And I’m damned if I do and I’m damned if I don’t.

di tiffani_
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Se il paradiso come tutti lo descrivevano, quieto, magico, surreale, magnifico, fosse realmente esistito, mai come in quel momento avrei creduto che il mio corpo fosse rimasto a terra e la mia anima, leggera, soave, si fosse librata in volo verso quello spazio infinito.

Il tocco di due dita mi avevano accarezzato come una piuma accarezza la terra quando cade accompaganta dal vento e si posa leggiadra sul terreno freddo.

In risposta posai le mie labbra sulle sue, la dolcezza di una persona buona, la grinta di una persona tenace, l'isicurezza di una persona timida, il calore della passione e la gentilezza dell'amore; tutto era posato lì su quelle labbra morbide, incerte e sicure allo stesso tempo.

Santana Lopez

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L'immaginazione non mi aveva mai spinto così lontano, ed ero quindi sopraffatta, ammaliata ed inerme di fronte a quegli occhi, dalla luce calda e rassicurante che irradiavano, dal quel sorriso un po' timido ed un po' beffardo che si intravedeva trai quei capelli morbdi come seta.

Mille ciliegi in fiore sembravano averla accolta tra le loro braccia e la pelle luminosa sembrava ardere dello stesso fuoco che le animava il cuore; le mie dita si adagiarono su di lei, leggere, quasi trasparenti.

Il paradiso che da sempre conoscevo, idilliaco, magico, irreale, stupefacente, era stato raggiunto dalle nostre anime quando la sua aveva toccato la mia, era come se si conoscessero da sempre ed ora che si erano ritrovate danzavano leggiadre e senza parlare pronunciavano le più incantevoli note.

Rachel Berry




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