Il cuore di Itachi è un campo di battaglia

di Red Fox
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Santa polenta. E' una vita che cerco di scrivere qualcosa sul Santissimo *___* Ho promesso ad un mio amico che avrei scritto questa storia. Lui non è iscritto a questo sito e sopratutto non gli piace lo yaoi, perciò ho scritto qualcosa di "normale" x° Mathieu finalmente te l'ho scritto! :D
Beh, spero vi piaccia ^___^
A presto mortadelline :3
Vi voglio bene *^*
Red Fox

I personaggi non mi appartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Il cuore di Itachi è un campo di battaglia



Il cuore di Itachi è un campo di battaglia.

Con il suo dolore, i suoi soldati e le sue vittime. Un'infinita guerra si stava combattendo nel suo cuore, una guerra che sarebbe continuata in eterno, senza mai decretare vincitori e vinti.

 

La pioggia scende prepotente, bagnando la terra ricoperta di sangue e lacrime. Itachi sa che questo è l'ultimo spettacolo che i suoi occhi vedranno prima della fine.

La battaglia scoppia intorno a lui, le grida dei ninja affondano le loro radici nel suo cuore, in modo da non fargli dimenticare mai quel giorno, il gracchiare insistente dei corvi gli graffia le orecchie.

E Itachi sta immobile, paziente, e attende la sua preda, il suo carnefice. L'unica persona che abbia mai amato e che sa, lo ucciderà.

Ma non importa. Alza lo sguardo al cielo, socchiudendo appena gli occhi che per colpa della pioggia faticano a rimanere aperti. Quasi sorride.

Ha sempre saputo che un giorno avrebbe dovuto combattere contro i suoi stessi occhi, occhi che lo avrebbero sconfitto.

Solo aveva sperato non fossero quelli di suo fratello.

 

 

I suoi, di occhi, hanno dovuto combattere contro l'odio, la vendetta e la crudeltà del mondo. Hanno affrontato i cuori duri e spregevoli di infiniti nemici, hanno osservato speranzosi il poco amore che ancora c'era nel mondo.

Uchiha Itachi aveva quasi smesso di sperare. Poi ha incontrato Naruto.

Lo sguardo determinato che aveva, quando diceva di voler salvare Sasuke dalle tenebre, lo aveva fatto tremare. I suoi capelli dorati, simili a tante sottili spighe di grano lo avevano fatto commuovere. Gli occhi di Itachi non vedevano il sole da tanto tempo, in quelli di Naruto l'aveva visto: il cielo soleggiato. Quando aveva guardato quel ragazzino negli occhi, aveva sentito l'urgenza di lottare. Per un futuro.

Quando poi questo, quasi piangendo, lo aveva supplicato di non uccidere il suo migliore amico, Itachi si era sentito benissimo, il suo stupido fratellino aveva trovato qualcuno che gli voleva bene sul serio.

Gli occhi di Itachi, per diventare quello che sono, hanno dovuto uccidere la persona che più amavano. Sasuke avrebbe dovuto fare lo stesso.

Perciò Itachi aveva guardato il ragazzino con gli occhi color del cielo con dispiacere, compassione quasi.

-Sarai tu ad ucciderlo, Naruto.- aveva commentato, sorridendo con rammarico. -Oppure lui ad uccidere te.-

E se n'era andato.

 

 

Adesso finalmente si ritrova a combattere contro il suo amato fratellino, per poter salvare sia il moro sia il biondo. Da un parte Sasuke, che grazie al suo sacrificio avrebbe acquistato magenkyou, avrebbe ottenuto la sua vendetta e finalmente sarebbe stato libero dal suo peso, dall'altra Naruto che non sarebbe stato costretto ad uccidere il migliore amico –o non sarebbe stato inutilmente sacrificato-.

D'altronde poi, era da quando aveva sterminato il clan Uchiha che Itachi desiderava morire per mano di Sasuke, facendolo diventare più forte. E se così facendo sarebbe riuscito a salvare il ragazzo dai capelli dorati, ancora meglio.

Quel biondino lo aveva davvero colpito.

Che strano.

 

 

-Ora abbiamo gli stessi occhi.- mormora stremato Itachi. Sa che sta per morire, sa che non potrà mai vedere negli occhi di suo fratello l'affetto che li legava da bambini, sa che Sasuke non lo perdonerà mai. Eppure sorride.

Perché sa che anche se Sasuke decidesse di non tornare a Konoha, ci sarà sempre nel mondo qualcuno che verserà sangue e lacrime e sudore per riportarlo a casa. E questo qualcuno ha gli occhi color del cielo, i capelli color del sole e un cuore colmo di amore e speranza.

Perciò Itachi sorride, sì.

Perché sa che Sasuke non sarà mai solo.

L'istante dopo le sue palpebre si abbassano, si chiudono, e il suo corpo cade a terra.

Itachi è morto.

Sasuke rimane qualche secondo immobile, lo sguardo perso nel vuoto. Non sa cosa fare. Ha sempre creduto che nel momento in cui avrebbe visto suo fratello soccombere di fronte a sé, sconfitto, avrebbe provato sollievo, gioia magari.

E invece non è così.

Sente una strana angoscia nel petto, fatica a respirare. Alza lo sguardo al cielo, si chiede cosa pensino ora di lui i suoi genitori. Sasuke non è felice o sollevato.

Sasuke è triste.

Itachi è morto.

La verità di quelle parole e il loro significato colpiscono l'Uchiha come un pugno nello stomaco.

Perché continua a sentire come un macigno gravare su di lui?

Itachi è morto, tutto dovrebbe essere risolto. Ha vendicato i suoi genitori, ha ucciso il suo nemico e ha raggiunto l'obbiettivo che doveva raggiungere -voleva raggiungere- da quando era bambino e ha visto i suoi genitori stesi immobili e bianchi in una pozza di sangue. E allora perché non prova sollievo?! Perché ha voglia di scoppiare in un rumoroso pianto liberatorio? Perché vedere Itachi immobile e senza vita steso ai suoi piedi lo sconvolge e gli da una sensazione come di.. rimpianto?

Perché?

Ora è solo.

Una voce lo sorprende, facendolo voltare verso destra, con tutti i sensi all'erta. -Sas'ke..-

L'Uchiha sa chi è, ancora prima di vederlo. Era ovvio che quell'impiastro arrivasse in tempo per salvarlo. Era sempre stato così tra loro. Si picchiavano, si insultavano, si mandavano al diavolo ma poi nel momento del bisogno, in un modo o nell'altro, c'erano sempre per consolarsi a vicenda. E in quel momento Sasuke aveva disperatamente bisogno di aiuto.

Lo guarda. Il ragazzo capisce.

Apre le braccia in un chiaro invito. -Vieni.- dice. Sasuke si lancia nell'abbraccio dell'amico, scoppiando a piangere. Non gli importa del suo orgoglio, non gli interessa di mostrarsi debole. Non pensa neanche al fatto che sono tre anni che i due non si vedono e non si parlano, a parte qualche breve incontro in cui si minacciavano di uccidersi a vicenda.

Ma non importa.

Perché Sasuke ha capito che per vivere ha bisogno della presenza del suo migliore amico. Così come Naruto ha bisogno del sostegno di Sasuke.

Non si dicono nulla Naruto e Sasuke. Semplicemente rimangono lì, sotto la pioggia in mezzo al deserto, ad abbracciarsi e a scambiarsi muti racconti del tempo che hanno trascorso lontani.

Le lacrime di Sasuke testimoniano il dolore che ha provato per tutti quegli anni e che ha sempre tentato di nascondere.

Il sorriso di Naruto racconta la sua felicità nell'aver ritrovato il suo migliore amico, il dolore finalmente scomparso causato dalla sua assenza.

Entrambi sanno che Konoha li aspetta.

Sasuke è pronto a pagare per i suoi errori, Naruto è impaziente di cominciare una nuova vita.

Hanno molte cose da raccontarsi ma sanno che quel silenzio in cui sono immersi in quel momento, sarà forse il discorso più sincero che abbiano mai mormorato, perché quell'abbraccio emozionato e disperato, vale molto più di quanto entrambi ammetteranno mai.

La pioggia continua a picchiettare sul terreno, incessante e crudele.

Itachi è morto.

Il cielo ancora piange la sua perdita.





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