giorno bastava, e
comunque sia, allo scoccare della ventiquattresima ora sarebbero morte,
dirette verso un altro tipo di libertà. E lui si trascinava
ancora dietro gli ultimi filamenti della crisalide della sua infanzia,
dalla quale aveva l'impressione di non essersi del tutto liberato. Vi
era stato costretto troppo a lungo, abituandosi a quelle sottili pareti
di cristallo, e adesso che doveva infine spiegare le sue grandi ali da
Principe, non avrebbe voluto abbandonarla. Avrebbe voluto avere anche
lui soltanto ventiquattro ore di vita. Le ali colorate del suo status
non erano altro che una maschera per la sua fragilità.
Era ipnotico, invece, il modo in
cui Touya esibiva sfrontatamente la
sua vulnerabilità.
Erano ali fasulle, quelle del Principe - ali di tessuti pregiati -
cucitegli addosso da Ghecis al posto di quelle vere ch'egli gli aveva
strappato via molto tempo prima. Erano ali che non gli consentivano di
spiccare il volo e raggiungere così le altre farfalle -
Touya - per
lasciarsi finalmente andare nel vento.
Sì, Touya era proprio
una farfalla, ed era anche l'unica che
lui avesse mai voluto catturare.
Rip
out the wings of a butterfly for your soul
Avrebbe
voluto proteggerlo. Da Ghecis, dai Pokèmon, da
sè stesso. Avrebbe voluto chiudere quel corpicino in una
traslucida teca di vetro, così che quelle due splendide ali
non potessero mai esser squarciate. Cristallizzato nel momento,
intrappolato tra un granello e l'altro nella clessidra del tempo,
fluttuando nell'eternità di un attimo interminabile, Touya
sarebbe rimasto per sempre con lui, per sempre lui. N non avrebbe
mai
cessato d'osservare la sua espressione di genuino stupore ogni volta
che si ritrovavano sul medesimo sentiero, quegli occhi così
caldi fissarlo sgranati, le labbra socchiuse che conservavano
gelosamente le parole che era stato sul punto di pronunciare. Sarebbe
bastato poco, per metterlo al sicuro: non doveva far altro
che designare qualcun altro come suo Eroe, e lasciare che quel ragazzo
vivesse i suoi minuti con la spensieratezza che aveva sempre avuto. Ma
avrebbe avuto davvero il coraggio di trafiggere quel cuore con uno
spillino? Di privarlo di una libertà per cui lui stesso
spasimava, tarpando le sue ali e impedendogli di volare via, sfuggente
e imprevedibile come sempre? Sarebbe stato capace di sopportare la
vista di una luce come quella - di quella
luce - spegnersi poco a poco,
priva del suo ossigeno? No. E, d'altro canto, nemmeno Touya sembrava
particolarmente propenso a lasciarsi imprigionare dalle stesse
taglienti ragnatele che trattenevano N: voleva continuare a librarsi
nei cieli di Isshu e a respirare la vita, vivendo di respiri e,
soprattutto, vivendo ogni
respiro.
Anche ad N sarebbe piaciuto
vivere dei suoi respiri.
A N piacevano molto le farfalle, e gli piaceva pure Touya. Alla fin
fine, anche fuor di metafora, incontrarlo un passo dopo
l'altro nel loro viaggio era stato un po' come dar la caccia
ad una farfalla, armato di un retino di illusioni. Anche quando lo
sfioravano, quei fili di fumo non riuscivano a far presa su Touya, che,
il tempo di un battito di ciglia - o di ali - era
già volato
altrove, delegando a qualcun altro il compito di far trionfare
verità e giustizia. Sembrava che anche lui stesse inseguendo
le farfalle.
Ed N in quei frangenti
desiderava ancor di più essere tale.
Butterflies
and hurricanes
Si
dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in
grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.
Quindi in fin dei conti non era servito a niente scappare: la muraglia
di chilometri che N aveva eretto tra lui e Isshu era stata ugualmente
abbattuta dall'uragano della farfalla Touya - o forse solo dall'uragano
Touya. La teoria del caos risultava così parzialmente
confermata: sensibilità alle condizioni iniziali e
imprevedibilità c'erano tutte, e per l'evoluzione stavolta
non doveva guardare ai Pokèmon, ne era sicuro. Si chiedeva
spesso se Touya accordasse il ritmo dei suoi battiti d'ali a quello del
proprio cuore, perchè gli uragani che l'avevano investito
dacché era partito erano stati numerosi e emotivamente
distruttivi. Tuttavia non avrebbe mai voluto che quei battiti
cessassero.
Sperava che aumentassero
ogniqualvolta Touya pensava a lui.
Butterflies
in the stomach
N
aveva volato in lungo e in largo in groppa al suo drago leggendario,
alla ricerca di quell'ossigeno che, ora ne era consapevole, poteva
trovare soltanto sulle labbra di Touya. Non bastava librarsi nell'aria
per diventare una farfalla, così come non era necessario un
retino per acchiapparne una. E adesso che teneva stretto Touya tra le
braccia, le ali di entrambi finalmente ripiegate e i piedi per terra, N
si scopriva tale e quale ad una falena - più bello
però, a detta di Touya. Quel ragazzo non l'aveva attratto
semplicemente per la bellezza o per il desiderio di vivere attraverso
emozioni che non gli appartenevano, ma perché era capace di
diffondere la sua luce attorno a sé, e il suo era un calore
che non bruciava. Un calore che N trovava finalmente fuori da un
bozzolo; dentro un abbraccio improvviso, nei respiri spezzati tra un
bacio e l'altro o semplicemente nelle loro mani che si intrecciavano
all'unisono, dopo essersi a lungo cercate l'una sul corpo dell'altro.
"Sento le farfalle nello
stomaco." - la voce di Touya giunse attutita,
dal momento che teneva il viso comodamente premuto contro il petto di N.
Quest'ultimo si
allontò tutt'a un tratto di qualche
centimetro, sul viso l'espressione di chi si è appena
ricordato qualcosa.
Sorrise al broncio di
Touya, privato del suo personalissimo cuscino.
"Sai che si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla
sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del
mondo?"
L'espressione del
ragazzo si distese un tantino, mentre si allungava
per riguadagnare terreno, un terreno suo di diritto. Non poteva
permettere ad alcun respiro di disperdersi in un luogo che non fossero
le sue stesse labbra. E solo quando esse sfiorarono quelle ancora
semichiuse di N, Touya si concesse di replicare:
"Sì? Beh, mi
dispiace per l'America allora."
E adesso che arrivo al dunque,
non so più come iniziare, oh
joy. Potrei scrivere che è la mia prima Isshushipping, la
mia prima shounen-ai, e blablablà, ma credo che
passerò direttamente ai punti salienti. Innanzitutto chiedo
scusa se i caratteri dei personaggi non coincidono con i vostri canoni
o con quelli di manga/videogioco/vostro metro di giudizio. Io mi baso
sui videogiochi, e non è che gli sprite lì siano
molto loquaci; tra l'altro questa è N centric ed
è insomma più un discorsone introspettivo che
altro. Poi potete demolirmi la shot come vi pare e piace, non me ne
importerà; certo, se invece dovesse demolirmela Shion_Chan
allora sì che potrei lasciarmi andare alla disperazione.
Ovviamente tutta l'ultima riga è una balla, mi importerebbe
assai di tutto xD
... Che poi, io odio le
farfalle. Odio tutti gli insetti in
realtà, non perchè ce l'ho con le farfalle in
particolare, è che rientrano nella categoria. Tutti mi
guardano male quando lo dico xD
Spiegando il nonsense:
- La convinzione che la
farfalla viva un solo giorno l'ho presa da un
aforisma che ho letto un sacco di tempo fa e di cui ora non ricordo la
provenienza, sorry.
- Il titolo del primo e
del secondo paragrafo, "The wings of a
butterfly" e "Rip out the wings of a butterfly for your soul" vengono
dall'omonima canzone degli HIM, che ho ascoltato parecchie volte
durante la scrittura, e che consiglio a chiunque piaccia il genere.
Agli HIM devo anche il pezzo sulla falena e la fiamma, che riprende il
verso di "The Funeral of Hearts", altra canzone stupenderrima -
insomma, per qualsiasi cosa prendetevela con loro xD
- Il titolo "Butterflies
and hurricanes" viene invece dall'omonima
canzone dei Muse.
- Il titolo dell'intera
shot è lo stesso del film del 2004,
dal quale è presa pari pari la citazione sull'uragano,
mentre per la teoria del caos, che è strettamente collegata
al cosiddetto 'effetto farfalla', si ringrazia Wikipedia, dato che io
in fisica non sono mai stata una cima. La sensibilità alle
condizioni iniziali, l'imprevedibilità e l'evoluzione - che
qui ho usato in senso metaforico - sono i tre postulati della teoria
sopracitata.
- L'ultima battuta,
scusate, non son riuscita a risparmiarvela; e
chiaramente ha senso solo se poniamo il caso che Isshu sia in Giappone.
Altra cosa, per una mia crociata personale
scelta stilistica ho
preferito tenere i nomi originali di Isshu, che sarebbe la regione di
Unima, e Touya (Black o, orrore, Alcide D:). Il drago leggendario
è volutamente lasciato ignoto di modo che possiate dargli un
po' il colore che più vi piace a seconda della vostra
versione del gioco.
Nient'altro per voi,
mentre Ness dovrebbe sorbirsi un'altra zolletta di
zucchero quaggiù, prego.
@Shion_Chan:
Ness, io spero che tu abbia apprezzato se non altro
l'impegno che ci ho messo a rendere credibile questa coppia agli occhi
delle appassionate (ammesso e non concesso che ci sia riuscita). E poi
tu per me hai fatto molto di più; come una martire in Terra
Santa hai scritto cinquanta splendide frasi a tema Ferriswheel tutte
mie, che ancora rileggo spesso e volentieri. E' il mio modo per
ringraziarti delle bellissime parole che hai usato non solo in quella
oneshot, ma anche nelle tante recensioni che mi hai lasciato, e che mi
rendono ogni volta immensamente felice. Perdona il riferimento al tuo
nome stupendo nel discorso farfalle & affini, che non
è stato assolutamente fatto 'en pendant' per la storia, ma
che è capitato per caso nella mia testolina vuota e che ho
deciso di cogliere al volo.
Te lo dico dal cuore,
grazie di tutto ♥
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