Questa
one-shot parla del cambiamento psicologico di Hope
all’inizio del gioco da quando si unisce a Lightning nei
combattimenti in poi,
bramoso di vendetta per la morte della madre Nora..spero vi piaccia!!!
^_^
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Che
cos’ la felicità quando non hai più
nessuno con cui
condividerla?
Quel
qualcuno mi è stato portato via, e non posso far altro
che piangere lacrime amare che, impregnate di odio e risentimento, mi scavano il viso senza
sosta.
Qual
è la cosa giusta da fare quando conosci il responsabile
della tua sofferenza?
Come
si può perdonare qualcuno che nemmeno conosci di una
cosa così grave quando non si rende conto che
quel suo gesto sta rovinando un’intera
esistenza?
Ora
mi ritrovo qui solo, disperato e spaventato, in questo
mondo ormai in preda al panico per via dell’epurazione, e io
non posso far
altro che cercare di diventare più forte ed ottenere la mia
vendetta, la mia
dolce vendetta.
Ho
deciso di chiamare questa operazione NORA in onore di mia
madre, e per portarla a termine ho bisogno di trovare il coraggio che
non ho
mai avuto: fino ad ora sono sempre stato sotto la tutela di qualcuno, e
ho
sempre relegato le scelte importanti ad altri.
Ora
invece sono io quello che deve decidere, sono io che
devo combattere per poter continuare a vivere: adesso basta fare il
bambino.
Ho
fatto tanti errori nella mia vita, e continuerò
sicuramente a farne: da adesso però voglio essere il
responsabile di queste
scelte, voglio sapere che, seppur sbagliate, le decisioni le ho prese
io.
Non
voglio più scappare, voglio essere in grado di affrontare
e sconfiggere le mie paure, voglio essere d’aiuto e non
essere aiutato.
Lightning
sarà silenziosa, sarà arrogante e impassibile:
è
però un’ottima maestra, e da lei sto imparando che
se nella vita vuoi qualcosa
devi lottare e prendertela. L’altro giorno mi ha detto che se
si viene presi
dalla paura l’unica cosa da fare è pensare
all’obbiettivo, al perché si stanno
affrontando pericoli, ed è proprio quello che
farò: troverò Snow e vendicherò
finalmente mia madre, morta per colpa di quell’incosciente.
Provo
così tanto odio dentro che non mi importa cosa
succederà dopo, l’unica cosa che mi interessa
è ucciderlo; so che farlo non mi
darà indietro mia madre, ma dato che lei non è
più qui per colpa sua, nemmeno
lui merita di vivere.
Ogni
secondo in più, ogni suo respiro, sono un oltraggio: cose
immeritate che presto gli toglierò, è solo
questione di tempo.
Non
ho mai provato tanta determinazione per qualcosa in vita
mia, ma ogni volta che vedo il suo viso sorridente e il suo
comportamento
spavaldo mi verrebbe voglia di ficcargli un coltello dritto in gola,
senza
pietà; ogni volta che lo sento spacciarsi per un eroe,
vorrei fargli fare una
fine atroce e piena di sofferenze.
Aspettami
Snow perché sto arrivando: non troverai pietà da
me.
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