Ooookkk,
lo so, dovrei scrivere
di tutto a parte one-shot senza senso, ma che posso farci, a volte ho
proprio
il bisogno di scriverle.
Se
vi chiedete il perché di tutto
questo… delirio!... beh, è tutto da attribuire ad
una sclerotica conversazione che
ho avuto con harderbetterfasterstronger (a
cui la dedico), in cui siamo passate
a
parlare dal nuovo video di Jennifer Lopez alle peggio pornaggini
(prossimamente
su questi schermi), e poi a questo xD
Anche
se devo dire che l’idea di
base mi è venuta vedendo “Red e Toby, nemici
amici” (se non l’avete mai visto
guardatelo, disgraziate! è_é io ho perfino pianto
all’inizio xD) , e nello
specifico da un’immagine che troverete nelle note finali xD
Poi
che dire: è fluff, è
sclerotica, è probabilmente OOC, e non so perché
ma in qualche modo mi ricorda
Convivenza Forzata, forse per il delirio. Se non siete amanti,
arrivederci. xD Ovviamente poi dovete sapere chi è Mr.Tovagliolo, quindi se non lo sapete andate su You Tube e digitate "Mr Tovagliolo Jude Law", il primo link è quello giusto xD
Non ho specificato l’età, immaginateveli come
più vi piace xD
E
oraaaa, disclaimer: Rob e Jude
non mi appartengono, non hanno una relazione e bla bla bla. Non scrivo
a scopo
di lucro.
Buona
letturaaaaa.
La strana storia
di Mr.
Tovagliolo e…
Sapete
qual è la cosa peggiore
del frequentare un uomo divorziato? Beh, potrebbe avere un figlio.
Sono
quelle cose da tenere in
conto, sono importanti, i figli sono sangue del proprio sangue e
volente o
nolente ti incatenano al passato, alle esperienze precedenti, alle storie precedenti.
La
storia precedente di Jude è
durata più di sei anni,
in cui è stato
sposato con una certa Sadie. Adesso
sono
divorziati da tre anni.
E
fin qui tutto bene. Cioè, si fa
per dire eh, perché trovo anche solo il pensiero di dover
competere con una
donna con cui ha diviso tutto per sei lunghi anni demotivante. Insomma,
è
impossibile, non ce la farò mai!
I
problemi tra noi si sono venuti
a creare quando, dopo ben quattro mesi di frequentazione, in una
settimana mi
ha dato buca tutte le sere. Il
mio primo
pensiero, degno del mio disarmante ottimismo, è stato
“Mi vuole lasciare. Mi
sta tradendo con un altro/a”, e ho cominciato ad andare fuori
di testa. Perché
si, sono il re delle paranoie, ok? Problemi?
Quando
finalmente si è degnato di
farsi rivedere gli ho fatto una scenata degna di una prima
donna una
ragazzina mestruata, che indovinate un po’,
non sono mai stato in vita mia! Ma Jude riesce a portare i miei
comportamenti
all’eccesso, non lo sopporto.
Comunque
sia, mentre io già
pensavo al peggio mi ha detto la verità: la sua ex moglie era malata, e lui doveva tenere i loro figli. Tre.
Si,
avete capito bene, ha tre
figli. E si, anche io ho fatto quella faccia sconvolta quando me
l’ha detto, un
po’ perché ho realizzato che lui e Sadie dovevano
davvero amarsi molto e
scopare come ricci, ma soprattutto perché TRE
FIGLI! Come fai a tenere
nascosti tre figli per quattro mesi?!
Ovviamente
l’ha fatto per evitare
che mi venisse una sincope e scappassi, anche se alla fine mi
è venuta
ugualmente.
Bene,
tutta questa premessa per
arrivare ad adesso; a me che
sto
congelando fuori da casa di Jude, di fronte alla porta
d’ingresso, perché non
ho il coraggio di suonare.
Tre
figli.
Già
l’idea di un bambino di età
inferiore ai dieci anni mi terrorizza perché insomma,
avrà paura che gli porti
via il papà e mi tratterà malissimo,
ma… cazzo, tre figli!
Rafferty,
prossimo ai nove anni. Iris,cinque
anni. Rudy, tre anni
e mezzo.
Almeno
i nomi me li ricordo, è
già un passo avanti.
Sto
ancora vagliando tutti i pro
ed i contro di quel gesto avventato che sarebbe suonare il campanello
quando il
mio cellulare inizia a squillare.
È
Jude. E questo vuol dire solo
una cosa: sono in ritardo e lui è un precisino.
“Rob,
dove sei?”
“Jude,
ehm… senti, io… io non so
se è una buona idea, sai?” tento.
“Cosa?
Perché?” mi chiede,
chiaramente dispiaciuto.
Perché se mi presenti i tuoi figli vuol
dire che è una storia seria, e
io ho una fottuta paura delle storie serie.
“Perché…”
esito, e intanto la
porta di casa si apre, rivelando un Jude dall’espressione
indecifrabile, una
mano che ancora regge il telefono vicino all’orecchio.
Ci
guardiamo qualche secondo
negli occhi, poi io distolgo lo sguardo, mentre terminiamo quella
strana
telefonata.
“Perché
ci hai ripensato?” mi
chiede, stringendosi nella camicia a causa del freddo.
“Così
ti ammalerai…” gli dico,
seriamente preoccupato, ma lui mi interrompe.
“Robert,
dimmelo!”
Mi
mordo il labbro inferiore,incerto,
poi rispondo.
“Perché
se non dovessi piacere ai
tuoi figli poi anche tu cambieresti idea su di me” e questo pensiero mi terrorizza.
Addolcisce
lo sguardo, muovendo un
passo verso di me.
“Rob,
ti adoreranno”
“E
se invece…”
“Niente
se o ma!
Ti adoreranno. E
in ogni caso non potrei cambiare idea su di te” mi posa un
bacio sull’angolo
della bocca, poggiandomi una mano sull’altra guancia.
È così dolce…
Faccio
appena in tempo a pensarlo
che mi trascina dentro casa a tradimento. Che bastardo!
*****
Occhi.
Tre
paia di occhi che mi scrutano
con fare falsamente angelico mentre sono seduto –o per meglio
dire impietrito,
vista la mia posa molto da scopa in culo- sul divano.
Mi
sento come in una vasca piena
di piranha, ho paura che mi attacchino da un momento
all’altro, nonostante
adesso solo la bambina mi stia degnando di uno sguardo; fortunatamente gli altri due sembrano aver trovato
qualcosa di meglio da
fare che squadrarmi – e con questo sia chiaro che non escludo
l’ipotesi che
stiano tramando alle mie spalle.
“Tu
sei l’amico di papà?” mi
chiede, con una vocina talmente tenera che mi fa dubitare delle sue palesi cattive intenzioni.
Oh
no, non so resistere agli
occhi dolci!
“Si,
sono io. Piacere di
conoscerti, Iris” azzardo un sorriso, e spero tanto che Jude
torni presto dalla
cucina.
“Perché
sai il mio nome?” mi
chiede, inclinando la testolina bionda.
“Perché
me lo ha detto il tuo
papà”
“E
perché ti ha detto come mi
chiamo?”
Questa
bambina fa troppe domande.
E
io non so come rispondere.
Vedi, in realtà non sono solo amico di
tuo padre, abbiamo una certa
confidenza, ci frequentiamo da mesi, andiamo a letto insieme e
tuo padre è
davvero un dio del sesso.
No,
non posso dirglielo.
Per
fortuna Jude torna proprio in
questo istante, togliendomi da ogni problema; si china a darle un bacio
e
inizia a farle il solletico, con un “Perché gli ho
detto che sei una piccola
peste!”.
La
risata cristallina di Iris,
insieme a tutto questo quadretto familiare, mi fa sentire tremendamente
di
troppo, e mi spegne il sorriso sulle labbra.
È
una situazione così complicata…
Sono
talmente perso nei miei
pensieri che non sento Jude
che manda i
bambini a lavarsi le mani, invitandoli poi a sedersi a tavola.
“Ehi,
che hai?” cerca i miei
occhi, piegandosi su di me. Ormai l’ho capito, cercare di
mentirgli è inutile,
mi scopre sempre.
“Mi
sento di troppo” sospiro. “Insomma,
tu sei un padre perfetto, e io non so neanche parlare cinque minuti con
i tuoi
figli…”
“E’
perché non sei abituato” mi
sorride, “Vedrai che quando inizi a rilassarti un
po’ andrà meglio”.
Mi
prende le mani e mi solleva
dal divano, e ammetto che la voglia di baciare quest’uomo
stupendo che ancora
perde tempo con uno come me è davvero troppa, ma ci sono i
bambini, quindi non
posso farlo.
Dannati
bambini!
“Questo
discorso mi ricordo
qualcosa, ho come un senso di deja vu… me lo hai detto altre
volte?” ammicco,
riferendomi alla sua frase fraintendibile.
Ride
di gusto e sono sicuro
che neanche quelli che fanno la pubblicità dei dentifrici
hanno i denti così
bianchi , poi mi rivolge un perentorio “Adesso
fila a lavarti le mani!”
cercando di rimanere serio. Il tutto dandomi una sculacciata quando gli
passo
davanti sfoggiando il migliore tra i miei
bronci-da-faccio-finta-di-essermi-offeso.
Ok,
forse quella frase
fraintendibile non è stata poi così casuale.
*****
Va
bene, va bene, avevo torto:
forse i bambini non sono poi così malefici come credevo.
Anzi, sono teneri.
In
alcune situazioni il mio
cervello non ha potuto trattenersi dal pensare “Oohww, che
carini”, e non so se
questo vuol dire che sto cominciando a togliermi la scopa dal culo, o
se sono
pronto per la neuro.
Comunque,
la cena è andata bene,
io non ho fatto stronzate e loro non hanno fatto domande scomode. Ora
che ci
penso, probabilmente la prima è strettamente legata alla
seconda.
Beh,
poi c’è da dire che Jude
oltre ad assere un cuoco provetto –giuro che vi farei
assaggiare questo dolce e
dirvi cosa vorrei fargli con questa panna – si
è anche rivelato un padre
eccezionale.
Dio,
ti ringrazio per la botta di
culo che mi hai concesso il giorno che è entrato nella mia
vita.
Certo,
una in tutta la vita, non
ti sei scomodato molto… però mi accontento.
“Papà,
fai Mr.Tovagliolo?” chiede
improvvisamente il più piccolo, tirandolo per la manica
della camicia.
Jude
fa vagare lo sguardo da quei
suoi dolci occhietti blu a me, visibilmente in imbarazzo, poi scuote la
testa.
“No…”
“Per
favore”
“Per
favoooreeee!” cantilenano in
coro gli altri due.
Questa
è una coalizione!
“No,
non è il caso…”
“Ma
Robert non l’ha mai visto!”
“Ti
preegoo”
“Ti
prego, papà, fallo!”
Cerca
il mio sguardo,
probabilmente in cerca di aiuto, ma io sono troppo divertito dalla
scena per
non sorridere.
“Papà,
ti preeegoooo” piagnucola
Iris, e lui non riesce a resisterle.
“Ok,
lo faccio. Ma solo per un
secondo!” mette bene in chiaro, prima di ricevere un bacio
sulla guancia.
È
in imbarazzo. Visibilmente,
anche. Ha lo sguardo basso e sembra che non riesca a dire niente.
“R-Rob,
mi passeresti un
tovagliolo, per favore?” accenna al pacco dei tovaglioli di
carta vicino a me. Alzo
un sopracciglio, non capendo bene la piega che prenderà la
situazione, ma alla
fine glielo passo.
Si
toglie gli occhiali da vista
dalla taschina della camicia e li dà a Rudy, dandogli il
compito di
passarglieli poi.
Vengo
distratto da Rafferty che
mi rivolge un “Vedrai com’è divertente,
Robert, ti farà cadere dalla sedia!” e
non seguo tutto il procedimento, ma quando mi volto di nuovo verso Jude
scoppio
a ridere.
Si
è messo il tovagliolo sulla
faccia, con tanto di occhiali da vista sul naso. Oh mio dio.
“Salve,
mi chiamo Mr. Tovagliolo”
dice, mentre io mi alzo, con le lacrime agli occhi, per prendere una
bottiglia
d’acqua. Si, insomma, piangere dal ridere di fronte al
proprio ragazzo non è
proprio il massimo, no?
“Ciao
bambini!” altera la voce, “
Ma… ehi, chi è questo straniero?” si
rivolge a me.
“E’
Robert!” risponde Iris, ma
sfortunatamente lui è particolarmente malvagio e bastardo
stasera.
“Oh,
ma sono sicuro che Robert ha
una seconda identirà…”
Oh
no.
Noooo.
Lo
odio. Io non riesco
a fare questi giochi, sono una
frana!
“Sono…”
mi guardo intorno in
cucina, in cerca di un’idea, mentre tutti i bambini mi
guardano a bocca aperta,
sconvolti da sapere che anche io ho una doppia identità come
Mr.Tovagliolo.
Mensole,
lavello, rubinetto,
spugnetta, e…
“Capitan
Scolapasta” dico,
calzandomi in testa - indovinate un po’- lo scolapasta, tra
le risate generali.
Compreso Jude. E
me, ovviamente.
“E’
l’aiutante di Mr.Tovagliolo!”
esclama Rudy, saltando in piedi.
“Mr.
Tovagliolo non ha aiutanti”
puntualizza giustamente Rafferty con fare saccente.
“Allora
è il suo migliore amico!”
“Siiiiiii!”
Ed
è con questa risposta
entusiasta di Iris, mentre Jude si toglie la temibile
maschera di Mr. Tovagliolo, che capisco di averli conquistati
almeno un po’.
Quando
l’ora comincia a farsi
tarda Jude mette i bambini a letto, ed è con orgoglio che
posso dire che mi
hanno salutato tutti e tre, chi facendomi “ciao
ciao” con la manina, chi
venendo a darmi un bacio sulla guancia.
E
ammetto che questi bambini mi
hanno conquistato stasera, sono davvero teneri.
Appena
spariscono dietro la porta
mi accascio sul tavolo, sospirando, poggiando la testa sul duro legno.
Sono anche
stanco, stamattina mi sono alzato presto per andare a lavoro.
Non
so per quanto tempo sto in
questa posizione, ma rialzo la testa solo quando un colpo di tosse
attira la
mia attenzione; Jude è appoggiato allo stipite della porta,
la testa
leggermente inclinata, le braccia incrociate.
“Capitan
Scolapasta?” mi sorride
prendendomi in giro, e subito mi ritrovo a ridacchiare, rialzandomi in
piedi.
“Scusa,
è che ho pensato a
Capitan America, e poi ho visto lo scolapasta…”
gli faccio la linguaccia,
alzando le spalle. Sapete, forse i bambini mi hanno contagiato stasera.
Si
avvicina, e ad ogni passo il
mio respiro accelera.
Non
è possibile, sono peggio di
una ragazzina!
“Sai
che adesso tutte le volte
che verrai ti tormenteranno?”
“Perché,
hai intenzione di
invitarmi di nuovo?”
Prende
lo scolapasta, che
era rimasto sul tavolino, e
me lo poggia sulla testa, ridacchiando.
“Certo,
capitano”
“Non
prendermi in giro!” gli tiro
un ben poco convincente pugno, in imbarazzo, e subito dopo cerco di
togliermi
questo assurdo copricapo.
Mi
ferma. Le sue mani arrivano a
fermare le mie con dolcezza, le dita che si intrecciano alle mie.
Poggia
la fronte sulla mia,
mentre io sospiro e mi appoggio al tavolino alle mie spalle.
“Sei
stato adorabile stasera, lo
sai?” mi dice, facendo passare una mano sulla mia nuca, sui
capelli lasciati
scoperti dal colino.
“Non
è vero, ho fatto la figura
dell’imbranato…” mi mordo il labbro
inferiore.
Che
ci posso fare? Mi trovo in
imbarazzo con i bambini, con i suoi
bambini.
“Secondo
me sei stato fantastico”
mi posa un bacio a fior di labbra. “E anche loro ti hanno
adorato. Domani non
faranno altro che parlare di te”.
Altro
bacio.
E
un altro.
E
un altro.
Mi
lascio sfuggire un sospiro
quando la sua lingua passa sul mio labbro inferiore, iniziando a
leccarlo,
alternandosi poi ai denti. Sento il suo corpo a contatto con il mio, e
mi
aggrappo alle sue spalle, a questa camicia che gli sta così
dannatamente bene e
che è impregnata del suo profumo.
Mi
sento sollevare appena e
subito mi ritrovo seduto sul tavolo, le mie gambe che gli cingono la
vita per
sentirlo più vicino.
Finalmente
mi levo lo scolapasta
dalla testa, con un suo “Non riuscirò
più a guardarlo nello stesso modo, lo
sai?” che mi fa sorridere, poi cerco nuovamente la sua bocca.
La
mia lingua cerca la sua,
ancora e ancora, arrivando a carezzargli il palato, a farlo
rabbrividire e
sospirare, e cavolo, sentire il suo respiro sulla mia pelle
è la cosa più
eccitante che esista.
Scendo
con le mani sulla sua
camicia, piano, ma…
“Rob,
ci sono i bambini al piano
di sopra…” mi ferma, perché sa bene che
le cose sarebbe precipitate nel giro di
davvero poco tempo.
Cazzo!
Mi ero dimenticato dei
bambini, troppo preso da lui, dalla sua sexy camicia, dal suo profumo,
dalla
sua bocca… mhm…
“M-mi
dispiace, i-io…” balbetto, in
imbarazzo ancora una volta. Signore e signori, sono un idiota!
“Io non sono
abituato, non c’ho pensato, e…”
“Ehi,
ehi!” mi posa un dito sulle
labbra, mettendo un freno ai
miei
discorsi. “Lo so che per te è una situazione
strana e tutta nuova, e ti
ringrazio davvero per quello che hai fatto stasera, ma non possiamo
andare
avanti” mi sorride, cercando di farsi perdonare. Come se non
lo perdonassi in
ogni caso, poi.
Poi
però si avvicina al mio
orecchio, e mi sussurra un suadente “Ma credimi se ti dico
che sto morendo
dalla voglia di fare l’amore con te”.
Mi
lascio sfuggire un sospiro, il
cuore che batte all’impazzata.
Avvampo.
No,
dico, già la situazione è
precaria, poi se ne esce con questi discorsi
così… sexy! Se non ci fossero i
bambini non sapete che gli farei, proprio qui, su questo
tavolo…
No.
Nooooo. Questi sono pensieri
inappropriati. Si.
Riprende
a baciarmi piano,
dolcemente, ma questa volta sono io a schiacciare il pedale del freno.
“Devo
andare a casa” lo
interrompo, con voce bassa e incerta.
“Credevo
che dormissi qui…”
“Jude,
sai come andrebbe a finire
se rimanessi…” alzo un sopracciglio, e lui ride,
abbassando la testa. Si, lo
sa.
“Hai
ragione, ma almeno rimani
ancora un po’” cerca di intenerirmi. E ci sta pure
riuscendo.
“Jude”
“Ma
è solo mezzanotte. E domani è
sabato, non lavori”
“Ma
io sono come Cenerentola, lo
sai?” ironizzo, scendendo dal tavolo dopo un ultimo bacio.
“Allo scoccare della
mezzanotte devo tornare a casa”.
Rimane
un attimo a bocca aperta,
poi inclina la testa di lato con aria confusa.
“…ma
non eri Capitan Scolapasta?”
“Oh,
fanculo!” gli do un pugno
sulla spalla mentre scoppiamo a ridere entrambi, mentre io capisco che
con quel
nomignolo ho firmato la mia condanna.
The End
Siete
sopravvissuti? Davvero?!
WOW. xD
Dunque,
adesso per non passare
eccessivamente per matta, devo mostrarvi l’immagine che mi ha
fatto venire in
mente tutto questo, e poi spiegarvi alcune cose.
L’immagine
è questa *W* Io la trovo adorabilissima *____*
E
devo ammettere che mentre
guardavo questo film (guardatelo e piangete!) pensavo “Eppure
Red mi ricorda
qualcuno… le sue espressioni…” poi ho
capito xDDD Vi sfido a trovare le
differenze xD
Basta,
adesso mi eclisso e
finisco di essere molesta. xD Ringrazio tutte le persone che
leggeranno/recensiranno/preferiranno/seguiranno/ricorderanno questa
storia
pazzoide. Grazie a tutti in anticipo.
Baciiiii
ladyElric
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